L’udienza oggi in Vaticano
Inizia, dopo la Messa di intronizzazione di ieri, la serie di udienze di papa Leone XIV. Una Chiesa desiderosa di incontrare e dialogare: questo emerge dall’udienza di oggi ai Rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali e di altre religioni.
Il tema della fraternità diventa importante, sempre di più. E lo si comprende bene dalle parole che ha rivolto papa Leone XIV: “Uno dei punti forti del pontificato di Papa Francesco è stato quello della fraternità universale. Su questo lo Spirito Santo lo ha davvero “spinto” a far avanzare a grandi passi le aperture e le iniziative già intraprese dai Pontefici precedenti, soprattutto a partire da San Giovanni XXIII. Il Papa della Fratelli tutti ha promosso sia il cammino ecumenico sia il dialogo interreligioso, e lo ha fatto soprattutto coltivando le relazioni interpersonali, in modo tale che, senza nulla togliere ai legami ecclesiali, fosse sempre valorizzato il tratto umano dell’incontro”.
Il pensiero poi al Primo Concilio di Nicea: “Quel Concilio rappresenta una tappa fondamentale per l’elaborazione del Credo condiviso da tutte le Chiese e Comunità ecclesiali. Mentre siamo in cammino verso il ristabilimento della piena comunione tra tutti i cristiani, riconosciamo che questa unità non può che essere unità nella fede”. E, in merito, cita sant’Agostino, fa riferimento al motto scelto da lui: “In Illo uno unum, un’espressione di Sant’Agostino di Ippona che ricorda come anche noi, pur essendo molti, «in Quell’unico – cioè Cristo – siamo uno». La nostra comunione si realizza, infatti, nella misura in cui convergiamo nel Signore Gesù Cristo. Più siamo fedeli e obbedienti a Lui, più siamo uniti tra di noi. Perciò, come cristiani, siamo tutti chiamati a pregare e lavorare insieme per raggiungere passo dopo passo questa meta, che è e rimane opera dello Spirito Santo”.
Il Papa, poi, assicura il suo desiderio di “proseguire l’impegno di Papa Francesco nella promozione del carattere sinodale della Chiesa Cattolica e nello sviluppo di forme nuove e concrete per una sempre più intensa sinodalità in campo ecumenico. Il nostro cammino comune può e deve essere inteso anche in un senso largo, che coinvolge tutti, nello spirito di fraternità umana”. E aggiunge: “Oggi è tempo di dialogare e di costruire ponti. E pertanto sono lieto e riconoscente per la presenza dei Rappresentanti di altre tradizioni religiose, che condividono la ricerca di Dio e della sua volontà, che è sempre e solo volontà d’amore e di vita per gli uomini e le donne e per tutte le creature”.
Ringrazia il Dicastero per il Dialogo Interreligioso “per il ruolo essenziale che svolge in questo paziente lavoro di incoraggiamento agli incontri e agli scambi concreti, volti a costruire relazioni basate sulla fratellanza umana”. Ribadisce che “tutti i cristiani hanno una relazione particolare con l’ebraismo”. E ricorda che la “Dichiarazione conciliare Nostra aetate sottolinea la grandezza del patrimonio spirituale comune a cristiani ed ebrei, incoraggiando alla mutua conoscenza e stima. Il dialogo teologico tra cristiani ed ebrei rimane sempre importante e mi sta molto a cuore”. Il pensiero, poi, ai musulmani con i quali i rapporti “sono stati segnati da un crescente impegno per il dialogo e la fraternità, favorito dalla stima per questi fratelli e sorelle”.
Lo sguardo è al tempo presente, a un “mondo ferito dalla violenza e dai conflitti, ognuna delle comunità qui rappresentate reca il proprio apporto di saggezza, di compassione, di impegno per il bene dell’umanità e la salvaguardia della casa comune”. E concludo: “Sono convinto che, se saremo concordi e liberi da condizionamenti ideologici e politici, potremo essere efficaci nel dire “no” alla guerra e “sì” alla pace, “no” alla corsa agli armamenti e “sì” al disarmo, “no” a un’economia che impoverisce i popoli e la Terra e “sì” allo sviluppo integrale”.
Questo articolo è stato pubblicato su ACI Stampa e ripreso dal team di EWTN Italia