Skip to content

Oggi celebriamo il Beato Giacomo Alberione, tra i patroni di internet

Beato Giacomo Alberione, 26 novembre | Credit: EWTN Italia

Ogni 26 novembre, la Chiesa Cattolica commemora il Beato Giacomo Alberione (1884-1971), fondatore della Famiglia Paolina e della Società Biblica Cattolica Internazionale.

Alberione è considerato “Patrono di Internet e delle comunicazioni”, insieme ad altri santi come San Luigi Gonzaga, San Francesco d’Assisi e, più recentemente, al Beato Carlo Acutis, che sarà canonizzato nel 2025. La ragione di questo patronato così attuale può essere rintracciata nelle stesse parole del beato, pronunciate poco prima di morire: “Dalla Casa del Padre, mi preoccuperò dei comunicatori e di tutti coloro che lavorano con i mezzi più moderni ed efficaci”.

“Voglio diventare prete”

Giacomo Alberione nacque a San Lorenzo di Fossano, Cuneo (Italia) nel 1884. Fin da bambino evidenziava una grande curiosità e determinazione. A scuola era uno dei più entusiasti quando si trattava di cose di fede. Vale la pena ricordare quella storia in cui una delle sue maestre gli chiese cosa volesse diventare da grande e lui, sorprendendo molti, rispose: “Voglio diventare prete”.

A 16 anni entrò nel seminario di Alba (Piemonte) e conobbe il canonico Francesco Chiesa, che fu la sua guida spirituale per 46 anni. Interpellato dall’enciclica Tametsi Futura Prospicientibus, una riflessione sul futuro a partire dalla figura di Gesù Cristo Redentore, di Leone XIII (p. 1878-1903), Alberione passò la notte in preghiera davanti al Santissimo Sacramento e confermò la chiamata di Dio al sacerdozio. Giacomo voleva essere parte di quella Chiesa che, fedele alla tradizione, si proietta verso il futuro, che a volte appare cupo.

Cose che forse non sai su don Alberione

“Un nuovo ardore, nuovi metodi e nuove espressioni” (San Giovanni Paolo II)

Nel 1907, già ordinato, tra il lavoro pastorale e lo studio, Giacomo comprese qualcosa di più nella sua vita: che Dio certamente lo chiamava ad annunciare il Vangelo, ma che tale annuncio doveva essere fatto in modo innovativo. Ispirato dalla figura di San Paolo, che predicava nell’areopago, si sentì attratto dall’idea di proclamare Cristo attraverso i moderni mezzi di comunicazione.

Così, nell’agosto del 1914, don Alberione fondò la Pia Società di San Paolo, dando origine a ciò che successivamente sarebbe stato conosciuto come la “famiglia paolina”. Poi seguirono altre fondazioni: la Congregazione delle Figlie di San Paolo, le Pie Discepole del Divino Maestro, le Suore di Gesù Buon Pastore e l’Istituto Regina Apostolorum. A questi si aggiunsero gli istituti di vita secolare consacrata San Gabriele Arcangelo, Vergine dell’Annunciazione, Gesù Sacerdote e Santa Famiglia. In totale, furono costituite dieci istituzioni, tra cui si annoverano anche i Cooperatori Paolini.

Nuova evangelizzazione

Don Alberione fu un grande promotore della stampa di edizioni popolari della Bibbia e di vari testi di formazione cattolica, liturgica e pastorale.

Grazie al suo crescente apostolato, il beato ebbe un rapporto stretto con il papato. Nel 1962 fu invitato a partecipare al Concilio Vaticano II da San Giovanni XXIII, che disse di lui: “Questo sì che è un grande uomo di Dio”. Inoltre, alla fine dei suoi giorni, ricevette la visita del suo amico, Papa San Paolo VI.

Il Beato Giacomo Alberione partì alla Casa del Padre il 26 novembre 1971 – poco più di mezzo secolo fa – e fu beatificato da San Giovanni Paolo II nel 2003, nel giorno della Solennità della Divina Misericordia. Dopo la sua beatificazione, fu nominato Patrono delle Comunicazioni e di Internet.

.

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato su aciprensa.com

Looking for the latest insights

on church and culture?

Get articles and updates from our WEEKLY NEWS newsletter.

Condividi

Leggi anche

Altre notizie correlate a questo articolo

More news

Find other articles