Skip to content

Nuovo Cardinale in Iran: Dialogo e Pace in un Medio Oriente Turbolento

Cardinale Dominique Mathieu, arcivescovo di rito latino di Teheran-Isfahan in Iran. (foto: National Catholic Register / Edward Pentin)
Cardinale Dominique Mathieu, arcivescovo di rito latino di Teheran-Isfahan in Iran. (foto: National Catholic Register / Edward Pentin)

Il cardinale Dominique Mathieu, arcivescovo di rito latino di Teheran-Isfahan, in Iran, recentemente elevato al cardinalato da Papa Francesco, si trova al centro di una regione sempre più instabile.

Non solo il cardinale francescano, unico vescovo di rito latino in Iran, deve affrontare le delicate relazioni con un Paese segnato da tensioni e ostilità con Israele, ma anche le ripercussioni del recente crollo del regime di Assad nella vicina Siria.

In questa intervista del 18 dicembre con il National Catholic Register, il cardinale Mathieu spiega come lavora per promuovere il “dialogo e la comprensione” con la nazione persiana, cercando al contempo di contribuire a un mondo migliore in un contesto di sconvolgimenti politici.

Di nazionalità belga, il cardinale riflette inoltre sul significato personale dell’essere cardinale, sull’importanza dell’esempio di San Francesco d’Assisi nel suo incontro con il sultano Malik al-Kamil nel XIII secolo e sul potenziale della sinodalità per rafforzare la Chiesa cattolica. Da appassionato di astronomia, spiega come lo studio dell’universo abbia arricchito la sua spiritualità.

Il cardinale Mathieu è stato nominato arcivescovo di Teheran-Isfahan nel 2021, dopo anni di sede vacante. Guida una piccola comunità cattolica di circa 9.000 fedeli in un Paese a maggioranza musulmana sciita di 91 milioni di abitanti.

Eminenza, quali sono state le sue riflessioni sull’elezione al Sacro Collegio dei Cardinali? Cosa significa per lei personalmente?

Personalmente, non avrei mai immaginato di assumere le responsabilità che ora mi sono affidate. Tuttavia, riconosco che tutto ciò che mi ha preceduto mi ha preparato a questo momento, poiché è Dio a guidare i miei passi. Vedo il cardinalato come un invito a santificarmi ulteriormente e a dedicarmi più pienamente, corpo e anima, a Dio e al suo popolo.

La sua nomina ad arcivescovo di Teheran-Isfahan nel 2021 è stata vista come importante per rafforzare il dialogo con l’Iran, soprattutto nel contesto delle tensioni in Medio Oriente. Come pensa che l’elevazione al cardinalato possa aiutarla in questo ruolo?

L’episcopato ha dovuto concentrarsi principalmente sull’offrire alla piccola comunità di cattolici latini in Iran un pastore che li guidasse nel più ampio contesto della Chiesa. Papa Francesco incarna lo spirito di inclusione, non solo per le minoranze emarginate, come i cattolici, che rappresentano meno dello 0,0025% della popolazione, ma anche per la maggioranza sciita duodecimana che governa la Repubblica Islamica dell’Iran. Come ha detto il Santo Padre durante un dialogo organizzato dal Dicastero per il Dialogo Interreligioso il 20 novembre: “La decisione [di elevare l’arcivescovo di Teheran-Isfahan al Collegio Cardinalizio] esprime la mia vicinanza e preoccupazione per la Chiesa in Iran, e rende onore all’intero Paese.”

Dopo la caduta del presidente siriano Bashar al-Assad l’8 dicembre, come vede lo sviluppo della situazione nella regione, in particolare nei rapporti tra Siria e Iran? Quali sono, secondo lei, le chiavi per la pace nella regione?

Il Signore non ha mai smesso di parlare della croce che dobbiamo portare. Per resistere alla tempesta, bisogna costruire la propria casa sulla roccia, che è Cristo, e non sulla sabbia. La pace inizia con la conversione interiore, trasformando i nostri cuori induriti in carne viva. Essere sale, lievito fresco e luce visibile nelle tenebre è essenziale per contribuire alla creazione di un mondo migliore, una casa comune dove siamo tutti fratelli e sorelle, nonostante le differenze.

Come francescano, quanto è importante la spiritualità francescana nel suo lavoro, in particolare l’esempio dello storico incontro tra San Francesco e il Sultano nel XIII secolo?

Per San Francesco, la fraternità è essenziale. Significa contemplare l’opera di Dio in ogni creatura e in tutta la creazione. Tutto ci è stato affidato, ma nulla ci appartiene veramente.

Come “frati minori” dobbiamo avvicinarci al mondo con umiltà. La semplicità spesso confonde i saggi. Francesco ci insegna a essere puri come bambini, come fece il Signore stesso entrando in un mondo che spesso lo disprezzava ma lo adorava anche. L’incontro con il Sultano non fu un successo immediato secondo gli standard mondani, ma dimostrò che è possibile dialogare con grandi leader mantenendosi semplici e autentici. Questo incontro è un esempio profondo di come l’umiltà e la fraternità possano favorire il dialogo anche nei momenti di divisione.

Quali sono le sue relazioni con i leader religiosi e politici sciiti in Iran? È coinvolto in attività comuni, come la resistenza a politiche anti-vita?

Sul campo, le relazioni sono ancora in una fase embrionale e si stanno gradualmente sviluppando. Stiamo lavorando per promuovere il dialogo e la comprensione con i leader religiosi e politici sciiti. Anche se il quadro per la collaborazione è ancora in fase di definizione, il nostro obiettivo è lavorare insieme per resistere alle politiche anti-vita e per promuovere la dignità di ogni individuo.

Può parlarci della sua passione per l’astronomia? Come si collega alla sua spiritualità?

La mia passione per l’astronomia è qualcosa che ho messo da parte da quando sono diventato vescovo. Sono sempre stato affascinato dallo splendore del cielo profondo e dai misteri del vasto macrocosmo. Ho iniziato osservando il cielo a occhio nudo e ho poi approfondito usando strumenti astronomici specializzati e praticando l’astrofotografia. Questo hobby abbraccia molti campi, tra cui ottica, meccanica, informatica e fotografia. Ogni osservazione mi invita a riflettere sulla grandezza della Creazione e sull’arte divina che si manifesta nell’universo.

Questo articolo è stato pubblicato sul National Catholic Register e tradotto e adattato dal team di EWTN Italia.

Looking for the latest insights

on church and culture?

Get articles and updates from our WEEKLY NEWS newsletter.

Condividi

Leggi anche

Altre notizie correlate a questo articolo

More news

Find other articles

IN DIRETTA
DAL VATICANO

Siate presenti in
diretta su EWTN.it