La risposta della Santa Sede: invito al Giubileo della Consolazione del 15 settembre
Pietro Orlandi, fratello della scomparsa Emanuela Orlandi, ha chiesto al Vaticano di dedicare una giornata dell’Anno Santo alle persone scomparse e alle loro famiglie.
La richiesta era stata presentata lo scorso gennaio tramite l’avvocata Laura Sgró, in una lettera inviata al Sostituto della Segreteria di Stato, Mons. Edgar Peña Parra.
Nella missiva, firmata da Sgró, si domandava a Papa Francesco un gesto concreto: riservare un giorno del Giubileo a queste persone, definendolo come un segno di conforto spirituale che “potrebbe alleviare il tormento dei familiari che attendono risposte, giustizia e verità”.
La risposta del Vaticano
Il 25 marzo è arrivata la risposta della Santa Sede. Mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e responsabile dell’organizzazione degli eventi giubilari, ha confermato che la famiglia Orlandi era invitata a partecipare al Giubileo della Consolazione, che si celebrerà il prossimo 15 settembre a Roma.
Secondo quanto riportato dal sito ufficiale del Giubileo, l’evento è rivolto a quanti vivono situazioni di dolore e sofferenza, in particolare coloro che soffrono “a causa di malattie, lutti, violenze e abusi subiti, insieme ai propri familiari e amici”.
Le reazioni di Pietro Orlandi e dell’avvocata Sgró
In dichiarazioni ad ACI Prensa, Pietro Orlandi ha affermato che la risposta del Vaticano “non era ciò che avevamo chiesto”. Ha aggiunto: “Il Giubileo della Consolazione non è la stessa cosa: la consolazione potremo averla noi, e tutte le famiglie degli scomparsi, solo quando avremo verità e giustizia”.
L’avvocata Laura Sgró ha ribadito il 2 settembre, sempre ad ACI Prensa, che dopo la risposta di marzo non ci sono stati ulteriori contatti con il Vaticano. Ha inoltre precisato che la famiglia probabilmente non parteciperà all’evento: “Avevamo chiesto, non solo per gli Orlandi, ma per tutte le famiglie delle persone scomparse, un giorno dedicato a loro”.
Il caso Orlandi: una ferita aperta
La vicenda di Emanuela Orlandi resta uno dei grandi misteri irrisolti del Vaticano. Figlia di un dipendente della Santa Sede, la giovane scomparve nel 1983, a soli 15 anni.
La sua storia, intrecciata a ipotesi che vanno dai rapporti con la mafia a complesse dinamiche internazionali, ha suscitato enorme interesse mediatico, fino a diventare il centro del documentario Netflix Vatican Girl.
Dopo una chiusura nel 2020, il caso è stato riaperto nel gennaio 2023, grazie anche alle continue pressioni di Pietro Orlandi, che da quasi quarant’anni chiede verità e giustizia per sua sorella.
Articolo precedentemente pubblicato da aciprensa. È stato tradotto e riadattato per la pubblicazione dalla redazione di ewtn.it.






