Il Cardinale Raymond Burke ha dichiarato di aver chiesto a Papa Leone XIV di revocare le restrizioni alla celebrazione della Messa tradizionale in latino nelle diocesi.
Burke è intervenuto a una conferenza a Londra organizzata dalla Latin Mass Society of England and Wales, dove ha espresso ai partecipanti la speranza che il nuovo pontefice “ponga fine alla persecuzione” dei fedeli cattolici che desiderano celebrare la Messa secondo il “rito più antico” — l’usus antiquior — del rito romano.
Il prefetto emerito della Segnatura Apostolica e già patrono dell’Ordine di Malta è stato uno dei sette relatori invitati a parlare all’incontro su fede e cultura tenutosi il 14 giugno.
Anche Mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana (Kazakistan), autore di numerosi scritti teologici sull’Eucaristia e sulla Tradizione della Chiesa, ha partecipato al congresso, organizzato in occasione del 60º anniversario di questa società con sede nel Regno Unito.
“Ho già avuto modo di esprimere questo desiderio al Santo Padre. Spero che, appena ragionevolmente possibile, si dedichi allo studio di questa questione”, ha dichiarato il cardinale Burke in collegamento video.
Dopo il Concilio Vaticano II, Papa Paolo VI promulgò il Novus Ordo Missae nel 1969. Questa liturgia, celebrata nella lingua vernacolare, sostituì in gran parte la Messa tradizionale nelle diocesi di tutto il mondo.
Durante il congresso, il cardinale Burke ha espresso il desiderio che Papa Leone XIV abroghi il motu proprio Traditionis Custodes di Papa Francesco, del 2021, e ripristini il Summorum Pontificum di Benedetto XVI, del 2007, come riportato dal Catholic Herald.
“Desidero”, ha affermato il porporato, “che [Leone] prosegua il cammino che Papa Benedetto XVI ha promosso in modo così saggio e amorevole per la Chiesa”.
Oltre alle sue critiche nei confronti di Traditionis Custodes, il cardinale statunitense ha espresso riserve anche su altre iniziative di Papa Francesco.
Nel 2016, il cardinale Burke e altri tre cardinali presentarono dei dubia — richieste formali di chiarimenti — in merito ad alcune interpretazioni dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia.
Il porporato ha inoltre criticato il Sinodo per la Regione Panamazzonica del 2019, ritenendo che parte di quel processo fosse “contraria” alla dottrina cattolica.
Tradotto e adattato dalla redazione di ewtn.it. L’originale si trova qui.