Città del Vaticano – Dopo la celebrazione della Messa per il Giubileo dello Sport nella Basilica Vaticana, Papa Leone XIV ha raggiunto i fedeli riuniti in Piazza San Pietro, da dove ha recitato la preghiera dell’Angelus domenicale.
Nel suo saluto, il Pontefice ha rivolto un pensiero speciale agli sportivi presenti, esortandoli a vivere l’attività agonistica con uno spirito autentico e umano:
“Vi esorto a vivere l’attività sportiva anche ai livelli agonistici sempre con spirito di gratuità, con spirito ludico nel senso nobile di questo termine perché nel gioco e nel sano divertimento la persona umana somiglia al suo Creatore. Mi preme poi sottolineare che lo sport è una via per costruire la pace che fa crescere la cultura dell’incontro e della fratellanza”.
Sport contro la violenza
Il Papa ha quindi incoraggiato atleti e operatori sportivi a farsi promotori attivi di uno stile diverso, capace di contrastare ogni logica di sopraffazione:
“Vi incoraggio a praticare questo stile in modo consapevole opponendovi ad ogni forma di violenza e di sopraffazione. Il mondo oggi ne ha tanto bisogno, sono molti infatti i conflitti armati”.
Preghiera per le vittime dei conflitti
Nel prosieguo del suo messaggio, Leone XIV ha rivolto un appello accorato per la pace, ricordando con dolore alcune situazioni drammatiche:
“Assicuro le mie preghiere per tutte le vittime e rinnovo l’appello ai combattenti affinché si fermino, proteggano i civili e intraprendano un dialogo per la pace”.
Il Papa ha menzionato in particolare le violenze in Myanmar, Sudan – dove recentemente è stato ucciso un sacerdote – e Nigeria, oltre ai drammatici scenari in Medio Oriente e in Ucraina.
Un giovane martire per la giustizia
Prima di concludere l’Angelus, Papa Leone XIV ha ricordato con gioia e commozione la beatificazione prevista per il pomeriggio nella Basilica di San Paolo fuori le Mura:
“Floribert Bwana Chui, giovane martire congolese che è stato ucciso a 26 anni perché, in quanto cristiano, si opponeva all’ingiustizia e difendeva i piccoli e i poveri”.
Con questa nuova figura di santità, il Papa ha voluto rilanciare ai giovani un messaggio di coraggio, giustizia e fedeltà al Vangelo, proprio nel cuore dell’Anno Giubilare della Speranza.
Articolo originariamente pubblicato qui, e riadattato dalla redazione di ewtn.it.