La musica sacra, da sempre parte integrante della liturgia cattolica, sta vivendo un momento di rinascita grazie all’impegno di gruppi come Floriani, un ensemble corale maschile dedito alla preservazione di questo prezioso patrimonio. Fondato e diretto da Giorgio Navarini, Floriani ha cantato in messe e concerti in santuari, basiliche e cattedrali in tutti gli Stati Uniti, offrendo un’esperienza unica a chi ascolta.
La missione di Floriani: portare la bellezza della fede al mondo
Giorgio Navarini, fondatore di Floriani, racconta:
“Abbiamo cantato per l’adorazione del giovedì sera e non credo che prima di venire al Congresso Eucaristico avessimo capito l’importanza della cosa. La risposta che abbiamo avuto è stata enorme. Ci hanno detto che è stato il momento più importante dell’intero Congresso. E credo che molte persone lo abbiano detto perché non avevano mai sentito la bellezza della musica sacra”.
Floriani è nato dal desiderio di preservare e diffondere la musica sacra.
“Abbiamo iniziato a praticare la musica gregoriana e diverse opere polifoniche, e alla fine abbiamo iniziato a cantare per diverse parrocchie dell’arcidiocesi di Los Angeles. Ben presto ho capito che questa poteva essere una missione”, aggiunge Navarini.
La musica sacra, descritta dalla Chiesa come un “tesoro di valore inestimabile”, ha come scopo “la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli”. Per questo, non è un semplice ornamento della liturgia, ma un elemento essenziale.
Il ruolo del Pontificio Istituto di Musica Sacra
A Roma, il Pontificio Istituto di Musica Sacra, guidato da Padre Robert Mehlhart, O.P., si distingue come un punto di riferimento globale per la formazione nella musica liturgica. L’istituto offre 21 lauree in sette discipline, tra cui composizione, direzione di coro, organo e canto.
Padre Mehlhart sottolinea:
“Basta che abbiano un’esperienza con le grandi opere della nostra tradizione. Se sei un organista, non importa, devi aver cantato Ave Verum di Mozart, Locus Iste di Bruckner e Sicut Cervus di Palestrina. Non puoi essere un musicista di chiesa senza la conoscenza di questi brani”.
Molti studenti portano queste conoscenze nei loro Paesi d’origine, fondando cori, conservatori e istituzioni musicali. La loro missione? “La maggior gloria di Dio”.
Musica sacra come strumento di evangelizzazione
La bellezza della musica sacra non è solo estetica, ma spirituale. Secondo Padre Mehlhart:
“Qual è il ruolo della musica nella vita della Chiesa? È una parte molto importante di ciò che la Chiesa fa di buono per l’umanità e per noi, e testimonia la sua bellezza e verità in questo mondo, perché è un gesto di glorificazione del nostro Creatore e Salvatore”.
La musica sacra non solo attira le persone alle liturgie, ma aiuta anche chi canta e chi ascolta a pregare meglio. “Si cantano i testi sacri della Bibbia nella liturgia, in comunità, e così si penetrano intellettualmente i testi espressi dai grandi compositori. Questo ti eleva e ti porta in quell’abbraccio di gloria in cui sei immerso alla fine”, aggiunge Padre Mehlhart.
In un mondo in cui i suoni contemporanei hanno spesso soppiantato il canto gregoriano e l’organo, iniziative come Floriani emergono come fari per i giovani. Giorgio Navarini spiega:
“La cultura è in continuo mutamento. I giovani vogliono qualcosa di stabile, qualcosa che non cambi con le tendenze del mondo. La musica sacra e la liturgia forniscono questo: un’esperienza immutabile e bellissima che radica nella nostra identità di cattolici”.