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Monsignor Paweł Ptasznik: La Fondazione Giovanni Paolo II, laboratorio di progetti e di idee

Monsignor Paweł Ptasznik | Monsignor Paweł Ptasznik | Credit Fr. Tomasz Podlewski [John Paul II Vatican Foundation]

L’intervista al Presidente del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione nata in ricordo del Pontefice polacco

Da alcuni giorni, a Roma si è conclusa la riunione annuale del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo II, l’istituzione, che opera presso la Santa Sede da oltre 43 anni, impegnata nelle iniziative a ricordo del Pontefice polacco. Il ricordo del Pontificato di Wojtyla non si spegne, anzi – con maggiore vitalità – si arricchisce di nuove iniziative che il Consiglio di Amministrazione ha voluto esaminare in questo ultimo incontro. Progetti, visioni per il futuro: tutto per tenere ben viva la fiamma del ricordo del Pontefice Polacco. Alla riunione, oltre al Presidente del C.d.A, Mons. Paweł Ptasznik, hanno partecipato il Cardinale Stanisław Dziwisz, l’Arcivescvovo Marek Jędraszewski e il Vescovo Sławomir Oder, Postulatore della Causa di canonizzazione di Wojtyla. 

Alla fine di questi laboriosi giorni, AciStampa ha incontrato Monsignor Ptasznik per parlare dei progetti che la Fondazione intende onorare in quest’anno. 

Monsignor Ptasznik, prima di tutto, è contento di come sono andati i lavori del Consiglio d’Amministrazione?

Mi ritengo soddisfatto. Molto soddisfatto! C’è stato comune accordo in tutte le decisioni che abbiamo preso. Per noi, specialmente in quest’anno giubilare, è importante ricordare quanto la figura di San Giovanni Paolo II abbia influenzato positivamente la Chiesa. La Fondazione è uno strumento prezioso per ricordare al mondo intero l’eredità che ci lasciato. Quest’anno celebriamo il ventennale della sua scomparsa: venti anni in cui il mondo è cambiato, ma non sono cambiati – certamente – i suoi insegnamenti che rimangono sempre attuali. E’ bene, allora, ricordarli e renderli vivi nella società di oggi. Grazie alla generosità dei donatori, realizzeremo molte opere buone, sia per gli studenti, sia per i pellegrini provenienti dalla Polonia e dal mondo, sia per la scienza e la cultura, attraverso il Centro di Documentazione e Studio del Pontificato. 

A proposito del Centro di Documentazione e Studio del Pontificato sono state prese importanti decisioni. Può dirci qualcosa di più in merito?

Il Centro svolge un importante contributo per la conservazione della memoria di San Giovanni Paolo II. Don Andrzej Dobrzyński che sovrintende a questa istituzione, con l’aiuto di fedeli collaboratori, è riuscito in questi anni a far crescere sempre di più il Centro. Avevamo però constatato tutti l’esigenza di una sede più vicina al Centro di Roma, più raggiungibile. Per adesso è in Via Cassia, un po’ lontano dal cuore della Città di Roma. E, allora, proprio in questa sessione del Consiglio abbiamo deciso che finalmente la sede principale (la Casa dei pellegrini polacchi rimarrà dove si trova) del Centro sarà a Piazza Cairoli. In questi giorni abbiamo fatto diversi sopralluoghi con gli architetti per poter definire al meglio la situazione: ci saranno due piani in un palazzo adibiti al Centro Studio. Un’agevole sala lettura – pensiamo in questa di inserire anche qualche memorabilia di Giovanni Paolo II – che permetterà a studiosi e ricercatori di fruire del nostro archivio e dei libri che abbiamo che parlano del Pontificato (si tratta di una delle più complete biblioteche dedicate al pontificato di Giovanni Paolo II). E poi, al secondo piano, ci sarà la sede amministrativa del Centro. Siamo emozionati per questo cambiamento: era da tempo che lo desideravamo e ora sembra proprio che questo sogno si stia realizzando! 

I Giovani e San Giovanni Paolo II, un legame profondo che nasce nel suo Pontificato e che ancora oggi continua. Quali decisioni della Fondazione su questo tema?

Beh, non possiamo dimenticare i giovani nel nostro impegno! Giovanni Paolo II stesso ci ha lasciato questo compito. Ad esempio, abbiamo ascoltato con grande interesse – durante le sessioni del Consiglio – la relazione di Don Paweł Rytel-Andrianik della Radio Vaticana, sulla percezione di San Giovanni Paolo II da parte dei giovani contemporanei. Inoltre, sempre nello stesso giorno abbiamo anche presentato film promozionale della Fondazione, realizzato in collaborazione con l’Università Cattolica di Lublino. E poi, c’è tutto il discorso riguardo le borse di studio. La Fondazione, a riguardo, non solo non ridurrà il numero dei suoi borsisti nel prossimo anno, ma ha anche deciso di aumentare gli importi delle borse di studio per gli studenti dell’Università Cattolica di Lublino e dell’Università Pontificia Giovanni Paolo II di Cracovia provenienti dall’Europa centrale e orientale, nonché dai paesi dell’ex Blocco Orientale (come Ucraina, Bielorussia, Uzbekistan, Kazakistan, Georgia). Abbiamo poi deciso anche di ristrutturare la Casa dello Studente a Lublino, gestita dalla nostra Fondazione. Pertanto, è prevista una più ampia internazionalizzazione delle attività dell’istituzione, una stretta collaborazione con le università di Roma, un rafforzamento della cooperazione con l’Istituto di Cultura Giovanni Paolo II all’Angelicum e, in ultima analisi, nuove forme di programmi di tirocinio e borse di studio.

Un altro tema, quello del Premio San Giovanni Paolo II. Cosa si è deciso per quest’anno?

L’anno scorso, preparando la prima edizione del Premio, si è pensato che della cadenza biennale. Ebbene, ora abbiamo deciso che sarà annuale. La prima edizione si è tenuta a maggio 2024, con il Centro di Giustizia e Pace Giovanni Paolo II (The John Paul II Justice and Peace Center) in Uganda come destinatario. Il Comitato Internazionale del Premio è presieduto dal Cardinal Kurt Koch. La cerimonia di gala dell’edizione di quest’anno si terrà il 22 maggio 2025 in Vaticano.

Una Fondazione che guarda sempre di più al futuro, allora. E nel recente passato c’è stata l’esperienza delle Giornate di San Giovanni Paolo II alle Università di Roma, lo scorso anno. Nuove idee ci sono?

Anche in questo caso non posso che ritenermi soddisfatto perché per quest’anno si pensa di incrementare il numero di università da coinvolgere per l’evento. L’anno scorso, l’iniziativa si è svolta in tre università: Angelicum, Santa Croce e la Gregoriana. Per l’edizione di quest’anno, la Fondazione inviterà diverse altre università di Roma a partecipare. L’evento si terrà nell’ultima settimana di novembre. 

In ultimo, anche la promozione per la stampa. Sappiamo quanto Giovanni Paolo II tenesse alla comunicazione. E ora, la Fondazione ha anche un Ufficio stampa. Questo è un altro grande passo in avanti. 

Sì, è proprio così. La Fondazione Vaticana Giovanni Paolo II ha anche deciso di istituire ufficialmente un ufficio stampa all’interno della sua struttura. Con il consenso della Santa Sede, il nuovo Statuto della Fondazione include un’unità chiamata Ufficio Stampa ed Eventi. La Fondazione gli ha affidato le seguenti aree di attività: relazioni con i media, coinvolgimento dei giovani, supporto agli altri settori della Fondazione, cooperazione internazionale, creazione di nuove iniziative e organizzazione e gestione degli eventi organizzati dalla Fondazione. La Fondazione ha affidato il compito di preparare e gestire l’ufficio stampa a don Tomasz Podlewski dell’Arcidiocesi di Częstochowa.

Questo articolo è stato pubblicato su ACI Stampa e ripreso dal team di EWTN Italia

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