Papa Francesco, martedì 25 febbraio, dal Policlinico Gemelli di Roma, ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosce il valore spirituale del sacrificio eroico del vicebrigadiere dei Carabinieri Salvo D’Acquisto, avviando ufficialmente il processo che potrebbe portarlo a essere dichiarato Venerabile. Contestualmente, è stato avviato l’iter per la canonizzazione di Bartolo Longo, fondatore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, che potrebbe essere presto proclamato santo. Ma chi erano questi due straordinari testimoni di fede?
Salvo D’Acquisto: il carabiniere eroe
Il nome di Salvo D’Acquisto è indissolubilmente legato al suo gesto di eroico sacrificio durante la Seconda guerra mondiale. Il 23 settembre 1943, a Palidoro, tra Roma e Fiumicino, le truppe naziste catturarono 22 civili per rappresaglia dopo un’esplosione accidentale che aveva causato la morte di due soldati tedeschi. Pur essendo innocente, il giovane vicebrigadiere si assunse la responsabilità dell’accaduto, offrendo la propria vita per salvare gli ostaggi. Questo atto di supremo altruismo gli valse la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
La vita di Salvo D’Acquisto
Nato a Napoli il 15 ottobre 1920, primogenito di cinque figli, crebbe in una famiglia profondamente cattolica. Arruolatosi volontario nei Carabinieri nel 1939, prese parte alla Campagna del Nord Africa fino al 1942, quando fu rimpatriato a causa di una ferita e della malaria. Dopo un periodo di convalescenza, completò il corso per sottufficiali a Firenze e venne assegnato alla stazione dei Carabinieri di Torrimpietra, dove si compì il tragico episodio che lo ha reso un simbolo universale di coraggio e sacrificio.
Il cammino verso la Venerabilità
Il riconoscimento della “offerta della vita” rappresenta un passaggio essenziale verso la proclamazione di Salvo D’Acquisto come Venerabile. Se dichiarato martire, sarà elevato a questo titolo senza la necessità di un miracolo. In caso contrario, sarà richiesto il riconoscimento di un evento miracoloso attribuito alla sua intercessione.
Bartolo Longo: da anticlericale ad Apostolo del Rosario
Bartolo Longo, nato a Latiano (Brindisi) nel 1841, ebbe un percorso di conversione radicale. Studiò legge a Napoli, dove si avvicinò a pratiche spiritistiche e anticlericali. Tuttavia, grazie all’influenza di amici cattolici e del sacerdote domenicano Alberto Radente, nel 1865 abbandonò il passato e si convertì al Cristianesimo. Da allora, dedicò la sua vita alla diffusione della fede e alla promozione della devozione al Santo Rosario.
L’opera a Pompei
Dopo la sua conversione, Longo si impegnò nella fondazione di opere di carità e nel sostegno ai più bisognosi, in particolare agli orfani. Il suo progetto più celebre è il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, luogo di pellegrinaggio e centro di spiritualità mariana. La sua instancabile opera di evangelizzazione gli valse il titolo di “Apostolo del Rosario”.
Dalla beatificazione alla canonizzazione
Bartolo Longo morì il 5 ottobre 1926 e il suo processo di beatificazione ebbe inizio subito dopo, anche se per questioni burocratiche si protrasse per diversi decenni. Venne beatificato da Papa Giovanni Paolo II nel 1980 e ora il suo cammino verso la santità prosegue con l’avvio della canonizzazione.
Due figure, due storie di fede, sacrificio e amore per gli altri: Salvo D’Acquisto e Bartolo Longo continuano a essere fonte di ispirazione per i credenti di oggi.