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Tag: pontefice

Quale nome sceglierà il prossimo Papa?

La facciata della Basilica di San Pietro e il balcone centrale, noto come Loggia delle Benedizioni, da dove sarà annunciato per la prima volta il nome del nuovo Papa. | Credito: Jolanta Wojcicka / Shutterstock.
La facciata della Basilica di San Pietro e il balcone centrale, noto come Loggia delle Benedizioni, da dove sarà annunciato per la prima volta il nome del nuovo Papa. | Credito: Jolanta Wojcicka / Shutterstock.

Nel prossimo conclave, una delle prime informazioni che conosceremo sul nuovo Pontefice sarà il nome papale che sceglierà: un segnale carico di significato teologico e pastorale, che anticipa la direzione del futuro pontificato.

Il primo messaggio del nuovo Papa: il suo nome

Ancor prima di vedere il nuovo Papa affacciarsi al balcone della Loggia delle Benedizioni in Piazza San Pietro, sapremo quale nome ha scelto. Dopo l’annuncio del “Habemus Papam”, il cardinale protodiacono proclamerà il nome di battesimo e il cognome del nuovo Pontefice, per poi rivelare quello che diventerà il suo nome da Papa.

Come ha affermato Karen Park, docente di Teologia e Studi Religiosi al St. Norbert College (Wisconsin), «la scelta del nome è estremamente importante e darà il tono a tutto il pontificato». In effetti, è un messaggio immediato, anche più delle sue prime parole.

Lo ricordava anche il protagonista del celebre romanzo The Shoes of the Fisherman di Morris West: «Il primo atto di un uomo traccia il modello dei successivi».

Nomi papali recenti e i loro significati

Nei primi secoli della Chiesa era normale che i Papi mantenessero il proprio nome. Tuttavia, dal 996 in poi, solo due Pontefici hanno mantenuto il loro nome di battesimo: Adriano VI e Marcello II.

In tempi moderni, i nomi papali sono stati scelte significative:

  • Francesco (2013): ispirato a San Francesco d’Assisi, emblema di povertà e umiltà.
  • Benedetto XVI (2005): richiamo a Benedetto XV e a San Benedetto da Norcia.
  • Giovanni Paolo II (1978): combinazione che onora i predecessori che hanno guidato il Concilio Vaticano II.

Il nome scelto sarà subito analizzato alla ricerca di un significato profondo, anche prima di eventuali spiegazioni.

Come osserva Ralph Keen, storico delle religioni all’Università dell’Illinois Chicago, la scelta indicherà se il nuovo Papa si collocherà in continuità con i predecessori o rappresenterà una svolta.

Un eventuale Francesco II indicherebbe continuità con il pontificato incentrato sui poveri e la misericordia. Invece, nomi come Benedetto XVII o Giovanni Paolo III richiamerebbero l’importanza della dottrina e della verità come forma di carità, e potrebbero essere letti come un segnale di discontinuità.

Nomi poco probabili, tra storia e percezione

Alcuni nomi, pur presenti nella storia della Chiesa, sono oggi improbabili:

  • Paolo VII, per le difficoltà affrontate da Paolo VI negli ultimi anni del suo pontificato.
  • Pio XIII, per il peso storico del nome e le critiche, spesso ritenute ingiuste, rivolte a Pio XII durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un nome più plausibile potrebbe essere Giovanni XXIV, in omaggio al “Papa buono”, San Giovanni XXIII, molto amato per aver convocato il Concilio Vaticano II.

Il nome Giovanni ha una lunga tradizione, legata non solo all’evangelista e al Battista, ma anche a numerosi santi e Papi.

Riscoprire nomi antichi: un messaggio di rinnovamento

Qualora il nuovo Papa volesse evitare nomi del XX secolo, dovrebbe guardare più indietro. Tra i nomi possibili:

  • Leone XIV: Leone XIII è ricordato per l’enciclica Rerum Novarum (1891), fondamento della dottrina sociale della Chiesa, mentre Leone I è venerato come “Magno”, difensore della fede e della città di Roma.
  • Clemente XV: Clemente XIV è noto per la soppressione dei Gesuiti nel 1773.

Nomi come Gregorio XVII, Innocenzo, Alessandro o Urbano sono meno probabili, per i pesi storici che portano con sé.

Un’anomalia divertente? Sono esistiti cinque Papi di nome Sisto, ma mai un “Sisto Sesto”.

Un nome del tutto nuovo? L’originalità come messaggio

Nel 1978, Giovanni Paolo I fece storia unendo due nomi, seguito da Giovanni Paolo II. Nel 2013, Papa Francesco scelse un nome mai usato prima, un evento raro che non accadeva dal 913.

Potrebbe il prossimo Papa sorprenderci ancora?

Secondo il canonista Dwight Duncan, molti nomi sorprendenti non sono mai stati scelti:

  • Matteo, Luca, Lorenzo: tutti significativi ma mai usati.
  • Giuseppe: il padre putativo di Gesù e patrono della Chiesa universale.
  • Filippo: per San Filippo Neri, “apostolo di Roma”.
  • Oscar: in onore di San Oscar Romero, martire per la giustizia sociale.
  • Domenico: fondatore dei Domenicani, contemporaneo di San Francesco.
  • Agostino, Girolamo, Ambrogio, Ignazio, Ireneo, Cirillo, Policarpo, Cipriano, Isidoro, Giustino, Basilio, Antonio, Atanasio: tutti grandi Padri e santi della Chiesa mai scelti come nomi papali.

Scegliere un nome inedito potrebbe permettere al nuovo Papa di non essere subito incasellato in una categoria ideologica.

Come conclude Duncan: «Meglio essere associati a un santo che a un’etichetta politica».

Tradotto e adattato dal team di EWTN Italia. L’originale si trova qui.

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