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Autore: Rudolf Gehrig

Santi Adolescenti: Quando la Santità Non Ha Età

“Una vita giovanile senza passione è come la pasta in bianco senza sale”: così Papa Francesco ha parlato ai giovani il 23 marzo 2019, ricordando che la santità non è riservata solo agli adulti. Con l’approvazione della canonizzazione di Carlo Acutis, che avverrà il prossimo 27 aprile durante il Giubileo degli adolescenti, la Chiesa offre ai ragazzi un modello attuale, digitale e profondamente cristiano.

Questo documentario andato in onda su EWTN esplora le vite di giovani santi, ragazzi e ragazze che hanno raggiunto vette di santità nonostante la giovane età, dimostrando che è possibile seguire Cristo con radicalità e gioia anche in età adolescenziale.

L’innocenza che perdona: Maria Goretti

Tra i modelli più luminosi della santità giovanile c’è Maria Goretti, morta a soli undici anni dopo un tentativo di violenza. La sua capacità di perdonare il suo aggressore – “Lo perdono di cuore e lo voglio con me in paradiso”, rispose al confessore sul letto di morte – continua a commuovere e a interrogare. La sua testimonianza trasformò anche la vita del suo assassino, Alessandro Serenelli, che si convertì in carcere dopo un’apparizione della stessa Maria e trascorse il resto della vita in un convento cappuccino, in preghiera e penitenza.

Il piccolo martire dell’Eucaristia: San Tarcisio

Nel cuore della Roma imperiale del III secolo, durante le persecuzioni contro i cristiani, un ragazzo di dodici anni di nome Tarcisio venne incaricato di portare l’Eucaristia ai cristiani detenuti nelle carceri. Riconosciuto come cristiano da una folla ostile, fu brutalmente aggredito e morì per proteggere il Corpo di Cristo. Papa Benedetto XVI, nel 2010, ha ricordato la sua figura come patrono dei chierichetti, sottolineando «il profondo amore e la grande venerazione per l’Eucaristia» che la sua storia continua a trasmettere.

Coraggio e fede in tempi di persecuzione: José Sánchez del Río

Durante la guerra Cristera in Messico, nel 1928, José Sánchez del Río, un ragazzo di 14 anni, fu arrestato e torturato per la sua fede cattolica. Nonostante gli tagliassero le piante dei piedi e lo costringessero a camminare scalzo verso il luogo dell’esecuzione, José non rinnegò mai Cristo. Le sue ultime parole, gridate prima di essere giustiziato, furono: “Viva Cristo Re”. Papa Francesco lo ha canonizzato nel 2016, presentandolo al mondo come un martire di straordinario coraggio.

Domenico Savio: un gigante dello spirito

Domenico Savio, allievo di San Giovanni Bosco, visse una vita breve ma intensa. Fin da giovanissimo manifestò una profonda devozione a Maria e all’Eucaristia, tanto da chiedere a Don Bosco: “Aiutami a diventare santo”. Morì a 14 anni, ma la sua vita fu così ricca di virtù che Papa Pio XI lo definì «un piccolo, anzi un grande gigante dello Spirito». Papa Francesco, nel suo messaggio per la 62ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, ha citato proprio Domenico per ricordare che la vocazione è «un cammino verso la vera felicità attraverso l’amicizia con il Signore risorto».

Stanislao Kostka: il santo in fuga per Dio

Stanislao Kostka, giovane novizio della Compagnia di Gesù, è oggi venerato come patrono della gioventù e dei seminaristi. Per seguire la sua vocazione, fuggì dal collegio e camminò da Vienna fino a Roma per entrare tra i gesuiti. Nonostante le sue condizioni di salute precarie, non rinunciò al suo sogno di consacrarsi a Dio. Morì poco dopo, a soli 17 anni, ma la sua determinazione continua a parlare al cuore di molti giovani.

Sant’Agnese: la purezza che vince la morte

Sant’Agnese, giovanissima martire romana, consacrò la propria verginità a Dio rifiutando le proposte di matrimonio di potenti uomini dell’epoca. Venne accusata di essere cristiana e condannata a morte. Secondo la tradizione, mentre cercavano di violare la sua purezza, fu protetta miracolosamente da un angelo. Prima di morire pronunciò parole di profonda fede: “Mi ha scelto per primo e mi avrà”. Oggi è patrona delle ragazze e della castità, e la chiesa costruita sul luogo del suo martirio custodisce ancora le sue reliquie.

Carlo Acutis: un beato del nostro tempo

Carlo Acutis, morto nel 2006 a soli 15 anni per una leucemia fulminante, è diventato uno dei simboli più forti della santità digitale. Appassionato di informatica, ha usato il web per evangelizzare, creando mostre online sui miracoli eucaristici. È celebre la sua frase: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”. La sua prossima canonizzazione segna una svolta storica per la Chiesa, che presenta un modello di fede vissuta tra le aule scolastiche, il computer e l’altare.

Papa Francesco ha più volte sottolineato che i giovani hanno qualcosa che gli adulti spesso dimenticano: “il fiuto della realtà”. E ha esortato: “Non perdetelo, per favore!”

I santi adolescenti non sono figure lontane, ma compagni di viaggio. Le loro storie ci ricordano che ogni giovane, anche tra le fragilità e le sfide del nostro tempo, può diventare luce per il mondo. La santità non è fuori portata, ma a misura di ogni cuore che ama.

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