In vista dell’Anno Santo del 2025, San Giuda Taddeo e San Simone lo Zelota si ergono come potenti simboli di speranza e zelo. Conosciuti come i più stretti Apostoli di Gesù e suoi cugini, le loro reliquie sono custodite a Roma, la “Città Eterna”. Questi custodi della fede offrono un’occasione unica ai pellegrini per riconnettersi con la loro eredità durante questo Anno Santo. Unisciti a noi nell’esplorare le storie straordinarie di questi Apostoli e l’influenza profonda che continuano ad esercitare sui fedeli.
Scoprire l’Eredità di San Simone e San Giuda
La storica dell’arte e della chiesa, Elizabeth Lev, indaga sulla storia di San Simone lo Zelota, che si crede fosse presente a uno dei miracoli più celebri di Cristo. Lev spiega: “Simone, noto come lo Zelota, apparentemente era un uomo di Cana. La storia che preferisco è quella in cui era il maestro di cerimonia al matrimonio di Cana. E dopo che Gesù fece tutto quel vino, e vino eccellente, Simone decise di seguirlo, cosa che trovo del tutto comprensibile.” Questo aneddoto offre uno scorcio sulla devozione di Simone, stimolata dal miracolo che aveva visto con i propri occhi.
La vita di San Giuda è altrettanto affascinante. Secondo Lev, “C’è una bellissima storia su Giuda, che si reca a Edessa, dove il re di Edessa è malato di lebbra. Chiede un miracolo… e poi chiede un’immagine di Gesù Cristo che possa guarirlo.” In mancanza di ritrattisti, Giuda fornì al re un panno su cui Gesù aveva premuto il suo volto, un artefatto noto oggi come il Medaglione. “Dobbiamo a Giuda una di queste immagini del volto di Gesù,” aggiunge Lev, sottolineando il ruolo significativo dell’Apostolo nella storia del cristianesimo primitivo.
Entrambi i santi trovarono il martirio, con Elizabeth Lev che ricorda: “San Simone e San Giuda morirono, forse a Beirut, forse in Persia, forse a Edessa. E raggiunsero Roma, per quanto ne sappiamo, nel IV secolo, dopo la legalizzazione del cristianesimo.” Le loro reliquie riposano ora nella Basilica di San Pietro, collocate sotto l’altare di San Giuseppe, simbolo della loro eredità duratura.
Il Martirio nell’Arte e nelle Reliquie
Sebbene raramente raffigurati nell’arte, un dipinto del XIV secolo nei Musei Vaticani commemora il loro martirio. Lev racconta la storia dietro l’opera: “Verso il 1370, fu realizzato un piccolo dipinto per raccontare la morte di Simone e Giuda. Essi esorcizzarono i demoni dalle statue. Poi costrinsero i piccoli demoni scuri a distruggere i propri idoli. La gente si arrabbiò a tal punto… che nella parte inferiore si vedono la sega e l’ascia. Stanno per uccidere Giuda e Simone.” Questo dipinto offre una drammatica narrazione visiva della loro fede e del sacrificio finale.
Le loro reliquie sono altrettanto significative, in particolare il braccio di San Giuda, custodito nella Chiesa di San Salvatore in Lauro a Roma. Don Pietro Bongiovanni, il parroco, spiega l’importanza di questa reliquia: “Portava al collo un medaglione con un ritratto di Gesù. Un ritratto realizzato in vita, quindi un ritratto che esprimeva la somiglianza di Gesù, attraverso cui San Giuda Taddeo stesso compì grandi miracoli.” La reliquia del braccio di San Giuda ha ottenuto fama mondiale, in particolare dopo che Don Bongiovanni l’ha riscoperta e ha contribuito a ravvivare la devozione verso il santo.
Il Pellegrinaggio delle Reliquie di San Giuda: Una Fonte di Miracoli
In un evento senza precedenti, le reliquie del braccio di San Giuda sono ora in pellegrinaggio attraverso il Messico e gli Stati Uniti, per la prima volta in 1700 anni lontane dall’Italia. Padre Carlos Martins, che sovrintende il tour negli Stati Uniti, ha assistito a molte guarigioni miracolose grazie alla venerazione delle reliquie. Racconta: “Ho visto centinaia di persone, forse migliaia, venire e poi testimoniare guarigioni. Ho ricevuto una telefonata due giorni fa; una persona con un cancro al quarto stadio… è venuta a questo evento di San Giuda. Hanno toccato il reliquiario e successivamente si sono sentiti molto meglio. Sono andati dal medico e poi risultavano liberi dal cancro.”
Questo pellegrinaggio non è solo una fonte di speranza per i fedeli, ma sostiene anche il restauro della cupola di San Salvatore in Lauro, dove sono custodite le reliquie. Le donazioni raccolte durante il tour contribuiranno a questo restauro, garantendo che l’eredità di San Giuda continui a ispirare le generazioni future.
Un Anno Santo di Speranza e Rinnovamento
Mentre milioni di pellegrini si preparano a recarsi a Roma per l’Anno Santo della Speranza del 2025, avranno la possibilità di venerare le reliquie dei Santi Simone e Giuda. Elizabeth Lev ci ricorda l’importanza della loro intercessione nei tempi bui: “Questo sarebbe un buon momento per riportarli alla luce e ricordare a noi stessi che, ancora una volta, in questo periodo in cui sembra esserci molta oscurità e forze oscure, c’è sempre speranza. E Giuda è lì per illuminare il cammino, aspettandoci nella Basilica di San Pietro.”
Con le loro reliquie custodite in San Pietro, questi Apostoli offrono un potente collegamento con le radici del cristianesimo e un faro di speranza per coloro che cercano rinnovamento spirituale durante questo Anno Santo.
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Testo adattato da Jacob Stein