Il Beato Bartolo Longo sarà canonizzato il 19 ottobre da Papa Leone XIV. La sua storia di conversione radicale e amore per il Rosario continua a ispirare migliaia di pellegrini, ricordando che nessuno è mai troppo lontano dalla misericordia di Dio.
Da satanista a santo: la vicenda di Bartolo Longo è tra le più sorprendenti e potenti storie di redenzione nella Chiesa cattolica. Papa Leone XIV ha annunciato che il beato verrà canonizzato il 19 ottobre, diventando così il primo cavaliere dell’Ordine del Santo Sepolcro ad essere proclamato santo.
Nel mese di ottobre, tradizionalmente dedicato al Santo Rosario, i pellegrini affollano il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, da lui voluto e costruito. È qui che riposa il futuro santo, testimone vivente del potere trasformante della preghiera mariana.
Dal buio alla grazia
La conversione di Bartolo Longo fu totale. Un tempo immerso nell’occultismo satanista, trovò luce e guarigione grazie al consiglio di un sacerdote domenicano che lo invitò a pregare il Rosario, mentre lottava contro ansia, depressione e visioni spaventose.
Da quel momento, la sua vita prese una nuova direzione: divenne apostolo del Rosario, fondò opere caritative e scrisse la celebre Novena di Pompei, una preghiera potente di 54 giorni per casi considerati umanamente disperati.
«Noi siamo figli di Bartolo Longo – dice Francesco, residente a Pompei – Bartolo Longo ci ha insegnato che il Rosario è vita. Io e mia moglie lo recitiamo ogni mattina, da più di dieci anni. Il Rosario è tutto.»
Un segno indelebile su Pompei
«Ciò che ha fatto per Pompei è qualcosa che nessun altro potrà mai più realizzare», afferma Salvo, altro abitante della città.
Alessandro, turista, aggiunge: «Bartolo Longo ha lasciato un segno qui. La sua spiritualità è viva ancora oggi in chi lo incontra e lo conosce.»
Il cuore del santuario è una semplice immagine della Madonna del Rosario, un tempo trascurata, che Bartolo Longo fece restaurare. Da allora, fedeli di tutto il mondo attribuiscono a quell’immagine numerosi miracoli e grazie.
«Ogni Rosario, ogni Ave Maria, è come una rosa per la Madonna – dice Pasquale Concetta – e lei ti aiuta in tutte le difficoltà.»
Il Rosario, arma di salvezza
Molti testimoniano l’efficacia della preghiera nella vita concreta.
«Io credo nei miracoli – racconta Anna – perché li ho vissuti sulla mia pelle. Mio nipote ha avuto un gravissimo incidente. Noi, come famiglia, ci siamo affidati alla Madonna di Pompei. E lui oggi è salvo.»
Per altri, come Francesco, il Rosario è un’arma spirituale:
«Rosario significa allontanare Satana da noi. È la spada più forte che abbiamo contro il male.»
Una chiamata alla speranza
In un’epoca in cui molti si sentono smarriti o lontani da Dio, la vita di Bartolo Longo ci ricorda che nessuno è irrecuperabile, che attraverso Maria, e con il Rosario, ogni vita può essere redenta.
Mentre ottobre continua, e migliaia di fedeli recitano il Rosario ogni giorno, l’esempio di questo nuovo santo italiano diventa un invito universale alla conversione, alla speranza e alla preghiera.






