Nel contesto dell’Anno Giubilare, la Chiesa Cattolica si prepara ad accogliere nuove figure di santità, tra cui il giovane Carlo Acutis, la cui canonizzazione avverrà il 27 aprile 2025 durante il Giubileo degli adolescenti. Ma qual è il processo che porta al riconoscimento ufficiale della santità? Per approfondire la questione, Andreas Thonhauser, capo ufficio di EWTN in Vaticano, ha intervistato il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi.
Intervista al Cardinale Marcello Semeraro
Questo è il luogo dove vengono esaminati i percorsi per la santità. Può dirci qualcosa di più sul suo dicastero?
Card. Marcello Semeraro: Questo è il luogo dove si conclude, si porta a chiusura un itinerario che però comincia nelle chiese particolari. (…) Noi in principio diamo soltanto un nulla osta, un “Andate avanti” se non c’è niente di particolare, di difficoltà, se non ci sono ostacoli.
Durante la visita, il Cardinale Semeraro ci ha mostrato il grande archivio dove sono conservate tutte le documentazioni delle cosiddette cause di santità, tra cui alcuni fascicoli molto antichi, come quelli della vita di San Carlo Borromeo. Qui sono custodite anche le approvazioni papali, tra cui un documento firmato da Papa Giovanni XXIII.
Il Prefetto ha poi parlato di Bartolo Longo, una delle figure recentemente approvate per la canonizzazione da Papa Francesco.
Card. Marcello Semeraro: Lui viene dalla mia diocesi.
Nato nella provincia italiana di Brindisi nel 1841, Bartolo Longo fu attratto dallo spiritismo e divenne un satanista. La Vergine Maria ebbe un ruolo decisivo nel suo processo di conversione. In seguito fondò il famoso santuario del rosario a Pompei. San Giovanni Paolo II lo definì perciò “l’uomo della Vergine”.
Fu uno dei più ardenti promotori del rosario del suo tempo. Ma si occupava anche dei poveri. Accanto al santuario di Pompei fondò un grande orfanotrofio per centinaia di bambini.
Anche quando era malato e in ospedale, per Papa Francesco è stato importante firmare quei documenti?
Card. Marcello Semeraro: Beh, sì, noi gli abbiamo mandato i documenti con tutto il verbale e tutto… C’è anche questo italiano, Bartolo Longo, che diremmo, un uomo che ha fondato una città della carità. “È meglio essere cristiani senza parlare, piuttosto che chiacchierare molto e non vivere da cristiani.”
L’altra causa recentemente approvata riguarda un medico venezuelano, José Gregorio Hernández Cisnero. Entrambe le cause si sono concluse in una speciale sala riunioni.
Quante cause sono discusse qui?
Card. Marcello Semeraro: Noi discutiamo non meno di sei cause al mese.
Le discussioni tra cardinali, vescovi e talvolta esperti medici e storici sono fondamentali per il processo di canonizzazione. Ogni causa viene esaminata sotto molteplici punti di vista. Per ottenere la canonizzazione, di solito sono necessari due miracoli: uno prima e uno dopo la beatificazione.
Il Cardinale Semeraro ha citato l’esempio del miracolo attribuito all’intercessione di Carlo Acutis.
Card. Marcello Semeraro: Il miracolo che è avvenuto perché ha subito un gravissimo incidente ed è stata chiesta la guarigione, perché non morisse, l’intercessione di Carlo Acutis. E questo è avvenuto. Ed è questo che in genere, in quelle che noi chiamiamo i miracoli, quello che per noi è determinante. Sì, è importante l’esclusione dell’intervento dell’uomo.
Alla fine dell’intervista, il Cardinale ha condiviso una riflessione sulla santità.
Card. Marcello Semeraro: Questo vuol dire che la Santità non è qualcosa che si realizza negli eroi, come quelli della mitologia greca e romana, Prometeo, Ulisse, questi grandi. La Santità è alla portata di tutti. È una chiamata rivolta a tutti. Ecco, Sant’Agostino usava questa frase: “Se ce l’ha fatta lui, posso farcela anch’io”. Papa Francesco ha seguito questa prassi.
Forse l’esempio dei Santi del Giubileo, come Carlo Acutis o Piergiorgio Frassati, ispirerà tutti noi a vivere la santità nella quotidianità.