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Tag: giubileo 2025

Giubileo dei Malati: Papa Francesco e la testimonianza di Ola

Nella foto da sinistra a destra, Jolanta insieme a sua figlia Ola. Sullo sfondo la foto di Papa Francesco al Giubileo dei Malati e degli Operatori Sanitari in Piazza San Pietro. Credit: EWTN Italia - Vatican Media
Nella foto da sinistra a destra, Jolanta insieme a sua figlia Ola. Sullo sfondo la foto di Papa Francesco al Giubileo dei Malati e degli Operatori Sanitari in Piazza San Pietro. Credit: EWTN Italia - Vatican Media

Il Giubileo dei malati e degli operatori sanitari è stato un momento di profonda commozione e testimonianza di fede. Papa Francesco, alla sua prima apparizione pubblica in Vaticano dopo il ricovero, ha voluto essere presente per salutare personalmente i pellegrini. Tra loro, anche Jolanta e sua figlia Ola, venute da Cracovia, che hanno raccontato una straordinaria storia di sofferenza, speranza e amore.

Papa Francesco ha fatto la sua prima apparizione pubblica dopo il recente ricovero ospedaliero, partecipando con gratitudine e affetto al Giubileo dei malati e degli operatori sanitari, un appuntamento che gli sta particolarmente a cuore. Con il volto sereno, ha salutato i pellegrini presenti in Piazza San Pietro, ringraziandoli della loro presenza e augurando a tutti una buona domenica.

Il Giubileo, organizzato nell’ambito delle celebrazioni preparatorie al Giubileo del 2025, è stato un momento di incontro e testimonianza per quanti, nella sofferenza o nella cura degli altri, vivono il Vangelo in modo concreto.

Tra le tante storie che hanno toccato i cuori, quella di Jolanta Kuc e di sua figlia Ola, venute da Cracovia, ha lasciato un segno profondo. Jolanta ha portato con sé tutti i colori dell’arcobaleno, per mostrare che anche la vita con la Sindrome di Leigh, una grave malattia neurologica, può essere piena di bellezza e significato.

Ola ha ricevuto la diagnosi all’età di tre anni. I medici le avevano dato solo due anni di vita. Ma grazie alla provvidenza, madre e figlia hanno trovato speranza e cura a Roma, presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dove Ola è in cura da 14 anni.

“Roma, si può dire, è la nostra seconda casa,” racconta Jolanta. “Veniamo qui per l’ospedale, dove Ola ha trovato aiuto per la sua malattia, che è incurabile e molto grave. Ola era sana, si è ammalata più tardi… e grazie al cardinale Stanisław Dziwisz, che ci ha indirizzati alla nostra dottoressa, Rita Sforza Wietrzykowska, siamo riusciti a entrare in una sperimentazione clinica. Il farmaco, prodotto in California, viene somministrato per la prima volta proprio qui, al Bambino Gesù.”

Jolanta è una madre single. La sua vita ruota attorno alla figlia, che ha bisogno di assistenza continua, giorno e notte. Eppure, la forza che emana è contagiosa. La sua fonte di energia è la fede.

“Traggo la mia forza dal cielo,” dice. “La fede è la mia più grande fonte di energia. Se non avessi la mia fede, probabilmente sarei nella tomba della mia vita, immersa nell’oscurità e nella depressione. Ho dovuto rivalutare tutto, trasformare la sofferenza in gioia. E non sarei riuscita a farlo senza Dio.”

Per Jolanta, la fede è qualcosa di profondamente concreto. “Se Dio ci ha detto che nei malati, nei sofferenti, nei lebbrosi dobbiamo vedere Gesù Cristo,” afferma, “allora io mi sto prendendo cura di Cristo.”

Queste parole incarnano lo spirito stesso del Giubileo dei malati: la consapevolezza che ogni gesto d’amore, ogni cura offerta a chi soffre, è un atto di servizio a Cristo stesso. È la teologia della tenerezza che Papa Francesco propone da anni, e che in giornate come questa si fa carne nelle storie reali di persone come Jolanta e Ola.

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