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La Crocifissione Bianca: L’opera preferita da Papa Francesco

Per la prima volta, la Crocifissione Bianca, il dipinto preferito di Papa Francesco, è esposto a Roma come parte dell’iniziativa “Giubileo è Cultura”. Questo capolavoro di Marc Chagall, creato in risposta alla tragica Notte dei Cristalli, offre un potente messaggio di speranza e riflessione, particolarmente significativo nell’Anno Santo della speranza.

Un’opera che unisce dolore e speranza

La Crocifissione Bianca è un’opera carica di simbolismo, dove Gesù è ritratto al centro della scena, crocifisso e avvolto in abiti tradizionali ebraici. Intorno a lui, il caos della distruzione: sinagoghe bruciate, rifugiati in fuga e testi sacri dati alle fiamme. Questo dipinto rappresenta un connubio unico tra le sofferenze del popolo ebraico e il sacrificio cristiano.

Elizabeth Lev, storica dell’arte, spiega:

“Chagall esprime un dolore enorme, anche se vive a Parigi. Ma sta esprimendo un dolore tremendo per le comunità ebraiche di tutta la Germania. Nell’opera della Crocifissione Bianca riproduce questo straordinario grido di tristezza, di lutto.”

Nonostante il tema di sofferenza, il dipinto trasmette anche speranza:

“C’è questa figura di Cristo crocifisso al centro, e poi tutto intorno… c’è come un sistema solare di movimento – figure che orbitano intorno alla Croce, ma che richiamano sempre la nostra attenzione su di essa. La parte inferiore del dipinto è in ombra, ma la parte superiore è più chiara e ci guida verso un senso di speranza: non tutto è perduto.”

In alto a sinistra, un fascio di luce squarcia il grigio e una barca abbassa un’ancora, simbolo eterno di speranza.

Un’opera amata da Papa Francesco

Papa Francesco, fin dall’inizio del suo pontificato, ha dichiarato il suo amore per questo capolavoro, insieme alla celebre Chiamata di San Matteo di Caravaggio. La sua visita alla mostra l’8 dicembre, dopo l’omaggio all’Immacolata a Piazza di Spagna, ha lasciato un’impressione profonda.

Davide Pascal Mambrani, curatore della mostra, racconta:

“Il Santo Padre si è fermato qualche minuto qui, in mezzo all’altra gente che era qui a visitare. Nello stupore generale, vi lascio immaginare, e, uscendo, ha ricordato come questa forza dei significati che sono racchiusi in quest’opera di tanta sofferenza attorno a questo elemento di Pace che è Cristo, siano un forte elemento simbolico che permette di ragionare e di pensare e di pregare proprio guardando quest’opera.”

Un messaggio attuale per il Giubileo

La mostra si inserisce nell’ambito dell’iniziativa “Giubileo è Cultura”, volta a promuovere il dialogo tra popoli e la riflessione attraverso l’arte. Come spiega Mambrani:

“Questo, come il resto delle mostre che abbiamo portato qui a Roma per questo Giubileo, vuole essere un segno di speranza e di pace, di dialogo fra i popoli.”

Quest’anno, il messaggio della Crocifissione Bianca è particolarmente rilevante, poiché ricorre il 60° anniversario della liberazione dei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau.

Un’opera che parla al cuore

In questo Anno Giubilare della speranza, la Crocifissione Bianca di Marc Chagall ci ricorda che anche nei momenti più bui, la luce di Cristo può guidare il nostro cammino. Questo dipinto, intrecciando dolore e speranza, invita a riflettere, pregare e riscoprire il significato della pace e della redenzione.

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