Padre Hans Zollner, direttore dell’Istituto di Antropologia della Pontificia Università Gregoriana, è riconosciuto come uno dei massimi esperti nella tutela e prevenzione degli abusi all’interno della Chiesa cattolica. In un’intervista con Paola Ariazza, corrispondente dell’EWTN Vatican Bureau, Zollner ha condiviso riflessioni sulle sfide della protezione dei minori nei Paesi colpiti da povertà e violenza, oltre a sottolineare il ruolo cruciale della formazione e dell’educazione preventiva.
La necessità di spazi sicuri
Paola Arriaza: Padre Hans Zollner, grazie per averci concesso questa intervista.
Padre Hans Zollner: La tutela va oltre l’emanazione di linee guida o l’organizzazione di workshop. Il nostro obiettivo è creare un’atmosfera in cui le persone possano sentirsi sicure ed essere veramente sicure, in spazi sicuri, relazioni e processi sicuri.
Paola Arriaza: Quali progressi sono stati fatti nella protezione dei minori in America Latina?
Padre Hans Zollner: Direi che c’è ancora molto da fare, ma almeno la Chiesa cattolica può affermare di essere impegnata su questo fronte praticamente in ogni Paese. Ciò che non va bene, non solo in America Latina ma anche in altre parti del mondo, è il modo in cui la Chiesa cattolica, le sue istituzioni e i suoi leader affrontano ciò che è accaduto in passato. È molto difficile per la Chiesa cattolica ammettere globalmente questi crimini, tendere la mano, ascoltare le vittime e fare tutto il possibile per ottenere giustizia.
L’importanza della formazione preventiva
Paola Arriaza: L’Istituto pone l’accento sull’educazione preventiva. C’è qualcosa che si può fare in termini di educazione per prevenire questo tipo di abusi?
Padre Hans Zollner: Si può fare molto, e la Chiesa ha già indicato molto a questo proposito. Nel 1992, San Giovanni Paolo II ha pubblicato il documento Pastores Dabo Vobis, che afferma che la formazione umana è la pietra angolare di tutti gli altri tipi di formazione sacerdotale: pastorale, intellettuale e spirituale.
Nel 2016, il Dicastero per il Clero ha emanato delle linee guida per la formazione sacerdotale sia iniziale che permanente, sottolineando che le persone a rischio di diventare abusatori dovrebbero essere escluse durante il processo di selezione. Posso dire con certezza che in molti luoghi ciò che la Chiesa raccomanda e richiede non viene attuato.
La lotta alla povertà e alla violenza
Paola Arriaza: Fattori come la violenza e la povertà contribuiscono agli abusi? È una realtà che riguarda la Chiesa di oggi?
Padre Hans Zollner: La tutela delle persone vulnerabili all’interno della Chiesa non può esistere in una bolla. Non possiamo dire: “Nella nostra parrocchia le persone si sentono al sicuro,” mentre fuori, nei quartieri più poveri, le persone subiscono minacce di morte e ogni tipo di violenza.
Se percepite o vedete che qualcosa non va, fidatevi del vostro istinto e agite. Rivolgetevi a persone di cui vi fidate e che sono più esperte nella gestione di queste situazioni. È essenziale che le diocesi e le comunità religiose dispongano di persone adeguatamente formate che possano fornire indicazioni su cosa fare e dove indirizzare le denunce o i sospetti. Un’azione immediata è fondamentale per fermare qualsiasi abuso che potrebbe essere già in atto o che potrebbe verificarsi.
Paola Arriaza: Perché ha scelto di lavorare nella protezione dei minori?
Padre Hans Zollner: Vittime di diverse parti del mondo, di vari tipi di abuso e in diversi contesti hanno chiesto il mio aiuto, sia all’interno che all’esterno della Chiesa. Molti, anche se non tutti, mi hanno incoraggiato a continuare, anche quando hanno visto il peso che questo comporta per me, la mia comunità e il nostro istituto. Ci troviamo costantemente di fronte a resistenze all’interno del sistema, della Chiesa e della sua organizzazione a vari livelli.
Il cambiamento è molto lento, troppo lento in molte parti del mondo. Tuttavia, credo che non ci sia altra alternativa se non quella di impegnarsi in ciò che ritengo sia al centro della missione della Chiesa. Questo lavoro riflette ciò che Gesù ha fatto per noi e credo che sia il cuore della mia motivazione.
Paola Arriaza: Padre Hans Zollner, grazie mille.
Padre Hans Zollner: Grazie.