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Il Cardinale Sarah spiega perché la Messa tradizionale deve permanere nella Chiesa cattolica

Il Cardinal Sarah celebra la Messa | chiesaepostconcilio.blogspot.com

Il Cardinale africano Robert Sarah, prefetto emerito del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in Vaticano, difende la Messa tradizionale o Messa tridentina ed espone le ragioni per cui questa celebrazione deve perdurare nella Chiesa cattolica.

“Abbiamo bisogno di adoratori!”

In una recente conferenza organizzata da La Nuova Bussola Quotidiana a Milano, in occasione della presentazione del suo libro Dio esiste? Il grido dell’uomo che chiede salvezza, il Cardinale Sarah ha sottolineato che “il compito più urgente è recuperare il senso dell’adorazione e della prostrazione con fede e stupore davanti al mistero di Dio”.

A tal proposito, il porporato ha precisato che “la perdita del valore religioso dell’inginocchiarsi e del senso di adorazione verso Dio è all’origine di tutte le crisi che scuotono il mondo e la Chiesa, dell’inquietudine e dell’insoddisfazione che vediamo nella nostra società”.

“Abbiamo bisogno di adoratori! Il mondo sta morendo per mancanza di adoratori. La Chiesa si sta inaridendo perché le mancano adoratori. Questo è il luogo primario e privilegiato del dialogo con Dio: il Tabernacolo, la sua presenza in mezzo a noi”, ha aggiunto.

L’importanza dell’Eucaristia e della Messa tridentina

Per questo motivo, ha sottolineato il Cardinale Sarah, “la Santa Messa è come un appuntamento necessario e vitale con Cristo. L’Eucaristia è la fonte della missione della Chiesa; le celebrazioni sacre e belle per la gloria di Dio e la santificazione del popolo sono fondamentali per favorire la fiducia in Lui, quell’intimità divina che la nostra esistenza anela”.

Ha poi avvertito che “la Santa Messa celebrata nelle lingue nazionali non deve mai perdere il senso del sacro e non deve mai tradire la parola del Signore Gesù”. Ha inoltre precisato che “la Santa Messa non è una riunione sociale per celebrare noi stessi e le nostre imprese, non è un’esibizione culturale, ma il memoriale della morte e risurrezione del Signore, che la Chiesa ha sempre celebrato nei secoli”.

Il prefetto emerito ha poi ribadito che “l’Eucaristia è il Sacramento più vitale. È la vita della nostra vita. Il dono più prezioso che abbiamo ereditato. E un’eredità va conservata, non si può dissipare!”.

A sostegno delle sue affermazioni, il Cardinale ha citato Papa Benedetto XVI, che scrisse:

“Nella storia della liturgia c’è crescita e progresso, ma non rottura. Ciò che era sacro per le generazioni precedenti rimane sacro e grande anche per noi e non può essere improvvisamente proibito o addirittura considerato dannoso. È bene per tutti noi conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa e dare loro il posto che spetta loro”.

Per questo, ha proseguito il Cardinale, “l’idea di eliminare definitivamente la Messa tridentina tradizionale, un rito che risale a San Gregorio Magno e che ha una storia di 1.600 anni, una Messa celebrata da tanti santi – San Pio da Pietrelcina, San Filippo Neri, San Giovanni Maria Vianney, San Francesco di Sales, San Josemaría Escrivá – e che affonda le sue radici fino a Papa San Gregorio Magno (590-604) e Papa San Damaso (366-384), mi sembra un insulto alla storia della Chiesa e alla sua Santa Tradizione. Un progetto diabolico, che vorrebbe spezzare il legame con la Chiesa di Cristo, degli Apostoli e dei Santi”.

In questo senso, il Cardinale ha sottolineato che “tutta la tradizione della Chiesa insegna che Gesù di Nazaret, Signore e Cristo, è l’unico Salvatore dell’umanità, e che in nessun altro c’è salvezza. Chi, al di fuori dei confini visibili del cristianesimo, arriva alla salvezza, vi giunge sempre e solo per i meriti di Cristo sulla Croce e non senza una qualche mediazione della Chiesa”.

Chi è il Cardinale Robert Sarah?

Il Cardinale Robert Sarah è una delle figure più importanti della Chiesa africana e della Chiesa universale. È un fermo difensore della liturgia, del diritto alla vita, della famiglia e della libertà religiosa. Ha 79 anni e il prossimo 15 giugno, al compiere 80 annicesserà di essere un cardinale elettore in un eventuale conclave per la scelta del successore di Papa Francesco.

È stato prefetto della Congregazione (oggi Dicastero) per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti sotto i pontificati di Benedetto XVI e Francesco.

Nel 2023, è stato uno dei cinque cardinali che hanno inviato una serie di dubia a Papa Francesco esprimendo preoccupazioni prima dell’apertura della prima sessione del Sinodo sulla Sinodalità.

È autore di numerosi libri, tra cui:

  • Dio o niente: intervista sulla fede
  • La forza del silenzio
  • Si fa sera e il giorno ormai volge al declino
  • Dal profondo del nostro cuore (scritto con Benedetto XVI).

Cos’è la Messa tradizionale in latino o Messa tridentina?

La Messa tradizionale in latino, o Messa tridentina, è quella che fu codificata da Papa San Pio V nel Messale del 1570, uniformando i diversi riti esistenti fino ad allora, in conformità con le disposizioni del Concilio di Trento (1545-1563).

Il Messale utilizzato per questa Messa, basato su quello di San Pio V, è stato rivisto e aggiornato nel 1962 da Papa San Giovanni XXIII.

Nella Messa tridentina, il sacerdote celebra “rivolto verso Oriente” (ad orientem), ovvero non di fronte ai fedeli, ma guardando verso l’altare. Questo simboleggia il fatto che egli guida il popolo di Dio nella preghiera e nel pellegrinaggio verso il Signore.

Attualmente, la Messa tradizionale in latino non è proibita, ma dal 2021 è soggetta a una serie di restrizioni introdotte dal documento Traditionis Custodes di Papa Francesco, che di fatto ha reso più difficile la sua celebrazione.

Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale si trova qui.

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