L’Arcivescovo metropolita di Napoli, Monsignor Domenico Battaglia, sarà creato cardinale dal Papa nel concistoro del 7 dicembre prossimo. Lo ha annunciato il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni attraverso uno scarno comunicato.
La notizia sorprende, visto che il Papa avrebbe potuto annunciarlo personalmente nell’Angelus di ieri. Ma Francesco ormai ci ha abituati alle sorprese.
Solo pochi giorni fa era arrivata la strana rinuncia di monsignor Paskalis Bruno Syukur, O.F.M., vescovo di Bogor, in Indonesia.
Monsignor Domenico Battaglia – che in diocesi preferisce farsi chiamare Don Mimmo – è Arcivescovo metropolita di Napoli dalla fine del 2020. In precedenza era stato vescovo di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata dei Goti. Calabrese, classe 1963, era noto per essere un “prete di strada”. Ha legato il suo ministero presbiterale e episcopale alla figura di Don Tonino Bello.
Nella giornata di domani, martedì 5 novembre, l’Arcivescovo Battaglia – stando a quanto riporta il sito diocesano – aveva convocato il clero partenopeo presso il seminario Arcivescovile Alessio Ascalesi. La convocazione arrivava dopo che nei giorni scorsi l’Arcidiocesi era stata scossa – secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa – da tensioni scaturite da presunti dossieraggi e lettere anonime.
Dunque gli italiani che saranno creati cardinali nel prossimo concistoro saranno cinque. Tra loro quattro elettori: oltre a Monsignor Battaglia, si aggiungono Monsignor Roberto Repole, Arcivescovo metropolita di Torino; Monsignor Baldassare Reina, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma; P. Fabio Baggio, Sottosegretario del Dicastero per il Servizio Umano Integrale e da poco eletto arcivescovo. Vi è poi Monsignor Angelo Acerbi, 99 anni, già Nunzio Apostolico che essendo ultraottantenne è escluso da un futuro conclave.
Infine va segnalato che sia Monsignor Battaglia che Monsignor Repole hanno fatto parte del Sinodo sulla sinodalità conclusosi pochi giorni fa. Gli altri vescovi italiani a prendervi parte – indicati dalla Conferenza Episcopale Italiana – erano Monsignor Brambilla, Vescovo di Novara; Monsignor Forte; Arcivescovo di Chieti-Vasto; e Monsignor Delpini, Arcivescovo metropolita di Milano. Anche stavolta dunque Milano è rimasta senza porpora, in precedenza infatti il Papa aveva preferito scegliere il Vescovo di Como Cantoni come cardinale, sebbene Como sia una diocesi suffraganea dell’Arcidiocesi di Milano