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Un invito a meditare l’Avvento con San Giuseppe: protagonista quanto la Vergine Maria

Meditazioni di Avvento per mano di San Giuseppe preparate dal Regnum Christi. | Credito: Nicolás de Cárdenas / ACI Prensa.

Tre consacrate e tre sacerdoti incaricati della pastorale giovanile del Regnum Christi a Madrid (Spagna) hanno elaborato una proposta per meditare durante il tempo di Avvento con l’aiuto di San Giuseppe.

Dalla loro vicinanza ai giovani hanno compreso “la necessità e la sete che essi hanno di imparare a pregare, di fare silenzio e, in qualche modo, di essere accompagnati ‘per mano’ ad entrare poco a poco nei Vangeli”.

Così spiega a ACI Prensa Tere Rodríguez, consacrata e direttrice della sezione giovanile del Regnum Christi a Madrid, aggiungendo che la scelta del padre adottivo di Gesù per percorrere questo tempo liturgico si basa sul fatto che, nonostante sia “un santo silenzioso e sempre nell’ombra”, ciò che conosciamo di lui ci rivela “la sua profonda e vera santità di vita, nella semplicità della routine quotidiana”.

“In Avvento siamo soliti avvicinarci a Maria, ma poco a San Giuseppe, che fu protagonista quanto lei in quest’ultimo mese prima della nascita di Gesù”, sottolinea.

Il libretto di meditazioni di Avvento e Natale, attualmente disponibile solo in spagnolo, propone inoltre “un avvicinamento a un uomo fondamentale nella vita di Gesù”, ma senza fare “teologia di fantasia”.

“L’idea è piuttosto avvicinarsi ai suoi sentimenti come uomo, con ciò che il Vangelo ci rivela (smarrimento, fede profonda, amore per la volontà di Dio sopra se stesso), e da qui, imparare ciò che possiamo per la nostra stessa vita cristiana”, spiega Rodríguez.

Le meditazioni cercano di avvicinarsi al cuore di San Giuseppe che “non fu immacolato (come Maria), non ebbe l’apparizione di un angelo (solo in sogno), non visse in prima persona il miracolo dell’Incarnazione”.

In questo senso, “egli fu ‘uno di noi’, come noi, in tutto” e per questo “possiamo contemplare i suoi sentimenti e reazioni più da vicino, perché li ‘comprendiamo’, in certa misura”.

“Possiamo pregare dalla contemplazione di ciò che egli ha vissuto, ammirando e approfondendo la sua vicinanza con il Signore, che lo portò a lasciare il suo giudizio e la sua volontà totalmente nelle mani di quel Dio che gli chiedeva tutto”, sottolinea la consacrata.

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Questo articolo è stato tradotto e adattato da aciprensa.com

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