Un numero record di 140 cardinali potrebbe partecipare a un eventuale conclave nella Cappella Sistina. Avrebbero dovuto essere 141, ma la morte del Cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot il 25 novembre ha ridotto il totale. Attualmente, il Sacro Collegio conta 255 membri complessivi.
Un numero senza precedenti di elettori
Il dato più rilevante emerso dal recente concistoro è il numero di cardinali elettori. Dei 140 cardinali elettori, 110 sono stati creati da Papa Francesco, 24 da Papa Benedetto XVI e sei da San Giovanni Paolo II. Tuttavia, questo numero subirà un primo cambiamento il 24 dicembre 2024, quando il Cardinale Oswald Gracias, nominato da Benedetto XVI nel 2007, compirà 80 anni e perderà il diritto di voto in un conclave. Altri 14 cardinali supereranno la soglia degli 80 anni nel 2025, tra cui figure come Christoph Schönborn, Fernando Vérgez Alzaga e Robert Sarah.
Per tornare al limite di 120 cardinali elettori stabilito da San Paolo VI, sarà necessario attendere fino a maggio 2026.
Una geografia in evoluzione
Papa Francesco ha rivoluzionato la geografia del Collegio Cardinalizio. Per la prima volta nella storia, c’è un cardinale in Iran, Dominique Matthieu, Arcivescovo di Teheran-Ispahan, e un altro in Serbia, Ladislav Nemet, Arcivescovo di Belgrado. Con 72 nazioni rappresentate e 24 di queste senza precedenti cardinali, il Pontefice ha ampliato la visione globale della Chiesa.
Tuttavia, Francesco ha anche sfidato le tradizioni: mancano cardinali in sedi storicamente cardenalizie come Lisbona, Venezia, Milano, Firenze e Parigi, ma ne ha creati a Torino, Napoli, Lima, Santiago del Cile e Toronto.
Un equilibrio geografico unico
Il Collegio Cardinalizio oggi riflette un equilibrio senza precedenti:
- Europa: 55 elettori, con tre nuovi cardinali: Ladislav Nemet, Rolandas Makrickas e Timothy Radcliffe.
- America Latina: Cinque nuovi cardinali, con rappresentanti in sedi come Lima, Guayaquil e Santiago del Cile, per un totale di 24 elettori.
- Asia: Quattro nuovi cardinali, portando il totale a 21, tra cui Tarcisius Isao Kikuchi di Tokyo e Dominique Joseph Mathieu di Teheran.
- Africa: Due nuovi cardinali, elevando il totale a 18, con nuove nomine ad Abidjan e Algeri.
- Nord America: L’Arcivescovo Francis Leo di Toronto, 53 anni, porta il numero degli elettori a 14.
- Oceania: Il Cardinale Mykola Bychok di Melbourne, il più giovane del Collegio con 44 anni, porta a quattro il numero totale degli elettori.
L’Italia, pur essendo il paese con il maggior numero di cardinali (17), ha una rappresentanza relativamente ridotta rispetto al passato. Anche il Cardinale Angelo Becciu, pur avendo rinunciato alle prerogative cardinalizie, rimane una figura in attesa di chiarimenti sul suo status.
Un conclave “francescano”?
Con oltre il 78% degli elettori nominati da Papa Francesco, si potrebbe pensare a un conclave che rifletta pienamente il suo stile pastorale. Tuttavia, il profilo eterogeneo dei nuovi cardinali e la mancanza di occasioni per conoscersi meglio rendono imprevedibile il futuro conclave.
Un altro fattore che potrebbe influenzare il prossimo conclave è la logistica. Con un numero così alto di elettori, la Domus Sanctae Marthae, dove tradizionalmente risiedono i cardinali durante il conclave, potrebbe non avere abbastanza stanze disponibili. Il trasferimento ad altre residenze vaticane potrebbe complicare ulteriormente le dinamiche di discussione e decisione.
Un possibile cambiamento nella leadership
Papa Francesco ha utilizzato i consistori per discutere temi cruciali, come la famiglia nel 2014, la riforma della Curia nel 2015 e, più recentemente, la costituzione apostolica Praedicate Evangelium nel 2022. Tuttavia, la diversità dei nuovi cardinali e l’evoluzione delle dinamiche globali rendono incerta la scelta del prossimo Pontefice.
Nonostante le molteplici sfide, il Collegio Cardinalizio, con la sua diversità e la crescente rappresentanza globale, riflette il desiderio di Papa Francesco di una Chiesa universale e missionaria, pronta a rispondere alle esigenze di un mondo in continua trasformazione.