Un nuovo studio condotto nel Regno Unito rileva un sorprendente cambiamento nel panorama religioso tra i giovani: i cattolici della Generazione Z superano ormai gli anglicani in un rapporto di 2 a 1. Un dato che riflette una più ampia inversione di tendenza nella pratica religiosa.
I cattolici della Gen Z superano gli anglicani: un cambiamento storico
Secondo un recente studio condotto dalla Bible Society, tra i giovani britannici di età compresa tra i 18 e i 24 anni, i cattolici superano gli anglicani in rapporto 2 a 1. In particolare, il 41% dei giovani che frequentano la chiesa si identifica come cattolico, contro il 20% che si dichiara anglicano — una diminuzione significativa rispetto al 30% registrato nel 2018.
Questo trend si inserisce in un più ampio fenomeno di crescita della partecipazione religiosa tra i giovani, con un generale aumento della pratica cristiana nel Paese dopo decenni di declino.
Giovani in cerca di fede, comunità e senso
La ricerca, basata su sondaggi YouGov commissionati dalla Bible Society, evidenzia come molti giovani cerchino oggi un senso di comunità e credano in Dio, in un contesto segnato da frammentazione, distrazione e crisi di salute mentale legate all’uso dei social media.
“Lo studio dimostra che in soli sei anni si è registrata una crescita significativa nella frequenza alla chiesa, nella lettura della Bibbia e nella pratica della fede tra i cristiani britannici,” si legge nell’introduzione del rapporto.
Una nuova vitalità nella pratica religiosa
Il gruppo più giovane analizzato è oggi il secondo più attivo nella frequenza mensile alla chiesa, con il 16% degli under 25 che vi partecipano regolarmente, poco meno del 19% degli over 65. In particolare, il 21% dei giovani uomini tra i 18 e i 24 anni dichiara di andare in chiesa almeno una volta al mese, contro il 12% delle loro coetanee.
Sul piano spirituale, il 33% dei giovani della Gen Z afferma di credere sicuramente in Dio o in una realtà superiore, e il 23% prega quotidianamente, mentre il 37% prega almeno una volta al mese — percentuali più alte rispetto al resto della popolazione.
Cattolici più numerosi, ma meno assidui nella lettura della Bibbia
Lo studio evidenzia però anche alcune criticità: tra le varie confessioni cristiane, i cattolici (56%) e gli anglicani (61%) risultano i meno assidui nella lettura settimanale della Bibbia. Le percentuali più alte si registrano invece tra battisti, evangelici indipendenti, nuove chiese e pentecostali, tutti con valori intorno al 90%.
Una generazione aperta alla fede: occasione per la Chiesa
Gli autori del rapporto dipingono un quadro di speranza per il futuro, sottolineando che la Generazione Z è spiritualmente più coinvolta rispetto ad altre generazioni viventi. Questa apertura costituisce, secondo loro, un’opportunità significativa per l’evangelizzazione e la testimonianza cristiana.
Inoltre, i benefici della vita ecclesiale sono evidenti: maggiore soddisfazione personale, senso di comunità, minori livelli di ansia e depressione, e maggiore impegno sociale e caritativo tra coloro che frequentano regolarmente la chiesa.
Una lenta ma reale ripresa della Chiesa cattolica nel Regno Unito
Lo studio si colloca in un contesto in cui, nonostante i livelli di partecipazione alla Messa non abbiano ancora raggiunto quelli pre-pandemici, si osservano segnali incoraggianti. Stephen Bullivant, direttore del Benedict XVI Centre for Religion and Society presso la St. Mary’s University di Twickenham, ha affermato di essere “moderatamente ottimista” sul futuro della Chiesa in Gran Bretagna.
In un articolo pubblicato nel 2024 su The Tablet, Bullivant osservava che sebbene la partecipazione alla Messa sia diminuita drasticamente negli ultimi decenni — arrivando a 829.000 persone in media ogni domenica nel 2019 tra Inghilterra, Galles e Scozia — le previsioni più catastrofiche sembrano oggi meno probabili.
Ferite ancora aperte, ma segnali di speranza
Tuttavia, rimangono ferite aperte: un’indagine del 2024 ha rivelato che un terzo dei cattolici praticanti ha ridotto la frequenza alla Messa a causa della crisi degli abusi sessuali. Eppure, Bullivant sottolinea anche segnali di rinascita: un aumento delle presenze alle celebrazioni pasquali, numerosi adulti convertiti, cappellanie universitarie vivaci e comunità migranti molto attive.
“La voce sulla morte della Chiesa — sebbene prevista tra quarant’anni — è stata ampiamente esagerata,” ha scritto Bullivant. Ma ha anche aggiunto: “C’è una grande differenza tra il ‘non morire’ e l’essere ‘pieni di nuova vita’. Il cattolicesimo britannico potrebbe essere nel primo stato, ma ciò non significa che sia già nel secondo.”
Tradotto e adattato dal team di EWTN Italia. L’originale si trova qui.