Sette nuovi santi per la Chiesa universale
Una nuova festa di santità in Piazza San Pietro
Ieri, 18 ottobre 2025, è stato un altro grande giorno di festa per la Chiesa. Dopo la canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, Papa Leone XIV ha proclamato ieri mattina in Piazza San Pietro altri sette nuovi santi, testimoni della fede provenienti da diverse parti del mondo.
I nuovi santi sono: Bartolo Longo, Ignazio Choukrallah Maloyan, José Gregorio Hernández Cisneros, Maria del Monte Carmelo Rendiles Martínez, Peter To Rot, Maria Troncatti e Vincenza Maria Poloni.
I volti della santità: dall’Italia al Venezuela, fino alla Papua Nuova Guinea
In Italia spicca la figura di Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei e instancabile promotore della devozione al Santo Rosario.

Maria Troncatti, religiosa salesiana, fu infermiera della Croce Rossa durante la Prima Guerra Mondiale e poi missionaria tra gli indigeni dell’oriente dell’Ecuador.
Vincenza Maria Poloni, veronese, fondò l’Istituto delle Suore della Misericordia, dedicato all’assistenza degli ammalati e dei poveri.
Dal Venezuela arriva José Gregorio Hernández Cisneros, medico noto come “il dottore dei poveri”, figura amatissima nel suo Paese e primo venezuelano canonizzato.

Ignazio Choukrallah Maloyan, arcivescovo cattolico armeno, fu martirizzato nel 1915 durante il genocidio armeno, per essersi rifiutato di abiurare la fede cristiana.
Peter To Rot, catechista e padre di famiglia della Papua Nuova Guinea, guidò la sua comunità durante l’occupazione giapponese e morì martire nel 1945, difendendo la sacralità del matrimonio cristiano.
Infine, Maria del Monte Carmelo Rendiles Martínez, conosciuta come Madre Carmen Rendiles, fondò a Caracas la Congregazione delle Serve di Gesù, approvata dalla Santa Sede nel 1965.
Una piazza gremita di fede e gratitudine
Prima dell’omelia, il Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi ha presentato brevemente le biografie dei Beati proclamati Santi.
Le reliquie dei nuovi Santi sono state portate in processione, mentre la Piazza San Pietro, colma di fedeli e pellegrini provenienti dai cinque continenti, ha accolto con applausi e canti i nomi dei propri patroni.
Secondo la Sala Stampa della Santa Sede, erano presenti circa 55.000 fedeli all’inizio della celebrazione.
“Hanno tenuto accesa la lampada della fede”
Durante l’omelia, Papa Leone XIV ha ricordato la missione comune dei nuovi Santi:
“Proprio oggi stanno davanti a noi sette testimoni, i nuovi Santi e le nuove Sante, che con la grazia di Dio hanno tenuto accesa la lampada della fede; anzi, sono diventati loro stessi lampade capaci di diffondere la luce di Cristo.”
Il Papa ha poi meditato sul valore della fede nel mondo contemporaneo:
“Rispetto ai grandi beni materiali e culturali, scientifici e artistici, la fede eccelle non perché essi siano da disprezzare, ma perché senza fede perdono senso. Se la fede sparisse dal mondo, non ci sarebbe più nel nostro cuore la speranza; la libertà verrebbe sconfitta dalla morte; il nostro desiderio di vita precipiterebbe nel nulla.”
“La giustizia di Dio è il perdono”
Il Pontefice ha poi invitato i fedeli a contemplare la croce di Cristo come segno della giustizia di Dio, che è misericordia e perdono:

“Quando gridiamo al Signore: ‘Dove sei?’, scopriamo che Egli è lì dove l’innocente soffre. La croce di Cristo rivela la giustizia di Dio. E la giustizia di Dio è il perdono: Egli vede il male e lo redime prendendolo su di sé. Non c’è pianto che Dio non consoli, né lacrima che sia lontana dal suo cuore.”
Santi autentici, non eroi ideali
Concludendo l’omelia, Papa Leone XIV ha indicato nei nuovi canonizzati un modello di umanità e di santità concreta:
“Essi non sono eroi o paladini di qualche ideale, ma uomini e donne autentici. Sono martiri, come il Vescovo Ignazio Choukrallah Maloyan e il catechista Pietro To Rot; evangelizzatori e missionarie, come suor Maria Troncatti; carismatiche fondatrici, come suor Vincenza Maria Poloni e suor Carmen Rendiles Martínez; benefattori dell’umanità, come Bartolo Longo e José Gregorio Hernández Cisneros.”
E ha concluso con un invito alla speranza:
“La loro intercessione ci assista nelle prove e il loro esempio ci ispiri nella comune vocazione alla santità. La fede sulla terra sostiene così la speranza del cielo.”
Articolo precedentemente pubblicato da acistampa, riadattato dalla redazione di ewtn.it.






