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Come era il volto del “Dottore Angelico”? Il volto di San Tommaso d’Aquino ricostruito grazie a un nuovo studio

Il volto di San Tommaso d'Aquino rivelato
Il volto di San Tommaso d'Aquino rivelato. | Credit: Cicero Moraes

Subito dopo il tour del cranio di San Tommaso d’Aquino negli Stati Uniti, un nuovo studio recentemente pubblicato offre ai cattolici una visione più chiara di come poteva essere il volto del “Dottore Angelico”.

Partendo dal suo cranio, gli esperti hanno ricostruito l’immagine del Dottore della Chiesa, la cui immensa sapienza ha lasciato un’impronta profonda nella teologia e nella filosofia.

L’autore principale del nuovo studio, il designer 3D brasiliano Cicero Moraes, che ha già ricostruito i volti di altri santi come San Valentino – la cui festa cade il 14 febbraio –, San Vincenzo de’ Paoli e San Martino de Porres, ha dichiarato al Daily Mail:
“Inizialmente abbiamo ricostruito il cranio partendo da dati fotografici e strutturali”.

“Alla fine, abbiamo combinato tutti questi dati per creare il busto di base e generare anche una versione a colori, basata sull’iconografia del santo”, ha spiegato Moraes.

Parlando con il National Catholic Register del processo, Moraes ha sottolineato che “la parte più complicata è stata ricostruire le aree mancanti del cranio. Fortunatamente, disponiamo di strumenti basati su misurazioni effettuate tramite tomografie computerizzate su persone viventi. Grazie a ciò, è stato possibile ricostruire l’intero volume del cranio”.


Il volto del Dottore della Chiesa è “umile”

Il Register ha anche intervistato l’agiografo Dr. José Luis Lira, che ha partecipato al progetto e ha condiviso il suo entusiasmo per la ricostruzione:

Immagini utilizzate per ricreare il cranio. Credit: Cicero Moraes.

“Siamo felici per tutte le persone che ammirano il santo o i suoi scritti e che ora ricevono questa immagine grazie a una branca della scienza. È una gioia immensa poter avere la sua immagine accanto ai suoi libri e scritti, nelle nostre biblioteche, nei nostri oratori e nelle nostre chiese”.

L’immagine del santo ha suscitato un’enorme reazione sui social media e anche nella Casa di Studi Domenicani di Washington D.C., dove la reliquia del cranio è stata esposta lo scorso novembre.

Il Padre Dominic Legge, direttore dell’Istituto Tomista, ha dichiarato che la ricostruzione facciale lo ha profondamente commosso:
“Ho provato gratitudine ed emozione, perché San Tommaso è qualcuno che non solo ho studiato a lungo e preso come maestro, ma che ho anche imparato a conoscere e amare come santo e guida spirituale”.

“Quando ho visto la ricostruzione del suo volto, mi è stato più facile immaginarlo come una persona reale con cui posso avere un rapporto vivo: un santo patrono e un maestro”, ha aggiunto.

Busto di San Tommaso d’Aquino. Credit: Cicero Moraes.

Il P. Aquinas Guilbeau, priore della Casa di Studi Domenicani e cappellano della Catholic University of America, ha commentato:
“Quando la gente venera il cranio di San Tommaso, spesso nota quanto sia piccolo. Ho avuto la stessa reazione quando è arrivato nella Casa di Studi Domenicani. Sembrava troppo piccolo per qualcuno descritto come un uomo grande e robusto”.

“Ora, potrebbe essere che in generale siamo più grandi rispetto agli uomini medievali, o che San Tommaso non fosse realmente il frate corpulento descritto dalla leggenda”, ha scherzato, aggiungendo:
“In ogni caso, le storie sulla sua corporatura probabilmente sono esagerate”.

“Sono felice di vedere che questa ricostruzione mostra un uomo dal volto nobile e attraente. E non sarebbe forse giusto? San Tommaso avrebbe certamente apprezzato il fatto che una testa bella contenesse una mente brillante”.

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Il P. Thomas Petri, invece, è più scettico:
“Sono contento quando il Dottore Angelico riceve attenzione dai media secolari e da persone non cattoliche o non particolarmente devote a lui. Tuttavia, sono sempre stato un po’ diffidente nei confronti delle ricostruzioni facciali basate sui crani, perché richiedono molte supposizioni”.

“I ricercatori hanno ammesso di essersi basati su immagini iconografiche di San Tommaso, e la rappresentazione ottenuta assomiglia molto a un dipinto del XV secolo realizzato da Carlo Crivelli. Tuttavia, avere un’altra immagine di San Tommaso che si allinea con la nostra immaginazione collettiva non è una cosa negativa”.


La morte del santo filosofo

Oltre alla ricostruzione del volto, i ricercatori hanno anche analizzato la possibile causa della morte di San Tommaso, attribuendola a una “lesione cerebrale traumatica”.

Immagine a colori di San Tommaso d’Aquino. Credit: Cicero Moraes.

Nel 1274, il santo si era messo in viaggio per partecipare al Secondo Concilio di Lione, su invito di Papa Gregorio X. Tuttavia, non arrivò mai a destinazione. Le fonti storiche riportano che si ammalò gravemente lungo il cammino, ma alcuni hanno ipotizzato persino un avvelenamento.

Lo studio suggerisce ora che la sua morte possa essere stata causata da un ematoma subdurale cronico, una condizione in cui il sangue si accumula tra il cervello e il cranio.

I ricercatori Gabriel LeBeau, Abdul-Rahman Alkiswani e Paul Camarata, insieme al teologo Daniel Mauro, hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista World Neurology.

Immagine di San Tommaso d’Aquino prima della colorazione. Credit: Cicero Moraes.

Secondo i documenti storici, San Tommaso si sarebbe ferito alla testa a causa della caduta di un albero mentre si dirigeva a Napoli. Dopo l’incidente, si fermò a riposare prima a Maenza e poi nell’abbazia di Fossanova, dove morì alcune settimane dopo.

“La maggior parte degli ematomi subdurali cronici è preceduta da un trauma cranico lieve o moderato”, spiegano gli studiosi.
“San Tommaso non era malato prima dell’incidente, e la collisione violenta con l’albero sulla Via Latina potrebbe aver scatenato un progressivo deterioramento fino alla sua morte”.


Un tesoro per il pensiero cattolico

Anche se due crani sono attribuiti al santo – uno a Tolosa (Francia) e l’altro a Priverno (Italia) –, quello di Tolosa è stato ritenuto più affidabile per lo studio.

“Abbiamo scelto di ricostruire il volto basandoci sul cranio di Tolosa perché abbiamo trovato più dati storici e strutturali rispetto a quello di Priverno”, ha spiegato Moraes.

Mappatura tridimensionale dei tratti del viso. Credito: Cicero Moraes.

Il P. Legge, che ha celebrato la Messa in presenza del cranio a Tolosa, spera che questi studi possano avvicinare più persone al pensiero di San Tommaso:
“Il mio obiettivo è portare più persone a scoprire la profonda saggezza cristiana contenuta nei suoi scritti. Se lo studio dei suoi resti può aiutare la gente a comprendere la sua vita e il suo insegnamento, allora è davvero un grande tesoro”.

Dipinto di San Tommaso d’Aquino di Carlo Crivelli, XV secolo.

Pur avendo scelto la sua vocazione grazie a San Domenico, il P. Legge ha trovato in San Tommaso una guida fondamentale:
“Studiare San Tommaso mi ha aiutato a capire il mondo in modo nuovo e a rispondere alle domande degli studenti con una profondità che nessun’altra ideologia moderna può offrire”.

Tradotto e adattato dal team di ewtn.it. Pubblicato originariamente su National Catholic Register.

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