Castel Gandolfo, 13 luglio 2025 – Dopo aver celebrato la Messa nella parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova di Castel Gandolfo, Papa Leone XIV si è affacciato in Piazza della Libertà per recitare l’Angelus domenicale insieme ai fedeli e agli abitanti della cittadina.
“Desideriamo una salvezza che non si compra”
Nel breve discorso introduttivo, il Pontefice ha riflettuto sul desiderio profondo del cuore umano: “Abbiamo un desiderio costante nella nostra vita: il desiderio di salvezza, cioè di un’esistenza libera dal fallimento, dal male e dalla morte. Ciò che il cuore dell’uomo spera viene descritto come un bene da ereditare: non si tratta di conquistarlo con la forza, né di implorarlo come servi, né di ottenerlo per contratto. La vita eterna, che Dio solo può dare, viene trasmessa in eredità all’uomo come dal padre al figlio”.
Accogliere la volontà di Dio
“Per ricevere il dono di Dio – ha proseguito Leone XIV – bisogna accogliere la sua volontà”, che si concretizza nell’amore verso Dio e i fratelli: “Così facendo, corrispondiamo all’amore del Padre: la volontà di Dio è quella legge di vita che Dio per primo pratica verso di noi, amandoci con tutto sé stesso nel Figlio Gesù. Gesù è la rivelazione del vero amore verso Dio e verso l’uomo: amore che si dona e non possiede, amore che perdona e non pretende, amore che soccorre e non abbandona mai”.
“Diventare prossimo di chi incontriamo”
Il Papa ha invitato tutti a guardare a Cristo come modello di vicinanza: “In Cristo, Dio si è fatto prossimo di ogni uomo e di ogni donna: perciò ciascuno di noi può e deve diventare prossimo di chi incontra lungo il cammino. Guardando a Gesù, anche noi siamo chiamati a portare consolazione e speranza, specialmente a chi è scoraggiato e deluso”.
“Per vivere in eterno – ha aggiunto – non occorre ingannare la morte, ma servire la vita, cioè prendersi cura dell’esistenza degli altri nel tempo che condividiamo. Questa è la legge suprema, che viene prima di ogni regola sociale e le dà senso”.
Ricordo di un nuovo beato e appello per la pace
Dopo la preghiera mariana, Leone XIV ha ricordato la beatificazione avvenuta ieri a Barcellona di Lycarion May, martire ucciso in odio alla fede nel 1909: “In circostanze ostili egli visse con dedizione e coraggio la missione educativa e pastorale. La testimonianza eroica di questo martire sia di stimolo per tutti, in particolare a quanti operano per l’educazione dei giovani”.
Infine, un nuovo appello alla pace: “Non dimentichiamoci di pregare per la pace e per tutti coloro che a causa della violenza e della guerra si trovano in uno stato di sofferenza e di bisogno”, ha detto Leone XIV, prima di salutare calorosamente i presenti: “Sono contento di trovarmi qui in mezzo a voi e ringrazio tutti voi per la calorosa accoglienza”.
Articolo precedentemente pubblicato su acistampa.com. È stato adattato dal team di ewtn.it.