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111 km per la vita: una camminata per le madri in difficoltà

Un gruppo di pellegrini britannici ha percorso a piedi oltre 100 km fino al Vaticano per sostenere le donne in gravidanza che vivono momenti di crisi. Il loro messaggio: “non sei sola, esiste un’alternativa concreta all’aborto”.

Quattro rappresentanti dell’organizzazione benefica britannica Life, insieme ad altri pellegrini, hanno camminato per 111 chilometri fino a Piazza San Pietro con un obiettivo chiaro: raccogliere fondi e dare visibilità al lavoro silenzioso ma concreto che offre sostegno psicologico, pratico e spirituale alle donne che affrontano gravidanze inattese o difficili.

La marcia, partita in Italia dopo un viaggio dall’Inghilterra, si è conclusa nel cuore della cristianità. «Quasi la metà delle gravidanze nel Regno Unito sono inaspettate», spiega Zofia Czubak, giornalista e produttrice del reportage. Life si propone di accogliere queste situazioni senza giudicare e senza fare politica, offrendo ascolto e alternative concrete.

“Un’opzione migliore dell’aborto”

«Life dimostra alle donne che esiste sempre un’opzione migliore dell’aborto e che non sono mai sole», racconta uno dei partecipanti alla camminata. L’organizzazione, attiva da decenni nel Regno Unito, gestisce anche case di accoglienza dove le madri possono vivere con i loro bambini, ricevendo supporto pratico e umano.

Lo conferma Anthony Carus, pellegrino da Ulston:

«Esiste un supporto, sia psicologico che fisico. Ci sono le case Life, dove una donna può entrare con il suo neonato e trovare un luogo sicuro».

“Non è stata una scelta. È quello che fai quando non hai scelta”

Tra i volti più toccanti del pellegrinaggio c’è Rebecca Hotchin, arrivata dal North Lincolnshire. La sua testimonianza è forte e sincera:

«Sono stata adescata da un pedofilo condannato e, una volta che la mia famiglia ha scoperto che ero incinta, mi è stato in qualche modo detto che dovevo abortire», racconta con coraggio.
«Per me, il mio aborto non è stata una scelta. E penso che, per molte donne, l’aborto non sia una scelta: è ciò che fanno quando non hanno scelta».

Rebecca sottolinea l’importanza non solo dell’aiuto pratico, ma anche del percorso spirituale:

«Non è stata solo la consulenza a giovarmi, ma anche il mio cammino nella fede cattolica: potermi confessare, parlare con i miei sacerdoti locali di qualsiasi difficoltà stessi affrontando».

Oggi, il suo messaggio è rivolto a tutte quelle donne che vivono nella paura o nell’isolamento:

«Se ti trovi in una situazione pericolosa, possono aiutarti a raggiungere un luogo sicuro in modo che tu possa comunque avere il tuo bambino. Non c’è nulla di cui vergognarsi nell’essere un genitore single. Io ho iniziato così, e ce la fai, davvero».

“Life fa davvero qualcosa”

Anche il diacono Nick Johnson, pellegrino da Poole, ha voluto essere presente nel cammino verso Roma.

«Cerco enti di beneficenza che facciano qualcosa, e Life Charity fa davvero qualcosa per le donne in gravidanza, per quelle che cercano di concepire o che hanno vissuto gravidanze problematiche», afferma.

Il messaggio che tutti i pellegrini hanno portato fino a Piazza San Pietro è chiaro e profondamente umano: la vita va accolta, protetta e accompagnata, anche nei momenti più bui. E nessuna donna deve sentirsi sola.

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Zofia Czubak EWTN Journalist

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