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Tag: Udienza Giubilare

Papa Leone XIV: “Costruiamo ponti, non muri. Sperare è collegare”

Papa Leone XIV sembra voler abbracciare i pellegrini presenti all'Udienza per il Giubileo dello Sport, il 14 giugno 2025, in Basilica di San Pietro | Credit: Zosia Czubak / EWTN News
Papa Leone XIV sembra voler abbracciare i pellegrini presenti all'Udienza per il Giubileo dello Sport, il 14 giugno 2025, in Basilica di San Pietro | Credit: Zosia Czubak / EWTN News

Città del Vaticano – Con un forte richiamo alla speranza, Papa Leone XIV ha ripreso questa mattina le udienze giubilari, interrotte nelle settimane scorse a causa della malattia e della morte di Papa Francesco. Nella Basilica di San Pietro, gremita di pellegrini, il Pontefice ha proposto una riflessione intensa e profonda, ispirata dalla figura di Sant’Ireneo di Lione, “uno dei più grandi teologi cristiani”, come lo ha definito.

“Sperare è collegare”

L’anno giubilare collega più radicalmente il mondo di Dio al nostro. Sperare è collegare”, ha detto il Papa, indicando in Ireneo un maestro di speranza e unità. E ha aggiunto: “Il Vangelo è stato portato in questo continente da fuori. E anche oggi le comunità di migranti sono presenze che ravvivano la fede nei Paesi che le accolgono. Il Vangelo viene da fuori. Ireneo collega Oriente e Occidente. Già questo è un segno di speranza, perché ci ricorda come i popoli si continuano ad arricchire a vicenda”.

L’attualità di Ireneo di Lione

Papa Leone XIV ha poi delineato il contesto storico e spirituale in cui operò Ireneo, evidenziandone l’attualità:
Le divisioni dottrinali che incontrò in seno alla comunità cristiana, i conflitti interni e le persecuzioni esterne non lo scoraggiarono. Al contrario, in un mondo a pezzi imparò a pensare meglio, portando sempre più profondamente l’attenzione a Gesù. Diventò un cantore della sua persona, anzi della sua carne”.
E ha proseguito con forza: “Gesù non è un muro che separa, ma una porta che ci unisce. Occorre rimanere in lui e distinguere la realtà dalle ideologie”.

Un grido contro la frammentazione

Non è mancato un monito severo sulla deriva disincarnata del pensiero contemporaneo:
Anche oggi le idee possono impazzire e le parole possono uccidere. La carne, invece, è ciò di cui tutti siamo fatti; è ciò che ci lega alla terra e alle altre creature. La carne di Gesù va accolta e contemplata in ogni fratello e sorella, in ogni creatura. Ascoltiamo il grido della carne, sentiamoci chiamare per nome dal dolore altrui”.

Il Papa ha ribadito che l’amore vicendevole è il cuore della legge di Dio:
Il comandamento che abbiamo ricevuto fin da principio è quello di un amore vicendevole. Esso è scritto nella nostra carne, prima che in qualsiasi legge. Ireneo, maestro di unità, ci insegna a non contrapporre, ma a collegare. C’è intelligenza non dove si separa, ma dove si collega. Distinguere è utile, ma dividere mai”.

Pellegrini di speranza

Concludendo, Papa Leone XIV ha rilanciato l’identità giubilare del popolo di Dio come “pellegrini di speranza”:
Gesù è la vita eterna in mezzo a noi: lui raduna gli opposti e rende possibile la comunione. Siamo pellegrini di speranza, perché fra le persone, i popoli e le creature occorre qualcuno che decida di muoversi verso la comunione. Altri ci seguiranno. In ognuna delle nostre città torniamo a costruire ponti dove oggi ci sono muri. Apriamo porte, colleghiamo mondi e ci sarà speranza”.

Articolo precedentemente pubblicato qui. È stato riadattato dalla redazione di ewtn.it.

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