Il Santuario di Nostra Signora di Lourdes, in Francia, ha annunciato lunedì che le porte della Basilica di Nostra Signora del Rosario, sulle quali si trovano opere dell’artista e sacerdote Marko Rupnik, saranno coperte.
Mons. Jean-Marc Micas, vescovo di Tarbes e Lourdes, ha definito questa scelta un “secondo passo” dopo la decisione iniziale del luglio 2024 di non illuminare più i mosaici di Rupnik di notte e durante le processioni.
“Conoscete già la mia opinione sulla presenza di questi mosaici sulle porte della basilica. Insieme ai miei collaboratori, ho ritenuto necessario compiere un ulteriore passo simbolico per facilitare l’ingresso nella basilica a tutti coloro che oggi non riescono a varcarne la soglia”, ha dichiarato Mons. Micas in un comunicato pubblicato sul sito del santuario mariano.
I mosaici di Rupnik, accusato di abusi sessuali e attualmente sotto inchiesta da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede, furono aggiunti nel 2008 alla facciata neogotica della basilica inferiore di Lourdes.
Le porte laterali della basilica sono state coperte la mattina del 31 marzo, mentre le due porte centrali saranno coperte nei prossimi giorni, secondo quanto dichiarato dal santuario. Le coperture sono di colore giallo, decorate con piccole croci e l’iscrizione “Con Maria, Pellegrini della Speranza 2025”.
Lourdes e il Giubileo della Speranza 2025
In vista del Giubileo della Speranza 2025, Mons. Micas ha decretato che il Santuario di Nostra Signora di Lourdes sia uno dei due luoghi della diocesi in cui i pellegrini potranno ricevere l’indulgenza plenaria giubilare.
Il vescovo ha sottolineato che “attraversare le porte della basilica doveva essere un simbolo di questo momento speciale”, evidenziando inoltre che il 28 marzo, terzo venerdì di Quaresima, è stato anche il Giorno di Preghiera in Memoria delle Vittime di Abusi Sessuali nella Chiesa in Francia.
Dopo aver istituito una commissione speciale nel maggio 2023, Mons. Micas ha annunciato nel luglio 2024 la decisione di smettere di illuminare i mosaici durante le processioni notturne del Rosario a Lourdes. Ha anche espresso il suo parere personale secondo cui le opere di Rupnik dovrebbero essere rimosse, ma ha dichiarato che una decisione definitiva in merito richiede tempo e riflessione.
“Lavoriamo su un orizzonte a lungo termine, per le vittime, per la Chiesa, per Lourdes e per il suo messaggio per tutti”, ha affermato il 31 marzo.
Reazioni alla decisione del Santuario
Marlene Watkins, leader dei Volontari di Lourdes del Nord America, ha accolto con favore la decisione del vescovo, definendola “un discernimento riflessivo, devoto e coraggioso” nell’affrontare la questione dell’arte di Rupnik nel santuario.
“Questo passo nel suo saggio piano permette ad alcune vittime e ai loro cari di attraversare le Porte Sante per il Giubileo. Il suo approccio può sembrare lento a chi non conosce la legislazione francese sull’arte, ma il suo piano è prudente e metodico. Ci ha chiesto preghiere fin dall’inizio della sua decisione. Per favore, continuiamo a pregare”, ha scritto Watkins sulla pagina Facebook “Our Lady of Lourdes Hospitality North American Volunteers”.
I mosaici di Rupnik e del Centro Aletti di Roma, la sua scuola di arte e teologia, raffigurano i Misteri Luminosi del Rosario, con le Nozze di Cana al centro. Uno dei pannelli sopra l’ingresso presenta il caratteristico punto rosso di Rupnik.
Le accuse contro Marko Rupnik e le conseguenze sulla sua arte
Rupnik, artista e sacerdote espulso dalla Compagnia di Gesù nel giugno 2023, è accusato di abusi spirituali, psicologici e sessuali su decine di religiose, anche nel contesto della creazione delle sue opere. Attualmente è in attesa di un processo canonico per queste accuse.
La sua carriera artistica, molto prolifica, ha sollevato problemi in numerosi santuari e chiese cattoliche in Europa e Nord America. Il suo studio ha realizzato opere per oltre 200 spazi liturgici, tra cui Fatima, il Vaticano, il Santuario di San Giovanni Paolo II a Washington D.C. e la tomba di Padre Pio.
Nel 2023, i Cavalieri di Colombo hanno deciso di coprire i mosaici di Rupnik nelle due cappelle del Santuario Nazionale di San Giovanni Paolo II a Washington e nella cappella della loro sede centrale a New Haven, Connecticut. Questa scelta è stata considerata una delle azioni più forti intraprese da un’importante organizzazione cattolica nei confronti delle opere del controverso ex gesuita.
Tradotto e adattato dalla redazione di ewtn.it. L’originale si trova qui.