Nel cuore di Roma, il Colosseo si è trasformato in un santuario ecumenico dove il Papa ha lanciato un forte appello alla pace e alla preghiera, durante l’Incontro Internazionale promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Un momento intenso di spiritualità condivisa tra leader religiosi di tutto il mondo.
Il Colosseo simbolo di unità e invocazione per la pace
Martedì 28 ottobre 2025, nel suggestivo scenario del Colosseo al tramonto, si è concluso l’Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. L’evento, iniziato il 26 ottobre, ha visto la partecipazione di rappresentanti di numerose confessioni religiose: un vero e proprio “giardino di fedi”, come è stato definito.
Accanto a Papa Leone XIV, erano presenti, tra gli altri, il patriarca ortodosso Theodoros II, l’arcivescovo albanese Joan, il metropolita Antonij della Chiesa russa, il patriarca armeno Sahak II, l’anglicano Makgoba Thabo, il patriarca assiro Mar Awa III Royel, il cardinale caldeo Louis Raphael Sako e il vescovo luterano Henryk Stubkjær.
L’introduzione è stata affidata a Mons. Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere. Dopo la proclamazione del Vangelo (Gv 14,22-27), Theodoros II ha guidato la meditazione. Un momento toccante è stato la lettura dei nomi dei Paesi attualmente in guerra.
Al termine della preghiera, i rappresentanti religiosi si sono distribuiti in luoghi diversi per pregare secondo le rispettive tradizioni. È seguita una benedizione congiunta, prima di spostarsi di fronte all’Arco di Costantino.
“Osare la pace”: il discorso del Papa al cuore del mondo
Papa Leone XIV, camminando tra la folla, ha raggiunto il palco per pronunciare un discorso denso di significato, preceduto da un saluto del presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, e dalla testimonianza commovente del giovane medico sudanese Omer Malla.
Il messaggio del Papa, intitolato significativamente “Osare la pace”, è stato un vero appello all’umanità:
«Il mondo ha sete di pace: ha bisogno di una vera e solida epoca di riconciliazione… Basta guerre, con i loro dolorosi cumuli di morti, distruzioni, esuli!».
Il Pontefice ha insistito sul potere della preghiera, definendola «decisiva», «un movimento dello spirito» e «una grande forza di riconciliazione». Ha pronunciato parole forti contro ogni uso distorto della religione:
«Non parole gridate, non comportamenti esibiti, non slogan religiosi usati contro le creature di Dio… Abbiamo fede che la preghiera cambia la storia dei popoli».
Papa Leone XIV ha partecipato al Colosseo di Roma all’incontro annuale per la pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, insieme ai leader delle principali religioni del mondo.
— EWTN Italia 🇮🇹 (@EwtnItalia) October 28, 2025
Nel suo intervento, ha rivolto un forte appello a tutte le fedi a rinnovare l’impegno per la… pic.twitter.com/AsS8I1zuwf
“Osare la pace”: il discorso del Papa al cuore del mondo
Papa Leone XIV, camminando tra la folla, ha raggiunto il palco per pronunciare un discorso denso di significato, preceduto da un saluto del presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, e dalla testimonianza commovente del giovane medico sudanese Omer Malla.
Il messaggio del Papa, intitolato significativamente “Osare la pace”, è stato un vero appello all’umanità:
«Il mondo ha sete di pace: ha bisogno di una vera e solida epoca di riconciliazione… Basta guerre, con i loro dolorosi cumuli di morti, distruzioni, esuli!».
Il Pontefice ha insistito sul potere della preghiera, definendola «decisiva», «un movimento dello spirito» e «una grande forza di riconciliazione». Ha pronunciato parole forti contro ogni uso distorto della religione:
«Non parole gridate, non comportamenti esibiti, non slogan religiosi usati contro le creature di Dio… Abbiamo fede che la preghiera cambia la storia dei popoli».
“Solo la pace è santa”: un grido profetico contro la guerra
Con parole forti e incisive, Papa Leone XIV ha ribadito:
«Mai la guerra è santa, solo la pace è santa, perché voluta da Dio!».
Ha espresso la sua preoccupazione per il pericolo che la guerra venga accettata come “normale”, come parte inevitabile della storia:
«Non possiamo accettare che questa stagione perduri… Basta! È il grido dei poveri e il grido della terra. Signore, ascolta il nostro grido!».
Il Papa ha citato anche Giorgio La Pira, ricordandolo come “testimone di pace” e come profeta di una nuova storia fondata sul dialogo.
Un impegno per il futuro: “Osare la pace”
Nella parte conclusiva del discorso, Papa Leone XIV ha lanciato un appello ai leader religiosi:
«Facciamo eco al desiderio di pace dei popoli. Ci facciamo voce di chi non è ascoltato. Bisogna osare la pace! E se il mondo fosse sordo, Dio ascolterà la nostra preghiera».
Ha concluso con un forte atto di fiducia: «Dio vuole un mondo senza guerra. Egli ci libererà da questo male».
Il candelabro della pace: una luce accesa nell’oscurità
Dopo il discorso, il momento musicale affidato al trombettista Paolo Fresu ha preparato l’atmosfera per l’accensione del candelabro della pace: ogni partecipante ha acceso una candela, a partire dal Papa, in un gesto semplice ma profondamente simbolico.
Infine, è stato letto l’Appello di pace, in cui si afferma:
«Nel mondo c’è un’immensa sete di pace, disarmata e disarmante… Non c’è futuro se la guerra si sostituisce alla diplomazia e al dialogo».
Una luce ha brillato nel buio di Roma: simbolo della speranza che nasce dalla preghiera e dall’impegno per un mondo riconciliato.






