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Un anno dopo Fiducia supplicans: risposte globali al documento vaticano

Papa Francesco assieme a Vìctor Manuel Fernàndez, prefetto per la Dottrina della Fede | Vatican Media

L’ultimo giorno del Giubileo del Mondo delle Comunicazioni, svoltosi dal 24 al 26 gennaio, coincide con il primo anniversario dell’incontro di Papa Francesco con i partecipanti alla sessione plenaria del Dicastero per la Dottrina della Fede (DDF) dopo la pubblicazione di Fiducia supplicans, la dichiarazione vaticana sul significato pastorale delle benedizioni.

Sebbene l’ondata iniziale di polemiche attorno a Fiducia supplicans si sia in gran parte attenuata, per molti il documento del Vaticano sulle “benedizioni pastorali e spontanee” ha generato più confusione che chiarezza riguardo agli insegnamenti di lunga data della Chiesa sulla sessualità umana, la morale e il sacramento del matrimonio.

La chiusura del giubileo speciale per i comunicatori offre un’opportunità per riflettere sull’impatto di Fiducia supplicans e sulla comunicazione del Vaticano – comunicazioni particolarmente sensibili, realizzate dall’ufficio incaricato di difendere e promuovere la dottrina cattolica – sulle persone che vivono in diversi contesti storici, socioculturali e politici in tutto il mondo.

America del Nord

Il National Catholic Register ha riportato che Fiducia supplicans non ha causato particolari problemi ai sacerdoti cattolici negli Stati Uniti. Secondo un sondaggio condotto dal Register tra le 177 diocesi di rito latino del Paese, “praticamente nessuna ha riferito di aver ricevuto lamentele o commenti da sacerdoti o altre persone riguardo alle pratiche derivanti dal documento”.

Il padre Peter Karalus, vicario generale della diocesi di Buffalo, New York, ha dichiarato al Register che, dopo le discussioni iniziali sul documento vaticano con il consiglio presbiterale della diocesi e altri organi consultivi, “non ci sono state discussioni di follow-up né richieste di ulteriori chiarimenti”.

Le 21 diocesi che hanno risposto alla consultazione del Register hanno inoltre riferito di non registrare le benedizioni offerte dai sacerdoti.

In Messico, la Conferenza dell’Episcopato Messicano (CEM) ha chiesto a sacerdoti e fedeli di evitare di distorcere il significato pastorale delle benedizioni proposte da Papa Francesco. La conferenza episcopale ha sottolineato la necessità di “un atteggiamento di accoglienza, vicinanza e discernimento” con “delicatezza, fermezza e chiarezza” per accompagnare le persone “nel loro cammino per compiere la volontà di Dio nella loro vita”.

Europa

In Germania, molte diocesi avevano già istituito benedizioni formali per coppie dello stesso sesso prima della pubblicazione di Fiducia supplicans. Un’analisi di CNA Deutsch ha rivelato che 21 delle 27 diocesi tedesche offrono qualche forma di “pastorale queer”, e diverse propongono cerimonie di benedizione strutturate che vanno oltre i parametri delineati nella dichiarazione del DDF.

Per chiarire ulteriormente lo scopo e il significato di Fiducia supplicans, l’ufficio stampa del Vaticano ha rilasciato un comunicato il 4 gennaio 2024, dichiarando esplicitamente che sono permesse solo benedizioni pastorali e spontanee, mentre qualsiasi rito che possa suggerire un’equivalenza con il matrimonio è proibito.

In netto contrasto, l’episcopato olandese ha respinto esplicitamente le benedizioni non liturgiche per le coppie dello stesso sesso, come proposto in Fiducia supplicans, secondo quanto riportato da CNA Deutsch. Il vescovo olandese Rob Mutsaerts ha criticato la dichiarazione per il suo apparente tentativo di “trovare un compromesso con la società secolarizzata” a scapito della chiarezza dottrinale della Chiesa.

In Spagna, l’arcivescovo di Oviedo, mons. José Sanz Montes, ha espresso opinioni simili, affermando che la dichiarazione del DDF dimostra come “l’ideologia di genere abbia penetrato la Chiesa”, secondo quanto riferito da ACI Prensa. Sanz Montes ha aggiunto: “Oggi, se non parli il linguaggio dell’ideologia di genere… se non porti il pin e l’Agenda 2030 nel cuore, sembra che tu appartenga a un altro mondo e vieni emarginato”.

Il fatto che il DDF avesse già pubblicato nel 2021 una nota esplicativa sulla benedizione delle unioni omosessuali – in cui si affermava chiaramente che “la Chiesa non ha, né può avere, il potere di benedire le unioni di persone dello stesso sesso” – ha portato sia mons. Sanz Montes sia il vescovo spagnolo José Ignacio Munilla a dichiarare che la pubblicazione di Fiducia supplicans non fosse necessaria.

Africa

La resistenza più forte a Fiducia supplicans è venuta dai vescovi africani della Chiesa cattolica.

Il Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM) è stato chiaro e deciso nel suo netto rifiuto delle benedizioni spontanee non liturgiche, affermando che queste “hanno causato un’onda di confusione e inquietudine nelle menti di molti fedeli cattolici”.

“Noi, vescovi africani, non riteniamo opportuno che l’Africa benedica le unioni omosessuali o le coppie dello stesso sesso, perché nel nostro contesto ciò causerebbe confusione ed entrerebbe in diretta contraddizione con lo spirito culturale delle comunità africane”, si legge nella dichiarazione del SECAM dell’11 gennaio 2024, firmata dal cardinale Fridolin Ambongo.

Medio Oriente

La controversia suscitata da Fiducia supplicans si è estesa anche al Nord Africa e alla Chiesa in Medio Oriente.

Pochi mesi dopo la pubblicazione del documento, la Chiesa ortodossa copta d’Egitto ha sospeso il dialogo con il Vaticano dopo aver consultato altre Chiese ortodosse orientali della regione, segnando un passo indietro nel dialogo ecumenico.

Dopo il sinodo del 2024 della Chiesa ortodossa copta, il portavoce padre Moussa Ibrahim ha confermato la decisione di interrompere il dialogo teologico con la Chiesa cattolica, a causa del presunto “cambiamento di posizione sulla questione dell’omosessualità”.

America Latina

Un articolo pubblicato nel 2024 da ADN Celam, il servizio di notizie del Consiglio Episcopale Latinoamericano e dei Caraibi (CELAM), ha descritto Fiducia supplicans come “uno strumento di amore misericordioso e di grande ricchezza pastorale” che non modifica l’insegnamento della Chiesa sulla sessualità e la morale.

Difendendo il documento firmato dal prefetto argentino del DDF, il cardinale Víctor Manuel Fernández, come “chiaro e fermo”, ADN Celam ha evidenziato che la pubblicazione di Fiducia supplicans il 18 dicembre 2023, nella festa di Nostra Signora della Speranza, a pochi giorni dal Natale, non è stata casuale.

Asia

Nella regione asiatica, il cardinale Pablo Virgilio David, presidente della Conferenza Episcopale delle Filippine (CBCP), ha sostenuto Fiducia supplicans, affermando che “il documento parla da sé e non necessita di molte spiegazioni”, secondo CBCP News.

Anche il cardinale William Goh di Singapore e il cardinale Oswald Gracias dell’India hanno dichiarato che il documento non lascia spazio a fraintendimenti sulla dottrina della Chiesa riguardo alla sessualità.

“Mostriamo misericordia, ma non approviamo le unioni omosessuali, perché senza verità l’amore viene compromesso”, ha affermato il cardinale Goh.

Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. L’originale può essere trovato qui.

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