Il Predicatore della Casa Pontificia ricopre un ruolo unico all’interno della Chiesa cattolica: è l’unico chierico autorizzato a predicare direttamente al Papa e ai principali funzionari della Curia. Questa tradizione, risalente all’epoca medievale, ha visto l’avvicendarsi di figure eminenti nella predicazione della Parola di Dio, culminando con i 44 anni di servizio del cardinale Raniero Cantalamessa.
Nel dicembre scorso, la Chiesa ha accolto un nuovo Predicatore: padre Roberto Pasolini, esperto in studi biblici. La sua nomina segna un’evoluzione significativa, portando una prospettiva biblica fresca e moderna al centro della predicazione papale.
Intervista a Padre Roberto Pasolini
Padre Roberto Pasolini: “Credo che il vantaggio che ha una conoscenza della Bibbia è la possibilità di indicare agli altri il mistero di Dio in un modo moderno, direi, perché oggi anche le persone funzionano molto a storie. Su Instagram, in ogni luogo, si fanno delle storie, perché le storie sono dei luoghi dove noi ci riconosciamo immediatamente, mentre a volte le formulazioni più astratte, teoriche, dogmatiche sono come dei pensieri a cui non siamo più abituati a leggerci. E quindi ecco, la Bibbia credo che sia molto moderna come risorsa per annunciare il mistero di Dio.”
Padre Pasolini, consapevole dell’eredità lasciata da Cantalamessa, si prepara a dare il suo contributo personale al ruolo.
Padre Roberto Pasolini: “Da una parte cercherò di rimanere me stesso senza confrontarmi troppo, perché non è mai una cosa buona da fare e soprattutto credo che non mi sarebbe di aiuto confrontarmi con una figura così grande. Io cercherò di portare il mio contributo, che credo che sarà più di teologia biblica, vista la mia formazione […] E poi, appunto, cercando di rimanere me stesso, credo che non impedirò alla mia umanità, quella di un frate molto più giovane di padre Raniero, di comunicare anche attraverso un linguaggio e un modo di porsi che corrisponde più, diciamo, alle persone della mia età. E quindi creerà anche una piccola discontinuità, come sempre accade quando le generazioni si avvicendano.”
Una Chiamata Inaspettata
La nomina di Pasolini non è stata solo una sfida, ma una vera chiamata divina.
Padre Roberto Pasolini: “Il fatto che Dio mi stia chiamando in questo momento ad andare proprio nel cuore della Chiesa, davanti al Papa, i cardinali, alle persone che un po’ sostengono l’istituzione cristiana a porgere delle parole di significato così importanti, mi spaventa, però sento che mi corrisponde anche tanto, perché è quello che in qualche modo ho cercato da sempre. Quindi io credo che le chiamate di Dio siano sempre dei doni improvvisi, ma anche dei guai dove noi ci siamo cacciati già da molto tempo, nel senso che Dio rispetta anche la nostra sensibilità e le nostre attitudini. Quindi mi sta succedendo qualcosa di assolutamente inedito, ma forse si sta realizzando anche un percorso di ricerca che io ho sempre fatto e quindi non posso che stare serenamente agitato dentro questo equilibrio fragile.”
Il Futuro della Predicazione Papale
I prossimi impegni di padre Pasolini includono le prediche dei venerdì di Quaresima, focalizzate sul significato della penitenza e del rinnovamento spirituale. Il suo approccio moderno, radicato nelle Scritture, promette di ispirare una nuova generazione di fedeli, mentre porta avanti una tradizione secolare di fede e riflessione.