San Bartolo Longo, l’ex sacerdote satanista che diffuse il Rosario a Pompei
Dall’oscurità alla luce della fede
San Bartolo Longo, canonizzato da Papa Leone XIV il 19 ottobre, è un esempio straordinario di conversione. Giovane avvocato napoletano, negli anni ’60 dell’Ottocento si allontanò dalla fede cattolica per avvicinarsi a un culto satanista, dichiarandosi “ordinato” sacerdote satanista.
Fu grazie all’intervento del professore Vincenzo Pepe, del padre domenicano Alberto Radente, della futura santa Caterina Volpicelli e della contessa Marianna Farnararo De Fusco che Longo ritornò alla fede cattolica e abbracciò la devozione a Nostra Signora del Rosario.
La missione a Pompei e la diffusione del Rosario
Nel 1872, a Pompei, Longo ricevette quella che definì “ispirazione interiore”: diffondere il Rosario avrebbe portato salvezza e speranza. Cominciò a catechizzare i contadini, ristrutturò la chiesa del Santo Salvatore e, su consiglio del vescovo di Nola, costruì il Santuario di Nostra Signora del Rosario di Pompei.
Tre anni dopo, ricevette l’immagine della Madonna che divenne il fulcro del santuario: inizialmente malridotta, sotto le sue cure divenne simbolo di devozione e speranza.
Un modello anche per chi soffre di problemi mentali
Il padre domenicano Joseph-Anthony Kress ha ricordato che Longo continuò a lottare con problemi di salute mentale, comprese intenzioni suicide, anche dopo la conversione. Secondo Kress, Longo è un esempio per chi affronta difficoltà simili, mostrando che la fede e la devozione possono dare speranza sufficiente per perseverare nei momenti bui.
Opere sociali e caritative
Longo e sua moglie furono instancabili nella beneficenza: fondarono un orfanotrofio femminile e diverse istituzioni per i figli dei prigionieri. Intorno al santuario sorsero strade, piazze, servizi, una linea tranviaria e case per i lavoratori, contribuendo al benessere della comunità.
Come ricorda l’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, per Longo tutto era opera della Madonna del Rosario, strumento di evangelizzazione e di protezione spirituale.
Eredità spirituale
Bartolo Longo morì a Pompei nel 1926, con la consapevolezza che la sua vita fosse stata guidata dalla fede e dal Rosario. Le sue ultime parole furono:
“Il mio unico desiderio è vedere Maria che mi ha salvato e che mi salverà dalle grinfie di Satana.”
Ancora oggi, il Santuario di Pompei testimonia il suo impegno e la sua devozione, ispirando fedeli in tutto il mondo a vivere il Rosario come strumento di preghiera, speranza e salvezza.
Articolo precedentemente pubblicato da CNA, tradotto e riadattato per il pubblico di ewtn.it.



