L’artista Raúl Berzosa, nato a Malaga, in Spagna, ha realizzato ritratti di papi per il Vaticano, e le sue opere hanno decorato le copertine di libretti durante cerimonie vaticane e persino le Stazioni della Via Crucis al Colosseo. Tuttavia, come lui stesso ha confessato su X, nessuna sua opera era mai stata esposta sulla facciata di San Pietro.
He realizado numerosas obras para la Oficina Filatélica del Vaticano; mis obras han servido de portada para libretos de las ceremonias en San Pedro del Vaticano. En el Vía Crucis del Coliseo, que se celebra en Roma cada Viernes Santo, se ha rezado con mis pinturas. Mis retratos… pic.twitter.com/OgvkDtTrCY
— Raúl Berzosa (@Raul_Berzosa) October 19, 2025
Questo onore è arrivato questa settimana con il ritratto di San Pietro To Rot, dipinto da Berzosa per la cerimonia di canonizzazione del santo il 19 ottobre. Il Vaticano ha incaricato l’artista cattolico di realizzare il ritratto ufficiale, esposto dal 17 ottobre sulla facciata di San Pietro. Berzosa considera quest’opera un frutto di grazia e il culmine di una vita dedicata a riflettere la luce della fede nell’arte.
Pietro To Rot, nato in Papua Nuova Guinea, servì come catechista e morì martire della fede nel 1945. È stato canonizzato il 19 ottobre insieme ad altri sei santi.
Nel 1995, durante il suo viaggio in Papua Nuova Guinea, San Giovanni Paolo II descrisse la vita di To Rot come “un faro luminoso, un segnale che guida a tenere alti i nobili ideali che lo hanno ispirato: fede in Dio, amore per la famiglia, servizio al prossimo e coraggio incrollabile di fronte alle prove e al sacrificio.”
Berzosa, 46 anni, famoso in tutto il mondo per il suo stile realistico e i temi religiosi, ha spiegato ad ACI Prensa, partner spagnolo di EWTN News, che con il suo ritratto del santo papuano ha cercato di trasmettere la luce interiore di cui parlava il papa polacco.
“Se il ritratto riesce a trasmettere parte della luce interiore di Pietro To Rot e a rafforzare la fede degli altri, allora l’opera avrà assolto alla sua vera funzione,” ha detto il pittore spagnolo.
“Spero che i fedeli vedano nel suo sguardo non solo un martire, ma un uomo pieno di pace, amore per la famiglia e fedeltà al Vangelo.”
Per Berzosa, la testimonianza essenziale di To Rot risiede nella convinzione che la santità “può essere vissuta nella vita quotidiana, anche nel mezzo della sofferenza, come nel suo caso.”
L’artista ha voluto che gli effetti di luce nel ritratto emergessero dal volto stesso, creando qualcosa di sereno che coinvolgesse lo spettatore e trasmettesse speranza. I tratti azzurri e verdi creano un’atmosfera calda, e il colore insieme alla composizione generale accompagna “questo messaggio luminoso.”
Le sfide nel dipingere il primo santo papuano
“La sfida principale è stata approcciarsi all’immagine di Pietro To Rot con rispetto e accuratezza. A questo scopo ho utilizzato alcune fotografie in bianco e nero e un ritratto a colori basato su una di queste fotografie. Tutto ciò mi ha aiutato a creare il dipinto,” ha spiegato Berzosa.
Nel ritratto, To Rot è vestito con l’abbigliamento tradizionale dei catechisti locali: una camicia bianca e un tipo di fascia blu.
“Quando i giapponesi minacciarono i catechisti e vietarono ogni attività apostolica, la stragrande maggioranza nascose la croce per paura. Pietro To Rot fu l’unico catechista che continuò a mostrare con orgoglio la croce bianca che lo identificava come tale,” ha osservato Berzosa.
“In una mano tiene una Bibbia e nell’altra [mano aperta] due anelli, a simboleggiare la sua difesa del matrimonio. Una croce pende dal suo collo,” ha spiegato l’artista. To Rot desiderava morire indossando quella croce, che sarebbe stata fondamentale per identificare i suoi resti mortali. Dietro la figura del santo si intravede il paesaggio del suo paese natale all’epoca.
Per rendere il ritratto il più accurato possibile, il pittore ha ricercato fotografie, abiti tradizionali e altri riferimenti locali.
“In tutto questo lavoro sono stato assistito da Padre Tomás Agustín Ravaioli, vice-postulatore della causa,” ha spiegato Berzosa.
Rappresentare un martire
L’artista ha sottolineato che la vita dei martiri, pur spesso breve, è “piena di significato, dedicata per amore e fedeltà al Signore”. Ha spiegato di cercare sempre di trasmettere la serenità di questi testimoni del Vangelo nel momento più decisivo della loro vita.
“Cerco di comprendere quella miscela di forza e pace di chi dà la vita per Cristo,” ha detto.
“Quando dipingo ritratti di martiri, provo un rispetto speciale per la persona raffigurata. La loro testimonianza trascende culture ed epoche.”
Questa storia è stata pubblicata per la prima volta da ACI Prensa, partner spagnolo di EWTN News, e tradotta e adattata da ewtn.it.







