Il governo cubano ha annunciato la liberazione di 553 prigionieri, una decisione resa possibile grazie alla mediazione di Papa Francesco “nello spirito del Giubileo Ordinario del 2025.”
In una dichiarazione del 14 gennaio, il Ministero degli Esteri cubano ha comunicato che il presidente Miguel Díaz-Canel ha inviato una lettera al Santo Padre, nella quale ha condiviso la decisione di concedere la libertà a 553 persone condannate, in conformità con la legge. La nota specifica che il processo di rilascio avverrà gradualmente.
Questa iniziativa si inserisce nell’appello di Papa Francesco a favore della liberazione dei prigionieri durante l’Anno Santo della Speranza 2025, inaugurato il 24 dicembre 2024 presso il Vaticano.
L’appello del Papa: misericordia e speranza
Nella Bolla Spes Non Confundit, con cui Papa Francesco ha indetto il Giubileo, il Pontefice ha proposto “ai Governi che nell’Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società“.
Questa dichiarazione è stata il fondamento per la decisione del governo cubano, che ha voluto rispondere positivamente all’invito del Santo Padre.
Una relazione solida tra Cuba e il Vaticano
Il Ministero degli Esteri cubano ha sottolineato che i rapporti tra Cuba e il Vaticano sono caratterizzati da una comunicazione “stretta e fluida.” Tra il 2023 e il 2024, questa collaborazione ha già portato alla liberazione di oltre 10.000 prigionieri.
Inoltre, la dichiarazione ha ricordato incontri chiave tra le due parti, tra cui quello di giugno 2023 tra Papa Francesco e il presidente Díaz-Canel, e una riunione nell’agosto 2022 con il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez Parrilla.
Un gesto che ispira speranza
La decisione del governo cubano è stata accolta come un gesto concreto di misericordia in linea con lo spirito del Giubileo. Questo atto dimostra come il messaggio di Papa Francesco continui a ispirare iniziative di riconciliazione e umanità in tutto il mondo.
Il direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni, è stato contattato da ACI Prensa, partner in lingua spagnola di Catholic News Agency, per un commento ufficiale, ma al momento della pubblicazione non era ancora arrivata una risposta.