Città del Vaticano, 25 giugno 2025 – In un clima di gioia e familiarità, Papa Leone XIV ha incontrato stamane in Vaticano i seminaristi delle diocesi del Triveneto, esortandoli a camminare con fiducia nella sequela di Cristo, custodendo la grazia della vocazione e coltivando la comunione.
“Voi seminaristi siete chiamati a inserirvi in questa ricca storia di grazia, per custodirla e rinnovarla nella sequela del Signore”, ha detto il Papa. “Non scoraggiatevi se a volte il cammino si fa duro”.
Giovanni Paolo I, modello sacerdotale
Nel corso dell’incontro, il Pontefice ha voluto ricordare con affetto Giovanni Paolo I, veneto di origine e figura luminosa nella storia recente della Chiesa:
“Un Pastore in cui sono brillate le migliori virtù della vostra gente: in lui avete un vero modello di vita sacerdotale”, ha affermato.
Il celibato, dono da custodire
Non è mancato un passaggio sul celibato sacerdotale, che Papa Leone ha definito un “carisma da riconoscere, custodire ed educare”, richiamando i seminaristi a vivere questo dono nella fiducia piena in Dio:
“Abbiate una sconfinata fiducia nel Signore che vi ha chiamato, rinunciando alla pretesa di bastare a voi stessi o di potercela fare da soli. Questo vale per il Seminario ma anche per tutta la vita”.
Comunione e fraternità, non protagonismo
Il Papa ha poi rivolto un forte invito alla vita fraterna e al superamento di ogni individualismo:
“Non pensatevi soli, e nemmeno pensatevi da soli. Protagonisti non significa solisti!”, ha detto con decisione. “Coltivate la comunione, anzitutto con i vostri compagni. Abbiate piena fiducia nei vostri formatori, senza ritrosie o doppiezze”.
Ai formatori ha invece chiesto di essere “buoni compagni di strada”, testimoni credibili della fede, capaci di accompagnare con umiltà e affetto sincero coloro che sono loro affidati.
Fissare lo sguardo su Gesù
A conclusione del suo discorso, Papa Leone XIV ha lasciato ai giovani seminaristi una consegna semplice ma decisiva:
“La cosa più importante: tenete fisso lo sguardo su Gesù. Incontrare Lui salva la nostra vita e ci dona la forza e la gioia di comunicare il Vangelo a tutti”.
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