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Furto al Louvre: tra i beni rubati, la spilla-reliquiario dell’Imperatrice Eugenia, simbolo di fede e di storia

Il Louvre di Parigi | Credit: Canva
Il Louvre di Parigi | Credit: Canva
Colpo clamoroso nella Galleria d’Apollo: trafugati gli antichi gioielli della Corona di Francia

Un colpo in pieno giorno nel cuore di Parigi

Il Museo del Louvre è stato teatro di un furto spettacolare la mattina di domenica 19 ottobre. Quattro uomini con casco hanno fatto irruzione nella Galleria d’Apollo, che ospita i gioielli della Corona di Francia, e hanno portato via otto pezzi di inestimabile valore patrimoniale, come ha dichiarato il ministro dell’Interno Laurent Nuñez.

Tra gli oggetti trafugati spicca la spilla-reliquiario dell’Imperatrice Eugenia, un capolavoro del gioielliere Paul Alfred Bapst del 1855, simbolo di fede personale e splendore imperiale.

L’assalto e la fuga

Secondo le prime ricostruzioni, i ladri sono giunti a bordo di un camion sul Quai François Mitterrand, hanno utilizzato un montacarichi per mobili per raggiungere una finestra al primo piano e sono entrati nella galleria.
Dopo pochi minuti di azione, si sono dileguati su scooter, lasciando dietro di sé una corona danneggiata — quella dell’Imperatrice Eugenia — ritrovata nei pressi del museo.

L’indagine, condotta dalla Brigata Anticrimine della Polizia Giudiziaria di Parigi, ipotizza il reato di “furto organizzato e associazione criminale finalizzata a commettere un crimine”. Sessanta agenti sono impegnati nelle ricerche.

Una pista dal montacarichi rubato

Secondo TF1/LCI, il montacarichi utilizzato per l’effrazione sarebbe stato rubato nove giorni prima a Louvres, dove alcuni uomini, fingendosi acquirenti, avevano sottratto un veicolo minacciando un dipendente.
Gli investigatori hanno rinvenuto smerigliatrici, un guanto, un cannello, una ricetrasmittente e una tanica di benzina, elementi che potrebbero portare all’identificazione dei responsabili.

Un gioiello tra arte e devozione

La spilla-reliquiario dell’Imperatrice Eugenia era ornata da 94 diamanti, tra cui due provenienti dal legato Mazarin e una pietra centrale che un tempo appartenne a Maria Antonietta.
Sebbene non contenga una reliquia visibile, il suo meccanismo smontabile e un piccolo compartimento sul retro lasciano supporre che potesse custodirne una, in accordo con la profonda pietà dell’Imperatrice.

La fede di un’imperatrice

Figura elegante e carismatica del Secondo Impero, Eugenia di Montijo, moglie di Napoleone III, fu anche una donna di profonda spiritualità.
Ricevette da Pio IX la Rosa d’Oro per la sua devozione e sostenne la riapertura del santuario di Lourdes dopo la guarigione del figlio. Visitava ospedali, orfanotrofi e poveri, ispirando quello che molti chiamavano il suo “Ministero della Carità”.

Un frammento di storia perduto

Per gli esperti e le istituzioni culturali francesi, il furto rappresenta una ferita al patrimonio nazionale.
Lo storico Éric Anceau ha definito l’episodio “una catastrofe”, mentre l’associazione Sites et Monuments ha parlato di “un compendio di storia francese” ora in pericolo di essere smembrato.

Tra fede e potere, un simbolo scomparso

La spilla-reliquiario dell’Imperatrice Eugenia incarnava la continuità tra monarchia e impero, unendo potere, arte e fede. La sua scomparsa priva la Francia di un legame tangibile con la sua identità spirituale e culturale — un gioiello che ricordava, più di ogni altro, la vocazione cristiana della “figlia primogenita della Chiesa”.

Articolo precedentemente pubblicato su CNA. Tradotto e riadattato dal team di ewtn.it.

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