Per la prima volta nella storia, un figlio della Papua Nuova Guinea è stato proclamato santo. Peter To Rot, catechista e martire della fede, è stato canonizzato da Papa Leone XIV durante il Giubileo del 2025. Una testimonianza di coraggio, fedeltà e speranza per tutta la Chiesa universale.
Un giorno di festa per la Papua Nuova Guinea
Domenica 19 ottobre 2025 è stata una giornata storica per la Papua Nuova Guinea. In una gremita Piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha proclamato santo Peter To Rot, il primo indigeno papuano ad essere elevato agli onori degli altari.
«Sono più che felici, sono davvero entusiasti. È la prima volta che abbiamo un santo locale», ha raccontato con emozione Rudolf Pamat, seminarista papuano che studia a Roma presso la Pontificia Università Urbaniana. Rudolf proviene dall’arcidiocesi di Rabaul, luogo dove Peter To Rot visse e testimoniò la fede fino al martirio. «La festa del Beato Peter To Rot fu istituita da Papa Giovanni Paolo II il 7 luglio. Ho approfondito la sua vita proprio durante quelle celebrazioni».
Una fede salda, una vita spesa per Cristo
Nato nel 1912 in una famiglia cristiana fervente, Peter To Rot ricevette una solida formazione spirituale grazie ai missionari tedeschi e venne incaricato come catechista. Era noto per la sua dedizione, per l’insegnamento della fede, per l’assistenza ai malati e per la guida della comunità locale.
Come ha ricordato padre Boguslaw Turek, sottosegretario del Dicastero per le Cause dei Santi, «Peter To Rot è una bella figura, una figura di un padre di famiglia, di un marito, di un catechista. Proviene dalle prime file cristiane della Papua Nuova Guinea. Suo padre e sua madre erano tra i primi battezzati».
Durante l’occupazione giapponese degli anni ’40, la Chiesa fu perseguitata: i missionari vennero espulsi o giustiziati, le pratiche cristiane vietate. Ma Peter non smise mai di battezzare, pregare e annunciare il Vangelo. Quando denunciò pubblicamente la poligamia promossa dagli occupanti, fu arrestato. Dopo due mesi di prigionia, venne ucciso con un’iniezione letale.
«Peter To Rot è stato assassinato per aver difeso il sacramento del matrimonio», ha spiegato Rudolf Pamat. «Questo è il momento di rinnovare il nostro impegno nei confronti della vita di coppia, il sacramento del matrimonio e, per tutti noi, di rinnovare il nostro impegno nei confronti di Dio nella nostra vocazione».
Dalla beatificazione alla gloria degli altari
Peter To Rot fu beatificato da San Giovanni Paolo II nel 1995, durante un viaggio apostolico a Port Moresby. Con la canonizzazione avvenuta nel contesto dell’Anno Giubilare 2025, si compie un lungo cammino di devozione popolare e riconoscimento ecclesiale.
Padre Turek ha sottolineato il valore simbolico di questo evento: «Sicuramente è un momento di gioia, poi è anche un momento di orgoglio, perché questo vuol dire che la Chiesa universale sa apprezzare e guarda anche i tesori che sono nelle Chiese nazionali».
Una fede giovane e viva
Sebbene il cristianesimo sia arrivato in Papua Nuova Guinea solo 150 anni fa, oggi è la religione ufficiale dello Stato, con il cattolicesimo come confessione prevalente. Durante il viaggio apostolico di Papa Francesco nel 2024, il team EWTN ha visitato il luogo dove fu celebrata la prima Messa nel 1885.
«Ancora oggi ci sono missionari e, grazie a Dio, continuano a sostenere la Chiesa in Papua Nuova Guinea. Ma ora abbiamo anche sacerdoti, fratelli e sorelle indigeni», ha raccontato Rudolf. E tra questi ci sarà presto anche lui: «Il mio sogno è stare con la gente — ovunque il mio vescovo mi mandi».
Con San Peter To Rot come intercessore celeste, la Chiesa della Papua Nuova Guinea ha un nuovo modello di santità locale, capace di ispirare vocazioni, fedeltà e speranza.






