Reazioni in Irlanda del Nord dopo la preghiera ecumenica tra Papa Leone XIV e Re Carlo III
Le parole del ministro presbiteriano Kyle Paisley
Re Carlo III ha agito in modo contrario al giuramento pronunciato durante la sua incoronazione e dovrebbe ora “lasciare il posto a qualcun altro, un vero protestante che prenda sul serio i propri voti”, ha dichiarato il reverendo Kyle Paisley, noto ministro della Chiesa Presbiteriana Libera dell’Irlanda del Nord, dopo che il sovrano ha pregato insieme a Papa Leone XIV giovedì scorso nella Cappella Sistina in Vaticano.
Paisley, figlio del celebre fondatore del Partito Unionista Democratico (DUP), Ian Paisley, ha diffuso le sue dichiarazioni in una lettera alla stampa nordirlandese e poi in un’intervista alla BBC Radio.
La preghiera comune nella Cappella Sistina
Durante il momento di preghiera, Re Carlo, governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, accompagnato dalla regina Camilla, sedeva alla sinistra del Papa, mentre Leone XIV e l’arcivescovo anglicano Stephen Cottrell guidavano la preghiera.
L’incontro, di grande valore simbolico, ha suscitato critiche anche dall’Orange Order, la confraternita protestante internazionale con sede in Irlanda del Nord, che ha definito l’evento “un giorno triste per il protestantesimo”.
“Il re ha rinnegato il Vangelo”
Paisley ha contestato che la preghiera ecumenica sia avvenuta proprio nel cinquecentenario della stampa del Nuovo Testamento in inglese di William Tyndale, sostenendo che “la Chiesa di Roma non ha ancora dimenticato quell’evento”.
“Durante la sua incoronazione, il re ha affermato di essere un vero protestante e ha promesso di sostenere la religione della Chiesa d’Inghilterra e quella della Chiesa di Scozia,” ha dichiarato Paisley.
“Ha rinnegato il Vangelo cristiano, ha disprezzato la Sacra Scrittura e tradito il suo giuramento.”
Il ministro ha ribadito la distinzione dottrinale tra protestantesimo e cattolicesimo:
“Per Roma, la Parola di Dio da sola non basta. La tradizione è la sua norma di fede e di condotta.”
Reazioni dal fronte evangelico nordirlandese
Wallace Thompson, rappresentante della Evangelical Protestant Society, ha condiviso parte delle critiche di Paisley, pur senza chiedere l’abdicazione del sovrano.
“Le differenze dottrinali tra cattolici e protestanti restano profonde,” ha dichiarato alla BBC.
“Dialogare sì, ma non pregare insieme. Il re ha mandato un segnale contrario al giuramento d’incoronazione, che impegna a difendere la religione protestante riformata stabilita dalla legge.”
Paisley ha poi criticato la partecipazione del sovrano alla Messa esequiale per la duchessa di Kent, cattolica, e ha denunciato pubblicamente “il silenzio dei parlamentari evangelici di Westminster” davanti a quello che considera “un tradimento”.
Il peso dell’eredità Paisley
Il padre di Kyle, Ian Paisley, fu uno dei più noti oppositori del cattolicesimo nel XX secolo. Fondatore del DUP e predicatore radicale, si scagliò più volte contro il papato: nel 1988 fu espulso dal Parlamento Europeo per aver gridato “Ti denuncio, Anticristo!” a Giovanni Paolo II.
Nonostante la comune formazione teologica, Kyle Paisley ha mostrato toni più misurati in passato: alla morte di Papa Francesco, espresse “simpatia verso i cattolici devoti” che lo consideravano guida spirituale.
Dialogo e simboli di unità
Re Carlo III ha incontrato gli ultimi tre pontefici — Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco — e ha coltivato un profilo ecumenico coerente con la sua visione del ruolo monarchico.
L’attuale Papa Leone XIV, a sua volta, ha ribadito in più occasioni che “la preghiera comune non cancella le differenze, ma apre la strada alla carità reciproca”.
Il principe William ha rappresentato la Corona ai funerali di Papa Francesco, mentre il principe Edoardo ha partecipato alla Messa d’inaugurazione di Papa Leone XIV lo scorso maggio — segni di una nuova stagione di relazioni tra il Vaticano e la monarchia britannica.
Articolo precedentemente pubblicato da CNA, tradotto e riadattatto per la pubblicazione su ewtn.it.





