Dal ricordo di Pier Giorgio Frassati a John Henry Newman, passando per San Carlo Acutis, il Pontefice invita i giovani a vivere con audacia, coltivando fede, educazione e pace.
Accoglienza e saluti tra i giovani
Molti studenti attendevano fuori dall’Aula Paolo VI per il loro Giubileo, e Papa Leone XIV non ha perso tempo: passando tra di loro, ha salutato ogni ragazzo e ragazza.
“Gli ultimi saranno i primi,” ha ricordato il Papa, citando il Vangelo, “così è stato oggi”.
Poi, rivolgendosi agli studenti, ha detto:
“Guardate bene lo schermo!”
📚Prima dell’udienza con gli studenti per il Giubileo del Mondo dell’Educazione, Papa Leone ha salutato i partecipanti entusiasti per il Giubileo del Mondo dell’Educazione, sfidandoli a lavorare per una società migliore attraverso l’istruzione, che è “uno degli strumenti più… pic.twitter.com/n0TlMuBum1
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L’incontro ha segnato un momento di grande vicinanza tra il Pontefice e i giovani, preludio al suo discorso ispirato ai ricordi di scuola e alla figura di Pier Giorgio Frassati, con le sue celebri frasi:
“Vivere senza fede non è vivere, ma vivacchiare” e “Verso l’alto”.
Vivere con audacia e progettare il futuro
Il Papa ha invitato i giovani a non accontentarsi delle apparenze o delle mode:
“Abbiate l’audacia di vivere in pienezza. Non accontentatevi delle apparenze o delle mode: un’esistenza appiattita su quel che passa non ci soddisfa mai. Invece, ognuno dica nel proprio cuore: ‘Sogno di più, Signore, ho voglia di più: ispirami tu!’ Questo desiderio è la vostra forza”.
Leone XIV ha definito la nuova generazione come la possibile “generazione plus”, capace di dare una marcia in più alla Chiesa e al mondo.
“Siete chiamati a essere truth-speakers e peace-makers, persone di parola e costruttori di pace”.
Educazione, confronto e ricerca della verità
Riferendosi a John Henry Newman, il Pontefice ha sottolineato il valore della condivisione della conoscenza:
“Egli diceva che il sapere si moltiplica quando viene condiviso e che è nella conversazione delle menti che si accende la fiamma della verità. Così la vera pace nasce quando tante vite, come stelle, si uniscono e formano un disegno”.
Le stelle, ha spiegato, sono i genitori, gli insegnanti, i sacerdoti e gli amici, vere e proprie bussole per orientarsi nella vita, ma devono formare costellazioni:
“L’educazione è come un cannocchiale che vi permette di guardare oltre, di scoprire ciò che da soli non vedreste. Non fermatevi a guardare lo smartphone e i suoi velocissimi frammenti d’immagini: guardate al Cielo, verso l’alto”.
Fede, silenzio e responsabilità digitale
Il Papa ha ricordato come la sofferenza giovanile, il bullismo e l’isolamento siano spesso radicati in una società incapace di educare la dimensione spirituale. Ha citato Sant’Agostino e ha sottolineato l’importanza di non farsi dominare dalla tecnologia:
“Non lasciate però che sia l’algoritmo a scrivere la vostra storia! Siate voi gli autori: usate con saggezza la tecnologia, ma non lasciate che la tecnologia usi voi”.
Papa Leone XIV, incontrando gli studenti durante il Giubileo del Mondo Educativo, li ha invitati a non lasciarsi dominare dalla tecnologia ma a esserne padroni, a non farsi scrivere la vita dagli algoritmi e a guardare più in alto, verso ciò che dà vero senso all’esistenza. pic.twitter.com/mYC0SFx545
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Riguardo all’Intelligenza Artificiale, Leone XIV ha aggiunto:
“Non basta essere ‘intelligenti’ nella realtà virtuale, ma bisogna essere umani con gli altri, coltivando un’intelligenza emotiva, spirituale, sociale, ecologica”.
L’esempio di San Carlo Acutis ha mostrato come un giovane possa unire fede e tecnologia per il bene comune.
Educazione alla pace e futuro senza violenza
Papa Leone XIV ha richiamato l’attenzione sul contesto di conflitto e odio che minaccia il futuro dei giovani:
“Questo futuro può essere cambiato? Certamente! Con un’educazione alla pace disarmata e disarmante. Non basta far tacere le armi: occorre disarmare i cuori, rinunciando a ogni violenza e volgarità”.
Ha sottolineato l’importanza di garantire uguaglianza e accesso all’educazione per tutti, senza privilegiare pochi:
“Il vostro sguardo non sia rivolto alle stelle cadenti, cui si affidano desideri fragili. Guardate ancora più verso l’alto, verso Gesù Cristo, ‘il sole di giustizia’ che vi guiderà sempre nei sentieri della vita”.
Articolo precedentemente pubblicato da acistampa, riadattato per il pubblico di ewtn.it.






