Oggi, 25 marzo, ricorrono 30 anni dalla pubblicazione dell’Enciclica Evangelium Vitae (Il Vangelo della Vita) di San Giovanni Paolo II. Ecco dieci punti fondamentali da conoscere su questo documento, che mantiene intatta la sua attualità.
1. Quando è stata pubblicata?
Papa San Giovanni Paolo II ha promulgato l’Enciclica Evangelium Vitae il 25 marzo 1995, nella Solennità dell’Annunciazione del Signore, nel 17° anno del suo pontificato. La sua stesura è stata sollecitata da molti cardinali nel 1991, affinché venisse realizzato un documento che esaltasse il valore della vita umana.
2. Evangelium Vitae è rivolta solo ai credenti?
No, è indirizzata a tutti. Infatti, San Giovanni Paolo II la rivolge «ai vescovi, ai sacerdoti e ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, ai fedeli laici e a tutte le persone di buona volontà».
Nel paragrafo 101, il Pontefice chiarisce che «il Vangelo della vita non è esclusivamente per i credenti: è per tutti. Il tema della vita e della sua difesa e promozione non è prerogativa esclusiva dei cristiani».
3. Cosa dice sul valore della vita umana?
Tra le tante affermazioni sul valore della vita, un passaggio chiave è quello intitolato “Valore incomparabile della persona umana”. Qui il Papa sottolinea che «l’uomo è chiamato a una pienezza di vita che va oltre le dimensioni della sua esistenza terrena, poiché consiste nella partecipazione alla stessa vita di Dio».
Nel paragrafo 2, aggiunge che la vita umana è «una realtà sacra, affidata all’uomo perché la custodisca con responsabilità e la porti a perfezione nell’amore e nel dono di sé a Dio e ai fratelli».
4. Cosa dice Evangelium Vitae sulla “cultura della morte”?
San Giovanni Paolo II denuncia la cultura della morte come «una vera e propria struttura di peccato, caratterizzata dalla diffusione di una mentalità contraria alla solidarietà». Afferma che è «attivamente promossa da forti correnti culturali, economiche e politiche, portatrici di una concezione della società basata sull’efficienza».
I principali fenomeni che rientrano in questa cultura della morte sono l’aborto, l’eutanasia e la contraccezione.
5. Cosa dice Evangelium Vitae sull’aborto?
San Giovanni Paolo II lo definisce «un crimine abominevole», chiarendo che «l’aborto procurato è l’eliminazione deliberata e diretta di un essere umano nella fase iniziale della sua esistenza, dal concepimento alla nascita».
Denuncia inoltre che, nella coscienza di molti, si è «offuscata la percezione della gravità di questo male», anche a causa di un linguaggio ambiguo, come l’uso dell’espressione “interruzione della gravidanza”, che tende a minimizzarne la gravità nell’opinione pubblica.
6. Cosa dice l’Enciclica sull’eutanasia?
San Giovanni Paolo II afferma che «l’eutanasia è una grave violazione della Legge di Dio, in quanto eliminazione deliberata e moralmente inaccettabile di una persona umana».
E aggiunge: «Questa pratica può avere, a seconda delle circostanze, la malizia propria del suicidio o dell’omicidio».
Sottolinea inoltre che «nelle società del benessere, caratterizzate da una mentalità efficientista, il crescente numero di persone anziane e malate è spesso visto come un peso insopportabile», alimentando così il fenomeno dell’eutanasia.
7. Cosa dice Evangelium Vitae sulla contraccezione?
Nel paragrafo 13, il Papa spiega che «si sostiene frequentemente che la contraccezione, sicura e accessibile a tutti, sia il rimedio più efficace contro l’aborto» e che «la Chiesa, insegnando l’illiceità morale della contraccezione, favorirebbe indirettamente l’aborto».
Tuttavia, chiarisce che questa è un’affermazione falsa, perché «la mentalità contraccettiva, ben diversa dall’esercizio responsabile della paternità e maternità, accresce proprio la tentazione dell’aborto di fronte al concepimento di una vita non desiderata».
8. Cosa dice l’Enciclica sul fenomeno demografico?
Giovanni Paolo II evidenzia che la questione demografica è spesso legata a minacce contro la vita. Nei Paesi ricchi, si registra un calo delle nascite; nei Paesi poveri, invece, si ha una crescita demografica elevata, spesso gestita con politiche antinataliste.
Denuncia che «a livello internazionale, mancano misure globali serie, come politiche familiari e sociali adeguate, programmi di sviluppo culturale ed equa distribuzione delle risorse, mentre si continua a promuovere la contraccezione, la sterilizzazione e l’aborto come soluzioni alla crescita demografica».
9. Cosa dice San Giovanni Paolo II sulla riproduzione artificiale, assistita o in vitro?
Il Papa sottolinea che queste tecniche «costituiscono nuovi attacchi alla vita umana», perché «separano la procreazione dal contesto integralmente umano dell’atto coniugale» e «registrano alti tassi di insuccesso».
Inoltre, evidenzia che spesso vengono prodotti più embrioni del necessario, che poi vengono «soppressi o utilizzati per ricerche scientifiche, riducendo la vita umana a semplice ‘materiale biologico’».
10. La preghiera finale alla Vergine Maria
San Giovanni Paolo II conclude l’Enciclica con una toccante preghiera alla Vergine Maria:
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidiamo a Te la causa della vita: guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall’indifferenza o da una presunta pietà.
Fa’ che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell’amore a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita
Tradotto e adattato dalla redazione di ewtn.it. L’originale si trova qui.