Papa Francesco ha esortato i leader dell’intelligenza artificiale, mercoledì, a “proteggere la dignità umana in questa nuova era delle macchine”.
In un messaggio inviato a una conferenza sull’etica dell’IA a Hiroshima, in Giappone, che ha visto la partecipazione di leader di Microsoft, IBM, Cisco, delle Nazioni Unite e rappresentanti di tutte le principali religioni mondiali, il Papa ha sottolineato che l’intelligenza artificiale ha implicazioni per il futuro della guerra e della pace nel nostro mondo.
Il Santo Padre ha chiesto il divieto dei sistemi d’arma autonomi letali, una classe di armi che utilizza algoritmi informatici per mirare e impiegare armi autonomamente, senza controllo umano manuale del sistema.
“Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere di togliere la vita a un essere umano”, ha affermato Francesco nel messaggio pubblicato il 10 luglio.
Il Papa ha evidenziato l’importanza simbolica di discutere l’etica dell’IA nel luogo del bombardamento atomico di Hiroshima, un posto che serve come promemoria delle conseguenze che possono derivare dall’avanzamento della tecnologia senza considerare appieno le implicazioni.
“È cruciale che, uniti come fratelli e sorelle, ricordiamo al mondo che, alla luce della tragedia del conflitto armato, è urgente riconsiderare lo sviluppo e l’uso di dispositivi come i cosiddetti ‘sistemi d’arma autonomi letali’ e, in definitiva, vietarne l’uso”, ha dichiarato Francesco, rinnovando un appello fatto al vertice del G7 in Italia a giugno.
“Questo inizia con un impegno efficace e concreto per introdurre un controllo umano sempre maggiore e adeguato.”
La conferenza di due giorni a Hiroshima ha riunito leader dell’industria tecnologica con rappresentanti delle religioni mondiali, tra cui Cristianesimo, Ebraismo, Islam, Buddismo, Induismo, Zoroastrismo, Bahá’í e altre religioni orientali.
Brad Smith, vicepresidente e presidente di Microsoft, ha affermato che Hiroshima, con il suo profondo significato nella storia umana, ha fornito “uno sfondo convincente per garantire che una tecnologia creata dall’umanità serva tutta l’umanità e la nostra casa comune.”
In uno dei discorsi di apertura della conferenza, il rabbino Eliezer Simcha Weisz ha dichiarato che “come individui di fede, portiamo una responsabilità unica di infondere la nostra ricerca dell’IA con chiarezza morale e integrità etica.”
Oltre 150 partecipanti provenienti da 13 paesi hanno preso parte all’evento co-organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita del Vaticano, Religions for Peace Japan, l’Abu Dhabi Forum for Peace e la Commissione per le Relazioni Interreligiose del Gran Rabbinato d’Israele.
Tra i relatori vi erano Amandeep Singh Gill, inviato del segretario generale delle Nazioni Unite per la tecnologia; Padre Paolo Benanti, professore di etica della tecnologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; e un sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima.
Il Vaticano è stato fortemente coinvolto nella conversazione sull’etica dell’intelligenza artificiale, ospitando discussioni di alto livello con scienziati e dirigenti tecnologici sull’etica dell’intelligenza artificiale sin dal 2016.
Il Papa ha ospitato a Roma l’esecutivo di IBM John Kelly III, il presidente di Microsoft Brad Smith e Chuck Robbins, amministratore delegato di Cisco Systems, ognuno dei quali ha firmato l’impegno etico sull’intelligenza artificiale del Vaticano, il Rome Call for AI Ethics.
Il Rome Call, un documento della Pontificia Accademia per la Vita, sottolinea la necessità di un uso etico dell’IA secondo i principi di trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità, sicurezza e privacy.
Papa Francesco ha scelto l’intelligenza artificiale come tema del suo messaggio di pace del 2024, raccomandando ai leader mondiali di adottare un trattato internazionale per regolamentare lo sviluppo e l’uso dell’IA.
Al vertice del G7 di giugno, il Papa ha sottolineato che la dignità umana richiede che le decisioni dell’intelligenza artificiale (IA) siano sotto il controllo degli esseri umani.
“Dobbiamo garantire e salvaguardare uno spazio per un adeguato controllo umano sulle scelte fatte dai programmi di intelligenza artificiale: la dignità umana stessa dipende da questo”, ha affermato Papa Francesco al vertice.
[Questo articolo è stato originariamente pubblicato dalla Catholic News Agency]