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Autore: Kate Quinones

Secondo uno studio del Pew, astrologia, tarocchi e cartomanzia sono fenomeni in crescente diffusione: come dovrebbero reagire i cattolici?

Alcune carte usate dalla cartomanzia | Credit: Los Muertos crew/Pexels
Alcune carte usate dalla cartomanzia | Credit: Los Muertos crew/Pexels

Circa un terzo degli americani si rivolge almeno una volta all’anno a pratiche New Age come tarocchi, astrologia e cartomanzia — ma la maggior parte afferma di farlo “solo per divertimento”.

Uno studio pubblicato mercoledì dal Pew Research Center ha rilevato che il 30% degli americani consulta almeno una di queste pratiche New Age almeno una volta l’anno. L’astrologia risulta la più diffusa (28%), seguita da tarocchi (11%) e cartomanti (6%).

La maggioranza di chi vi ricorre afferma che si tratta di un passatempo, non di una ricerca di guida o illuminazione spirituale. Tuttavia, Tom Nash, apologeta di Catholic Answers, ha dichiarato a CNA – partner di lingua inglese di EWTN News – che queste attività sono “spiritualmente pericolose”.

“Tarocchi, tavole Ouija, sedute spiritiche e altre attività simili sono tutte forme pericolose di divinazione”, ha detto Nash.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica respinge chiaramente “tutte le forme di divinazione”, affermando che esse “contraddicono l’onore, il rispetto e il timore amante che dobbiamo a Dio solo” (n. 2116).

Ricorrere alla divinazione, ha aggiunto Nash, significa che “è probabile lasciarsi trascinare sempre più in una vita di vizio e problemi connessi”.

Secondo Pew, sia i credenti che i non credenti sono ugualmente inclini a credere nell’astrologia.

Tra i più propensi a ritenere che tarocchi, cartomanzia o astrologia offrano effettivamente intuizioni, vi sono i cattolici ispanici, i protestanti afroamericani e gli adulti senza affiliazione religiosa definita. Al contrario, atei ed evangelici bianchi sono i meno propensi a praticare o credere in queste attività.

Rispetto all’ultima indagine del Pew nel 2017, la percentuale di chi si dedica a pratiche New Age è rimasta stabile. La percentuale di adulti che crede nell’astrologia è simile a quella del 2017 (dal 29% al 27% nel 2024). I sondaggi Gallup dagli anni ’90 ai primi anni 2000 riportavano percentuali tra il 23% e il 28%.

In particolare, i giovani adulti — soprattutto donne — sono più inclini a credere nell’astrologia e a consultare oroscopi. Tra le donne dai 18 ai 49 anni, il 43% afferma di credere nell’astrologia.

Inoltre, gli americani LGBT sono più propensi a praticare il New Age: circa la metà consulta l’astrologia almeno una volta l’anno, e gli adulti LGBT sono tre volte più inclini rispetto ai non LGBT a consultare i tarocchi.

Nash collega questa tendenza alla diffusione dei cosiddetti “nones” nella cultura americana, ovvero coloro che si allontanano esplicitamente dalla religione organizzata.

“Nonostante l’abbandono della religione organizzata, molte persone continuano a cercare un senso più profondo e una comprensione dell’esistenza”, ha osservato.

E ha aggiunto:

“L’essere umano resta tale — creato a immagine e somiglianza di Dio, come essere composto di corpo e anima” (Genesi 1,26-27).
“Nel nostro stesso essere intuiamo che c’è qualcosa di più della sola realtà temporale e materiale”.

Senza Cristo a colmare questo vuoto spirituale, ha concluso Nash, “cercheremo altrove”.

“In assenza della vera religione — la cui pienezza si trova solo in Nostro Signore Gesù Cristo e nella sua Chiesa cattolica — tendiamo a rivolgerci ad alternative”, ha affermato.

Tradotto e adattato dalla redazione di ewtn.it. L’originale si trova qui.

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