È un primo passo verso il processo di canonizzazione, che probabilmente inizierà. Le stragi di Pasqua del 2019 hanno colpito tre chiese, quattro alberghi di lusso e un complesso residenziale
Sono stati 270 i morti degli attentati in Sri Lanka della Pasqua del 2019, e 167 di loro erano cristiani, accorsi nelle tre chiese colpite per celebrare la Resurrezione del Signore. Questi 167 martiri della fede saranno ufficialmente iscritti nel Catalogo dei “Testimoni della fede” del XXI secolo.
Il catalogo è stato redatto dal Dicastero delle Cause dei Santi in occasione del Giubileo del 2000, e la decisione di iscrivere le vittime dell’attentato nel catalogo è stata annunciata dal Cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, in una vegli nella chiesa di Sant’Antonio.
Ranjith, che non ha mai smesso di battersi perché la verità sulle stragi di Pasqua fosse appurata, anche prendendo posizioni dure contro il governo. Il cardinale ha anche aggiunto che l’inclusione delle 167 vittime degli attentati nel catalogo è dovuta al fatto che il crimine contro di loro è stato commesso “in odio alla fede”, che è poi la formula che viene usata nei processi di canonizzazione per confermare il martirio dei candidati alla Santità.
Oltre ai 167 cattolici che sono stati inclusi nel catalogo, vengono ricordate anche sette vittime di altre fedi.
La chiesa di Sant’Antonio era una delle due chiese cattoliche colpite dagli attacchi del 21 aprile 2019, insieme a quella di San Sebastiano a Negombo, un tempio protestante e tre hotel.
Questa tragedia resta ancora oggi una ferita aperta nella storia dello Sri Lanka.. La Chiesa cattolica continua a chiedere una spiegazione completa del caso, compresa un’indagine sul possibile coinvolgimento di funzionari statali. Il nuovo presidente del Paese, Anura Kumara Dissanayake, ha dichiarato la sua disponibilità a condurre un’indagine approfondita sugli attacchi di Pasqua.
Questo articolo è stato pubblicato su ACI Stampa e ripreso dal team di EWTN Italia