Nella Messa per San Michele Arcangelo, il Pontefice ringrazia la Gendarmeria Vaticana: “Il vostro ‘sì’ è una testimonianza silenziosa di fede e dedizione”
Una celebrazione nel segno della gratitudine e del servizio
Dopo la presenza straordinaria al Giuramento delle reclute della Guardia Svizzera Pontificia, sabato pomeriggio, Papa Leone XIV ha presieduto domenica sera la Messa per la festa di San Michele Arcangelo, patrono e protettore della Polizia di Stato Italiana e del Corpo della Gendarmeria Vaticana, che si celebra ogni anno il 29 settembre.
Questa volta l’appuntamento è stato più familiare e raccolto, ma non meno significativo. “La vostra non è solo una professione: è un servizio per il bene della Chiesa”, ha detto il Papa nell’omelia, rivolgendosi ai membri del corpo di sicurezza vaticano.
“Non vergognatevi mai dell’esempio che potete dare”
Il Pontefice ha ricordato ai gendarmi che il loro lavoro è anche una forma di testimonianza evangelica. “Non vergognatevi mai dell’esempio che potete dare”, ha affermato, sottolineando che la forza del loro servizio deriva da un equilibrio tra giustizia e carità:
“Avete forza dalla legge, ma non per dominare; carità verso i piccoli, ma non per compiacere l’autorità; prudenza nell’azione, ma non per paura delle responsabilità che vi sono proprie”.
Rivolgendosi in particolare ai nuovi membri del corpo, da poco entrati in servizio, il Papa ha aggiunto:
“Avete affermato un “sì” pubblico, davanti a Dio e alla Chiesa. Avete promesso fedeltà al Papa e a un servizio che coinvolge la vostra vita, nell’impegno lavorativo di ogni giorno. Grazie per il coraggio e per la disponibilità che avete espresso nel servire fedelmente la Santa Sede!”.
“Un servizio che costruisce sicurezza, ordine e rispetto”
Papa Leone XIV ha poi riflettuto sulla dimensione nascosta ma essenziale della loro missione:
“Carissimi, il vostro servizio si svolge soprattutto “dietro le quinte”. Si vede poco, eppure fa tanto. È un compito che costruisce sicurezza, ordine, rispetto: svolgetelo insieme, come una squadra, d’intesa reciproca con chi lavora da più tempo”.
E ha invitato i gendarmi a riconoscere nel loro lavoro una partecipazione viva alla missione stessa della Chiesa:
“È un servizio che protegge non solo luoghi e persone, ma rispecchia una missione, quella della Chiesa. Vivete dunque questa stessa missione, che è l’annuncio del Vangelo, con la vostra uniforme e prima di tutto con la vostra umanità”.
Il ringraziamento alle famiglie e la preghiera a San Michele
Nel concludere la celebrazione, il Papa ha rivolto un pensiero speciale ai familiari dei gendarmi:
“Il vostro “sì” è sorretto anche dal loro “sì” silenzioso. Senza di loro, il vostro servizio sarebbe più fragile”.
Infine, l’affidamento al patrono:
“San Michele, l’Arcangelo che combatte il male nel nome di Dio, protegga sempre voi e le vostre famiglie. Con un cuore umile e fedele potrete essere testimoni di pace in questo Stato piccolissimo, che ha l’orizzonte del mondo”.
Articolo precedentemente pubblicato su acistampa. È stato successivamente riadattato per la pubblicazione su ewtn.it.






