Alla luce della proclamazione di San John Henry Newman a Dottore della Chiesa, oltre 60 pellegrini si sono riuniti nella Città Eterna per riscoprire i luoghi dove il cardinale visse, pregò e si formò nella fede. Un pellegrinaggio che unisce spiritualità, studio e testimonianza viva, nella città che lo aiutò a scoprire la vera universalità della Chiesa cattolica.
Newman proclamato Dottore della Chiesa
Il 1º novembre Papa Leone XIV ha proclamato San John Henry Newman 38º Dottore della Chiesa. La sua figura, già molto amata, viene così ufficialmente riconosciuta come guida e luce per l’intelligenza della fede nel nostro tempo. Convertitosi dall’anglicanesimo, Newman visse per circa 13 mesi a Roma, dove compì un decisivo cammino di maturazione spirituale e intellettuale.
Il “Cammino di Newman”: un pellegrinaggio nel cuore di Roma
Nel 50º anniversario del Centro Internazionale degli Amici di Newman, padre Hermann Geissler ha guidato la tradizionale Camminata di Newman, un pellegrinaggio a piedi attraverso nove luoghi significativi della città legati alla presenza di Newman. L’iniziativa, ha spiegato il sacerdote, è nata dal desiderio di far conoscere Newman anche ai semplici fedeli, non solo agli studiosi e ai professori. Da qui l’idea di visitare i luoghi che, in qualche modo, sono legati a John Henry Newman a Roma.
A Roma, infatti, Newman fece per la prima volta l’esperienza della Chiesa universale. In Inghilterra aveva conosciuto soltanto una Chiesa nazionale, ma nella Città Eterna si trovò insieme a seminaristi provenienti dall’Asia, dall’Africa, dall’America, e sperimentò davvero la Chiesa cattolica come cattolica, universale. Questo ebbe un grande impatto su di lui: lo aiutò a vivere pienamente l’esperienza della Chiesa cattolica e a trovare in essa la gioia e la sua vera casa.
Il Cammino di Newman si può percorrere in tre o quattro ore, attraversando quei luoghi e raccontando la storia del santo. Una delle tappe principali è il Collegio di Propaganda Fide, dove Newman si preparò al sacerdozio e visse uno dei periodi più felici della sua vita. Egli stesso scrisse in una lettera: «Ero felice a Little More, più felice persino che a Maryvale dopo la conversione, ma sono più felice qui a Propaganda Fide».
Dottrina, Scrittura e Tradizione: l’eredità viva di Newman
Padre Geissler ha sottolineato come Newman sia un gigante della Chiesa, che ha contribuito in molti modi al rinnovamento della dottrina. La sua teologia, profondamente radicata nella Scrittura e nei Padri della Chiesa, ha dato nuovo slancio alla riflessione teologica proprio perché nasceva da una fede viva e interiorizzata. Ha contribuito a rinnovare la teologia partendo dalle Scritture e dai Padri.
Un’altra tappa del pellegrinaggio è la Basilica di Sant’Andrea delle Fratte, nota per un’apparizione mariana avvenuta nel 1842. Newman, già devoto alla Madonna, credeva di essere sotto la sua protezione. Quando scoprì che quella basilica si trovava proprio fuori dalla finestra della sua stanza alla Propaganda Fide, lo interpretò come un segno della amorevole provvidenza di Dio.
L’eredità spirituale di un padre e amico
La Camminata di Newman è stata anche un’occasione di profonda comunione spirituale per i partecipanti, molti dei quali sentono Newman come un padre nella fede. Fra John Paul York, missionario della Società di San Giovanni, ha espresso questo legame affermando che lo considerano il loro padre spirituale, ma anche una grande ispirazione nella vita di preghiera. I suoi sermoni li accompagnano quotidianamente, e per lui, convertito alla Chiesa cattolica, conoscere le idee di Newman è stato decisivo.
Felipe, seminarista della stessa comunità, ha raccontato che partecipare al pellegrinaggio era qualcosa che aveva sempre desiderato fare. Si sente molto legato a Newman, suo amico in modo mistico, e ha sempre voluto essere a Roma per percorrere i luoghi che hanno segnato la sua vita.
Anche Ishmael Adibuah, studente all’Angelicum, ha spiegato che è molto importante, in quest’anno giubilare, riscoprire la figura di un uomo che ha dedicato la sua vita all’autentico rinnovamento della Chiesa. Per lui è fondamentale comprendere il pensiero del cardinale Newman su Roma e sulla dottrina, che egli vedeva come qualcosa in continuo sviluppo ma sempre fedele alla tradizione. È per questo che ha voluto esserci.
Una Messa con il cardinale Semeraro per concludere il cammino
La Camminata si è conclusa presso la Chiesa di San Giorgio al Velabro, la chiesa titolare assegnata a Newman al momento della sua creazione cardinalizia. Per celebrare i 50 anni dell’Istituto, il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, si è unito ai pellegrini per presiedere la Santa Messa.
Nel suo intervento, il cardinale Semeraro ha ricordato che Newman ha scritto un’opera fondamentale proprio durante il passaggio dall’anglicanesimo al cattolicesimo: Lo sviluppo della dottrina cristiana. Questo sviluppo, questa crescita, egli l’ha vissuta personalmente più o meno da quando aveva circa 15 anni, con alcune adesioni che presto non lo soddisfacevano, perché non corrispondevano al suo desiderio di verità e di bene, e quindi le ha lasciate. Ha cercato anche nell’ambito universitario di comprendere quale fosse davvero la via voluta da Cristo per la Chiesa, fino a quando ha riconosciuto che essa si trovava nella Chiesa di Roma. A quel punto ha fatto la sua scelta, e a quella scelta è rimasto fedele, con sofferenza, con impegno, con una grande fedeltà.





