Nel primo anno dalla sua canonizzazione, il 12 ottobre 2025, la Chiesa celebra per la prima volta la memoria liturgica di San Carlo Acutis, giovane milanese noto come “l’influencer di Dio” e “apostolo della Rete”. Un esempio attuale e concreto di santità per i giovani del nostro tempo.
Un giovane santo per il nostro tempo
Sono passate solo poche settimane dalla canonizzazione di Carlo Acutis, avvenuta il 7 settembre 2025, e già la Chiesa celebra con gioia la sua prima memoria liturgica. Durante l’omelia della Messa di canonizzazione in Vaticano, Papa Leone XIV ha ricordato come Carlo abbia incontrato Cristo grazie ai genitori, Andrea e Antonia, e poi nella scuola e soprattutto nei sacramenti, inseriti con naturalezza nella sua vita quotidiana di bambino e adolescente: preghiera, sport, studio e carità.
Già nel 2020, il Cardinale Agostino Vallini, durante la beatificazione, aveva sottolineato il valore della sua testimonianza: Carlo è un modello per i giovani, capace di mettere Dio al primo posto nella vita quotidiana e di servire gli altri, in particolare i più bisognosi.
“La santità non è altro che mettere Cristo come pietra angolare della nostra vita”, diceva Carlo. La sua vita dimostra che la santità è possibile anche oggi.
La vita di Carlo: fede, normalità e offerta
Nato a Londra il 3 maggio 1991 da genitori italiani, Carlo è cresciuto a Milano, dove fin da piccolo ha manifestato un amore speciale per Dio. Nonostante i suoi genitori non fossero inizialmente praticanti, fu lui stesso a trascinarli verso la fede.
Nel 2006, a soli 15 anni, Carlo affrontò la diagnosi di una leucemia mieloide acuta con straordinaria maturità spirituale. Offrì le sue sofferenze per “il Signore, il Papa e la Chiesa”, testimoniando una fede profonda e viva.
Era un ragazzo come tanti: studiava, giocava, amava la tecnologia, gli animali e il calcio. Ma ciò che lo distingueva era la sua capacità di vivere ogni cosa alla luce del Vangelo, cercando Dio nei piccoli gesti quotidiani e nel servizio agli altri.
Un cuore per i più deboli
Numerose testimonianze parlano della gioia, forza d’animo e delicatezza con cui Carlo si prendeva cura di chi soffriva: compagni di scuola in difficoltà, poveri, ammalati. A tutti voleva portare l’amore di Dio, con semplicità e convinzione.
Aveva una particolare attenzione per i più emarginati, e il suo impegno caritativo era tanto concreto quanto silenzioso.
L’apostolo della Rete
Carlo Acutis è considerato il primo santo “millennial”. Appassionato di informatica, mise le sue competenze digitali al servizio della fede, realizzando un sito web per diffondere i miracoli eucaristici nel mondo.
“Più riceviamo l’Eucaristia, più diventiamo come Gesù. E su questa terra possiamo assaporare un pezzetto di Paradiso”, scriveva.
Aveva compreso il potenziale evangelizzatore di Internet, pur rimanendo vigilante nell’uso dei media digitali. Usava la sua console solo la domenica per un’ora, per scelta personale. Definiva l’Eucaristia “la mia autostrada per il Cielo”.
La devozione mariana e la forza della preghiera
Carlo partecipava alla Messa quotidiana ogni volta che poteva e recitava ogni giorno il Rosario. Aveva una relazione profonda con la Vergine Maria, che lo accompagnava nel suo cammino verso la santità.
Questo stile di vita, semplice e intenso, radicato nell’Eucaristia e nella preghiera, lo ha reso un faro per i giovani: dimostra che è possibile vivere con gioia e pienezza la fede cattolica nel mondo moderno.
Da Assisi al Cielo
Carlo morì il 12 ottobre 2006, giorno della Madonna del Pilar, e fu sepolto ad Assisi, luogo che amava profondamente per la figura di San Francesco. Fu dichiarato Venerabile nel 2018, Beato nel 2020 e infine Santo nel 2025.
Il miracolo che portò alla beatificazione avvenne in Brasile, dove un bambino guarì da una grave malformazione pancreatica. Il miracolo riconosciuto per la canonizzazione è invece avvenuto in Italia, a Firenze: una studentessa costaricana guarì miracolosamente dopo un grave incidente in bicicletta.
Un esempio per i giovani d’oggi
La figura di San Carlo Acutis è oggi più attuale che mai. In un’epoca segnata da distrazioni digitali e solitudini interiori, Carlo indica ai suoi coetanei la via della bellezza, della verità e dell’amore di Dio. È il patrono ideale della gioventù che cerca un senso profondo, un faro di speranza nell’era di Internet.
San Carlo Acutis, prega per noi e per tutti i giovani, perché sappiano scoprire Gesù come tu l’hai fatto!






