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Beatificata Maria Maddalena Bódi, la giovane operaia che scelse Cristo fino al martirio

Un dipinto della Beata Maria Maddalena Bódi, basato sulla sua fotografia più famosa, è esposto in una chiesa cattolica a Litér, in Ungheria (foto: Artista sconosciuto / Solymári / CC BY-SA 4.0 , tramite Wikimedia Commons)
Un dipinto della Beata Maria Maddalena Bódi, basato sulla sua fotografia più famosa, è esposto in una chiesa cattolica a Litér, in Ungheria (foto: Artista sconosciuto / Solymári / CC BY-SA 4.0 , tramite Wikimedia Commons)
Uccisa nel 1945 da un soldato sovietico per aver difeso la sua purezza, la nuova beata ungherese è testimone luminosa di carità e di fede nel tempo della guerra

Una cerimonia di fede nel cuore dell’Ungheria

La comunità cattolica ungherese ha celebrato con profonda emozione la beatificazione di Maria Maddalena Bódi (1921-1945), proclamata martire il 6 settembre a Veszprém, storica arcidiocesi con oltre un millennio di vita ecclesiale. La sua causa, riaperta nel 1990 dopo decenni di silenzio imposto dal regime comunista, è stata approvata da Papa Francesco nel maggio 2024.

Dalla povertà del Balaton a una fede incrollabile

Nata l’8 agosto 1921 sulle sponde del lago Balaton, la “Riviera ungherese”, Maria Maddalena proveniva da una famiglia povera: i genitori, servitori in una tenuta, non poterono sposarsi per mancanza di documenti. Fin da bambina mostrò una sensibilità verso i più deboli: a soli dieci anni organizzò una raccolta per aiutare una coetanea orfana.

A 17 anni, durante una missione popolare, decise di consacrarsi a Cristo, sognando la vita religiosa. “Com’è bella la vita di chi può stare vicino a Dio,” diceva. Ma la sua nascita “irregolare” le precluse l’ingresso in convento. Lavorò allora in una fabbrica di esplosivi, dove la sua fede semplice e coerente divenne un punto di riferimento per molti colleghi

Una consacrazione totale a Cristo

Nel 1941, durante la festa di Cristo Re, Maria Maddalena fece un voto privato e irrevocabile di verginità, scegliendo di appartenere solo a Cristo. Entrò nella Congregazione di Maria, un movimento giovanile animato dai gesuiti, e si impegnò in opere di carità: fondò l’Associazione delle Giovani Lavoratrici Cattoliche, che aiutava malati e bambini poveri.

La guerra però si avvicinava. Nel 1944, con l’invasione tedesca e poi sovietica dell’Ungheria, il Paese fu travolto dalla violenza. Maria Maddalena chiese di diventare infermiera per assistere i feriti, ma la fabbrica le negò il permesso. Continuò comunque il suo servizio ai bisognosi, invitando le ragazze a custodire la purezza e la fede.

Il martirio: “Mio Signore, mio Re! Prendimi con Te!”

Il 23 marzo 1945, durante un’incursione sovietica, Maria Maddalena si trovava in un rifugio antiaereo con donne e bambini. Due soldati russi tentarono di violentarla. Lei resistette con coraggio, gridando:

“Annuska, scappa, perché dopo tocca a te! Io sto morendo… Mamma, vai via, sto morendo ora!”

Colpita da sei proiettili, spirò invocando il suo Salvatore:

“Mio Signore, mio Re! Prendimi con Te!”

Poche settimane dopo, toccati dal suo sacrificio, i suoi genitori si sposarono finalmente in chiesa.

Una causa lunga e travagliata

Il giovane vescovo József Mindszenty, futuro cardinale e simbolo della resistenza alla dittatura comunista, raccolse subito le testimonianze sul martirio di Bódi. Ma con l’avvento del regime stalinista, la documentazione andò perduta. Solo nel 2010 i fascicoli originali furono ritrovati negli archivi parrocchiali di Veszprém, permettendo di riaprire il processo, concluso a livello diocesano nel 2016 e trasmesso a Roma nel 2017.

La beatificazione, inizialmente prevista per aprile 2024, è stata posticipata al 6 settembre, a causa della morte di Papa Francesco.

Nel solco delle martiri della purezza

Maria Maddalena Bódi si inserisce nella luminosa scia di giovani donne dell’Europa centrale che difesero la loro dignità durante la guerra:

  • la Beata Carolina Kózka, uccisa nel 1914 in Polonia;
  • la Beata Anna Kolesárová, fucilata nel 1944 in Slovacchia;
  • le Dieci Suore di Santa Elisabetta, martirizzate nel 1945 da soldati sovietici.

Come loro, Maria Maddalena scelse di restare fedele al voto fatto a Cristo, testimoniando fino alla fine che la castità è una forma di amore totale, un linguaggio di libertà interiore e di dono.

Una testimone per il nostro tempo

Molti oggi ricordano la sua dedizione ai poveri e la sua dolcezza quotidiana, ma il cuore del suo sacrificio resta la fedeltà alla propria consacrazione.
Nel suo esempio, la Chiesa ungherese riconosce un invito sempre attuale: riscoprire la bellezza di una vita offerta per amore, anche quando il mondo non la comprende più.

Articolo pubblicato precedentemente dal Register, tradotto e riadattato per la pubblicazione su ewtn.it.

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