Skip to content

Autore: Eduardo Berdejo

La Camera dei Comuni approva la depenalizzazione dell’aborto durante tutta la gravidanza in Inghilterra e Galles

Una donna incinta | Credit: freestocks.org / Pexels
Una donna incinta | Credit: freestocks.org / Pexels

La Camera dei Comuni del Parlamento britannico ha approvato il 17 giugno un emendamento che depenalizza l’aborto in Inghilterra e Galles per tutti i nove mesi di gravidanza, una decisione che ha suscitato la ferma opposizione della Chiesa cattolica e di numerose organizzazioni pro-vita.

Si tratta di un emendamento al Progetto di Legge su Criminalità e Polizia, presentato dalla parlamentare laburista Tonia Antoniazzi, che ha ottenuto 379 voti a favore e 137 contrari. Ora il testo dovrà proseguire il suo iter alla Camera dei Lord, dove verrà sottoposto a votazione definitiva.

Attualmente, in Inghilterra e Galles l’aborto è consentito fino alla 24ª settimana di gestazione.

La decisione della Camera dei Comuni è stata criticata da associazioni come Right to Life, che ha espresso rammarico per il fatto che una questione di tale portata sia stata approvata dopo solo due ore di dibattito.

L’organizzazione ha avvertito che, se approvata anche dalla Camera dei Lord, non sarà più illegale abortire per qualsiasi motivo, incluso per selezione del sesso, e ciò potrà avvenire “in qualsiasi momento fino e durante il parto, il che probabilmente porterà a un aumento significativo del numero di donne che ricorrono ad aborti tardivi pericolosi in casa”.

In tal senso, Right to Life ha assicurato che continuerà “a combattere questo emendamento in ogni fase del processo alla Camera dei Lord”.

Da parte sua, Mons. John Sherrington, vescovo responsabile per le Questioni della Vita della Conferenza Episcopale Cattolica di Inghilterra e Galles, ha dichiarato che la Chiesa cattolica è “profondamente allarmata” da questa decisione.
“La nostra preoccupazione nasce dalla compassione per le madri e per i feti”, ha affermato.

In una dichiarazione pubblicata dall’Episcopato, mons. Sherrington ha detto che questo emendamento renderà le donne in gravidanza ancora più vulnerabili alla manipolazione, alla coercizione e agli aborti forzati.

Tuttavia, l’arcivescovo ha incoraggiato a non perdere la speranza e ha assicurato che la Chiesa cattolica continuerà a lavorare instancabilmente per proteggere la dignità di ogni vita umana.

Non abbandoneremo le donne incinte né i loro figli non nati nel momento della maggiore vulnerabilità. Ringrazio tutti coloro, dentro e fuori la Chiesa, che condividono questo impegno e continuano a servire i genitori in difficoltà e i loro bambini”, ha aggiunto.

Anche la Società per la Protezione del Bambino Non Nato (SPUC) ha condannato la decisione dei deputati.

Alithea Williams, responsabile delle politiche pubbliche di SPUC, ha ricordato che l’attuale legge sull’aborto “permette l’uccisione di circa 300.000 bambini ogni anno”.

Ha inoltre dichiarato che “un recente sondaggio ha rivelato che il 62% della popolazione è d’accordo sul fatto che ‘abortire illegalmente dovrebbe continuare a essere un reato, per proteggere sia i non nati che le donne vulnerabili che potrebbero essere costrette a perdere un bambino desiderato, ad esempio da un partner violento’”.

Solo il 5% sostiene l’estensione del termine per l’aborto fino al momento del parto. Chiediamo alla Camera dei Lord di respingere questa proposta antidemocratica e brutale non appena le sarà sottoposta. Non accetteremo mai una legge che metta in pericolo le donne e privi di ogni diritto i non nati”, ha concluso.

Tradotto e adattato dalla redazione di ewtn.it. L’originale si trova su aciprensa.com.

Looking for the latest insights

on church and culture?

Get articles and updates from our WEEKLY NEWS newsletter.

Condividi

Leggi anche

Altre notizie correlate a questo articolo

More news

Find other articles

IN DIRETTA
DAL VATICANO

Siate presenti in
diretta su EWTN.it