Papa Francesco ha deciso di espandere l’accesso al prezioso patrimonio della Biblioteca e dell’Archivio Apostolico Vaticano, spostando parte delle collezioni storiche in un edificio situato al di fuori delle mura vaticane, presso l’Arcibasilica di San Giovanni in Laterano, proprietà extraterritoriale della Santa Sede.
Un patrimonio aperto per la cultura
In una lettera ufficiale datata 29 ottobre, il Pontefice ha espresso il desiderio di rendere più “accessibile”fruibile” questa collezione preziosa. L’edificio scelto per ospitare parte dell’archivio e della biblioteca è utilizzato anche come sede del Seminario Romano Maggiore, integrando così un luogo di formazione con un vasto centro di conoscenza.
“La secolare cura per la custodia degli atti e dei documenti che riguardano il governo della Chiesa universale, unita all’impegno per lo sviluppo e la divulgazione della cultura, sono i tratti caratteristici dell’attività dell’Archivio e della Biblioteca Vaticana”, ha scritto Papa Francesco nel chirografo.
L’ex “Archivio Segreto Vaticano”
Per rendere lo spazio adeguato alla conservazione di questi documenti, sono stati previsti lavori di ristrutturazione dell’edificio. Inoltre, il Papa ha istituito una commissione composta da rappresentanti della Segreteria di Stato, dell’Archivio Apostolico Vaticano e della Biblioteca Vaticana per stabilire quali categorie di documenti saranno trasferite nella nuova sede. Questa iniziativa permetterà una più ampia fruibilità delle risorse storiche e culturali custodite dal Vaticano.
L’Archivio Apostolico Vaticano, precedentemente noto come “Archivio Segreto Vaticano”, conserva circa 85 chilometri di scaffalature sotterranee, con documenti che risalgono a vari pontificati, concili ecumenici, conclavi e nunziature vaticane in tutto il mondo. Il nuovo prefetto dell’Archivio, padre Rocco Ronzani, dell’Ordine degli Agostiniani, è stato nominato dal Papa lo scorso luglio e avrà un ruolo cruciale nel processo di trasferimento.
La Biblioteca Apostolica Vaticana
La Biblioteca Vaticana è uno dei centri culturali più ricchi al mondo, con oltre 180.000 manoscritti, 1.600.000 libri a stampa, circa 9.000 incunaboli, più di 300.000 monete e medaglie, oltre 150.000 stampe e migliaia di disegni, incisioni e fotografie. Sebbene la Biblioteca, nella sua forma attuale, risalga al XIV secolo, si hanno testimonianze che indicano l’esistenza di una raccolta di testi ecclesiastici fin dal IV secolo.
L’Archivio Apostolico Vaticano è stato aperto agli studiosi per la prima volta nel 1881 da Papa Leone XIII. Tuttora, ricercatori qualificati possono richiedere il permesso di accesso per consultare documenti specifici custoditi sia nell’Archivio sia nella Biblioteca.