Le forze di Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco che interromperà i combattimenti a Gaza e faciliterà uno scambio di ostaggi, secondo diversi rapporti della stampa pubblicati mercoledì pomeriggio.
Secondo la CNN, l’accordo, negoziato da Stati Uniti, Qatar ed Egitto dopo 15 mesi di guerra, potrebbe essere attuato domenica. È in attesa dell’approvazione del gabinetto del primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha rilasciato un comunicato in cui afferma che, sebbene “rimangano diversi punti da risolvere nel quadro dell’accordo”, si prevede di finalizzarlo entro mercoledì sera.
Nella prima fase dell’accordo, della durata di 42 giorni, si prevede che le forze di Hamas rilascino 33 ostaggi israeliani, tra cui donne, bambini, anziani e feriti, in cambio di centinaia di donne e minori palestinesi, secondo quanto riportato da AP News.
Tra i liberati vi saranno anche cinque soldati israeliani, che saranno scambiati con 50 prigionieri palestinesi ciascuno. Secondo AP, 30 di questi sono militanti palestinesi che stanno scontando l’ergastolo. Nella seconda fase dell’accordo, si prevede la liberazione di altri soldati e di altri ostaggi maschi.
Il governo israeliano ritiene che restino ancora 98 ostaggi a Gaza, tra cui diversi cittadini statunitensi, e stima che circa 60 di loro siano ancora vivi.
Oltre alla tregua nei combattimenti e allo scambio di ostaggi, l’accordo prevede anche l’invio di un significativo flusso di aiuti umanitari dall’Egitto e dalla Giordania verso la Striscia di Gaza e ordina un ritiro limitato delle truppe israeliane dalla regione.
Il presidente eletto Donald Trump ha annunciato l’accordo sui social media alle 12:01 ET, scrivendo: “ABBIAMO UN ACCORDO PER GLI OSTAGGI IN MEDIO ORIENTE. SARANNO LIBERATI A BREVE. GRAZIE!”.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato alla corrispondente senior della CNN, Christiane Amanpour, mercoledì, poco prima dell’annuncio dell’accordo, di aspettarsi che il cessate il fuoco totale, lo scambio di ostaggi e l’aumento degli aiuti umanitari avvengano nei primi sei giorni dell’intesa.
“Si spera che il cessate il fuoco in sé contribuisca a focalizzare le menti e a far sì che le parti si accordino su ciò che è necessario per avviare quel piano post-conflitto per il ‘giorno dopo’”, ha aggiunto.
Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. Pubblicato originariamente su CNA.